Bologna, venerdì 4 dicembre 2020 – La gloriosa Società Ippica Romana, da tutti e da sempre conosciuta come la Farnesina (sorge a Roma sui colli appunto della Farnesina, proprio alle spalle dell’imponente costruzione che ospita il ministero degli Esteri, a due passi dallo Stadio dei Marmi e dallo Stadio Olimpico) è stata recentemente insignita della Stella d’Oro al Merito Sportivo da parte del Coni. Tale onorificenza viene concessa ad atleti, tecnici, dirigenti e società che si siano particolarmente distinti nel dare allo sport italiano visibilità, successi e lustro. La Stella tuttavia viene assegnata in tre gradi a dirigenti o personalità dello sport o ancora a società sportive sulla base di alcuni requisiti minimi indispensabili: quella d’oro 50 anni di attività per una società e 30 per una persona fisica, quella d’argento 30 e 20, quella di bronzo 20 e 12. Ogni anno la commissione apposita propone l’assegnazione nelle quantità massime, cioè 120 Stelle d’oro (80 per le persone e 20 per le società), 250 d’argento (150 e 50), 500 di bronzo (400 e 100).
Dunque la Società Ippica Romana è tra le venti istituzioni dell’intero sport italiano meritevoli di ricevere la Stella d’Oro al Merito Sportivo per l’anno 2019. Anzi, a voler essere precisi bisognerebbe dire che la riceve fisicamente nel 2020 per una storia tra le più entusiasmanti e gloriose del panorama sportivo italiano. Quella che oggi noi conosciamo come Società Ippica Romana nasce infatti subito dopo la fine della seconda guerra mondiale – esattamente il 12 giugno del 1945: data dell’atto costitutivo – dalla fusione di due entità che l’hanno preceduta: la Società Romana di Equitazione nata tra il 1928 e il 1929 (una semplice associazione di persone che organizzavano eventi agonistici negli impianti di Villa Borghese, Piazza di Siena esclusa) e la Scuola di Equitazione Foro Mussolini nata nel 1934 dando vita agli impianti che sono esattamente gli stessi in cui oggi – e dunque da sempre – è vissuta la Società Ippica Romana. Da questa ‘culla’ hanno mosso i primi passi e poi spiccato il volo verso portentosi successi agonistici alcuni dei nomi più belli e prestigiosi della storia dell’equitazione italiana: i fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo (il loro papà, Carlo Costanzo, è stato fisicamente il fondatore e realizzatore della Scuola di Equitazione Foro Mussolini nel 1934 per volere del governo fascista, divenendone l’istruttore fino all’immediato dopoguerra), Giulia Serventi, Adriano Capuzzo, Graziano Mancinelli, Fausto Puccini, Fabrizio Finesi, Alberto Riario Sforza, Ugone d’Amelio, Duccio Bartalucci… solo per dirne alcuni di un elenco infinito al quale poi vanno aggiunti i nomi di dirigenti e tecnici dell’importanza di Francesco Formigli, Tommaso Lequio, Mario d’Amelio, Giuseppe Chiantia, Aurelio Landi, Gerardo Conforti, Carlo Pogliaga, Marcello Mastronardi, gli stessi Piero d’Inzeo, Giulia Serventi e Adriano Capuzzo… e via via lungo un percorso che si snoda nel tempo fino ad arrivare alle vette sportive e agonistiche odierne rappresentate senza dubbio da Luca Marziani e Angelica Impronta, lui colonna della nazionale azzurra di salto ostacoli e campione d’Italia nel 2019 (attualmente direttore sportivo della Sir), lei oro, bronzo e argento nel Campionato d’Italia young rider rispettivamente nel 2017, 2018 e 2019 oltre che componente le formazioni giovanili azzurre.
Il conferimento della Stella d’Oro sembra inoltre di perfetto auspicio per ciò che a breve accadrà agli impianti della Società Ippica Romana. Tra poco infatti cominceranno i lavori di totale e completa ristrutturazione (i nuovi campi ostacoli e di lavoro sono già stati fatti) secondo un piano voluto e realizzato dall’attuale presidente del sodalizio romano Pierluca Impronta e dal gruppo dirigente che lo accompagna nel guidare le sorti della Sir. Il futuro che attende la Società Ippica Romana sarà dunque logica e naturale continuazione di quel passato che l’ha resa una delle realtà fondamentali e costitutive dello sport equestre italiano.