Bologna, 31 maggio 2023 – Il cavallo infonde sicurezza, promuove l’empatia ed è un ‘mezzo’ che consente di arrivare dove le auto si devono fermare. Con questi requisiti al suo attivo, come resistere alla tentazione di ripristinare un servizio urbano di pattugliamento del territorio?
È così che dopo 150 anni di assenza, le vie di Ginevra torneranno ad accogliere il rumore degli zoccoli di Nirval, Carino e Donavalon. Questi i nomi delle tre nuove reclute, tutte rigorosamente di razza Franches-Montagnes. Che, insieme ai colleghi a due gambe, tre donne e un uomo, andranno a formare il nuovo corpo di polizia a cavallo. Dal prossimo autunno i binomi saranno al lavoro nella città elvetica.
Il ripristino del pattugliamento a cavallo è l’esito di un progetto pilota che dal 2018 al 2020 è stato messo sotto stretto esame dal Dipartimento di sicurezza ginevrino.
Superato a pieni voti il lungo periodo di prova, ora la pattuglia è quasi pronta per mettersi al lavoro.
I cavalli, che stanno rifinendo il proprio addestramento, hanno passato una strigente selezione che ha messo al primo posto dei requisiti il carattere stabile e tranquillo, come ha sottolineato il sergente maggiore Cédric Berthouzoz, coordinatore della nuova brigata.
Tra i compiti che sono già stati pensati per la brigata a cavallo, ci sarà il pattugliamento delle zone residenziali, gli eventi sportivi e la ricerca delle persone scomparse, soprattutto nelle aree extraurbane. Inoltre, mai come in questo caso, gli animali aiuteranno altri animali…
Un altro compito della pattuglia ippomontata sarà infatti gestire i casi di maltrattatmento di animali, in collaborazione con la Procura e il servizio veterinario cantonale.
Che dire… buon lavoro!