Bologna, 29 marzo 2021 – Montare a cavallo fa bene al cuore, sempre e comunque.
Ma in un’epoca avvolta dalle conseguenze di questo terribile Covid-19, fa bene ancora di più.
È stato un anno di distanziamenti, mascherine, chiusure, bambini in Didattica A Distanza, ed in questa situazione l’equitazione giunge come rimedio a tanti mali.
I benefici dello stare a contatto con i nostri pony e cavalli sono da sempre innumerevoli, soprattutto nei giovani e giovanissimi, ed oggi li apprezziamo più che mai.
Ma quali sono esattamente?
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Si svolge all’aria aperta: in ogni stagione i bambini possono prendersi cura del proprio pony e sviluppare delle importanti difese immunitarie, soprattutto dopo aver passato tanto tempo a casa. Il tutto nella sicurezza garantita dal distanziamento naturale che il nostro sport implica.
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È un grandissimo stimolo per sviluppare un forte senso di responsabilità: per i piccoli infatti, imparare a prendersi cura di un pony, ovvero di un essere vivente che in quel momento dipende esclusivamente da loro, è molto importante per acquisire sicurezza. Ed anche i genitori, come Silvia mamma di Agatha, 8 anni, lo confermano: “L’equitazione dà sicurezza, responsabilità ai bambini, perché significa prendersi cura di un altro essere vivente. È diverso dal rapporto con una palla o un oggetto inanimato. Dà una dimensione dello sport che è anche affettiva, non solo competitiva”.
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Il rapporto con il pony viene valorizzato, soprattutto in questo momento storico: in particolar modo secondo l’istruttrice federale di equitazione presso l’Horse Club Rapallo, Paola Tartaglia, c’è stato proprio un cambiamento nella considerazione del pony da parte dei più piccoli: “Non è solo l’animale del quale prendersi cura frequentando la scuderia, ma anche un amico con cui trascorrere un po’ di tempo, finalmente liberi da noiosi e invadenti stereotipi e regole che ormai da un anno fanno parte della quotidianità dei bambini…. come il dover portare la mascherina o il non poter fare la lotta e giocare accalcandosi uno sull’altro…”. La relazione con il pony è un elemento fondamentale anche secondo la psicologa, la dottoressa Elena Giulia Montorsi: “Si tratta di un rapporto che nasce prima da terra, e solo dopo in sella, in modo che il pony non sia vissuto come oggetto, ma come animale a cui voler bene e per cui provare affetto”.
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Sviluppa il rispetto: per l’istruttore, gli orari e le regole che nel momento della lezione di equitazione, i bambini sono chiamati a seguire (“Non si corre dove ci sono i cavalli!”). Allo stesso modo imparano a svolgere dei piccoli compiti (“Fai un cambiamento diagonale e cambia mano!”) e ad eseguire delle azioni (“Tieni giù i talloni! Apri le spalle!”) che permettono loro di imparare a stare in sella correttamente e condurre il proprio pony in piena sicurezza.
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Insegna a collaborare e a lavorare in gruppo per raggiungere un risultato, grazie anche all’aiuto di tutti quegli esercizi, gimkane e caroselli con i pony ideati dagli istruttori. La collaborazione è infatti un elemento imprescindibile della vita di scuderia. I bambini che la frequentano non troveranno mai un compagno di giochi e un amico migliore di quello che possono incontrare tra box e cavalli. Si condividono emozioni, esperienze, passioni, che sono ottimi presupposti per l’inizio di una grande amicizia. E ciò si rivela ancora più importante in tempo di Covid: lo sottolinea Deborah Rosa, titolare del C.I. La Lura: “Chi viene in maneggio è molto fortunato perché ha comunque potuto continuare il suo sport e a socializzare con gli altri ragazzini presenti in scuderia, anche se con le dovute precauzioni. I bambini infatti si adattano alle situazioni molto di più degli adulti, cosa più difficile invece per gli adolescenti già abbastanza strutturati.” In un momento in cui i bambini sono a lungo separati e lontani dai propri amici e compagni di scuola, la lezione di equitazione diventa quindi un ottimo motivo per uscire di casa (quando permesso dalle normative, chiaramente). Secondo l’istruttrice Paola Tartaglia infatti “alcuni genitori hanno sottolineato il fatto che, avendo dovuto tenere i bambini in casa per tanto tempo in isolamento fiduciario, si è riscontrato in loro una sorta di letargia piacevole che sfocia in un conseguente “Non ho voglia di uscire preferisco giocare con la play station” Ecco quindi che il pony diventa un aiuto naturale e vivente per superare le difficoltà legate a questo periodo”. E a confermarlo è la dottoressa Montorsi: “Sia a livello del movimento, quindi dell’equilibrio fisico, sia a livello mentale, montare a cavallo, stare all’aria aperta, a contatto con altre persone, è molto importante per bambini che per tanto tempo non hanno avuto modo di uscire di casa. Sono anche fondamentali per i piccoli tutte quelle attività come giocare col pony, sul pony, con i compagni, o in due con un pony solo.”
Insomma, ancora una volta vediamo come i nostri amici, pony e cavalli, ci aiutano ad affrontare le difficoltà che la vita ci pone davanti e come un salvagente ci recuperano dagli abissi in cui possiamo sprofondare in tempi di divieti, chiusure ed incertezza.
Quindi cosa aspettiamo?
Tutti in scuderia! Ma… distanziati!