Bologna, 5 dicembre 2024 – Sono passati 219 anni e tre giorni dal quel 2 dicembre del 1805 in cui si combatté la Battaglia dei Tre Imperatori.
Ma a vincere fu quello francese, Napoleone Bonaparte. Che in quella giornata (veramente) campale con un audace inganno e una abilità tattica da manuale trionfò su quello del Sacro Romano Impero e sullo zar di Tutte le Russie.
La giornata era nata nella nebbia, al primo raggio di luce Napoleone diede il segnare di inizio della battaglia e il sole trionfante divenne la cifra di quella battaglia epica, paragonata alla vittoria di Annibale a Canne.
Nei giorni scorsi interi più di 1.000 rievocatori storici, vestiti con le uniformi dell’epoca, si sono trovati per ricordare l’evento vicino alla città di Slavkov u Brna in quella che oggi è la Repubblica Ceca,
I partecipanti provenivano da 15 paesi, con loro anche con 60 cavalli e 15 cannoni.
Ulani austriaci alla rievocazione della battaglia di Austerlitz, foto EPA/MARTIN DIVISEK
Napoleone in quella giornata montò Marengo, un berbero da lui amatissimo per il suo carattere estremamente affidabile e coraggioso.
L’Imperatore Bonaparte non era un cavaliere estremamente dotato, e i soggetti orientali erano capaci di dargli tutto quello di cui aveva bisogno.
Prestanza, forza, coraggio, capacità di cavarsela da soli nelle difficoltà, lealtà verso il cavaliere e resistenza. Marengo, con Vizir e tutti gli altri che passarono sotto la sella del Corso, erano ricchi di queste doti.
“Molto amato dal Bonaparte che ne apprezzava il carattere coraggioso ed estremamente affidabile, Marengo fu il suo cavallo di carica nelle battaglie di Austerlitz, Jena, Wagram e Waterloo. Con Napoleone dal 1799, era capace di coprire al galoppo in 5 ore i 120 km. che separavano Valladolid da Burgos. Nel corso della sua carriera di cavallo da guerra venne ferito 8 volte. In Inghilterra Marengo venne acquistato da un colonnello dei Granatieri, tale Angerstein. Il glorioso corsiero morì a 38 anni e il suo scheletro venne esposto prima al Royal United Services Institute e poi al National Army Museum di Chelsea, a Londra”.
In tempi recenti l’Irlanda lo ha reclamato, per una serie di ragioni: difficile ne ottenga le spoglie, comunque.
Qui una divertente serie BBC su Marengo e Copenaghen, il cavallo di Wellington. Un fantomatico thrilling basato sulle lettere d’amore che si sarebbero scambiati i due destrieri.…solo gli inglesi potevano immaginarsi una storia del genere!