Bologna, 21 marzo 2020 – È una rinuncia grave.
Gravissima.
Però assolutamente necessaria e imperativa: in maneggio non si può e non si deve andare.
Le precauzioni per arginare la diffusione del Coronavirus sono sacrosante, indispensabili per darci presto un futuro nuovamente sereno.
E tra le tante cose che per il momento dobbiamo mettere in stand-by c’è anche lo sport in generale, e l’equitazione in particolare.
Anche se – lo sappiamo bene – il rapporto che si instaura con una racchetta da tennis è un po’ differente da quello con il cavallo e ci fa soffrire il non poterlo vedere con la consueta regolarità.
Starà bene, gli mancheremo, cosa penserà non vedendoci arrivare in scuderia?
Tutti pensieri legittimi, ai quali in tanti hanno già sicuramente risposto.
Lo facciamo anche noi ricordandovi che, nell’ordine:
- c’è chi lo accudisce con competenza e attenzione (se avete scelto quel maneggio, quell’istruttore, quel groom sarà stato perché vi fidavate di loro, no? ecco, continuate a farlo)
- un po’ di riposo al cavallo non farà certo male: seguendo le opportune attenzioni di gestione, una pausa nella vita agonistica dei nostri cavalli spesso sin troppo piena, non può fargli che bene
- dopotutto per un cavallo c’è di peggio che starsene qualche settimana a riposo, tra paddock o giostra o lavoro leggero e fieno a volontà
Lui a noi manca, diavolo ma mettiamo in conto che noi a lui potremmo non mancare così tanto, dopotutto.
E allora sfoghiamoci in un modo diverso: che cos’è che ci manca di più della nostra attività equestre?
Parliamone adesso insieme: perché poi passerà questo periodo, e allora chi ci farà smontare più di sella, per un bel pò!
E se siete ancora under18 e avete tanto, ma davvero tanto da dire ricordatevi anche del nostro concorso di scrittura: è terapeutico, e potrebbe regalarvi nuove soddisfazioni.