Bologna, 23 aprile 2020 – Il 23 aprile è la ricorrenza che il calendario liturgico dedica a San Giorgio, martire di origine turca nato più o meno nel 280 da una famiglia cristiana e a dire il vero piuttosto misterioso: i testi che parlano di lui vengono classificati come apocrifi, e aggiungendo a questo il fatto che avrebbe domato nientemeno che un drago diventa difficile distinguere la realtà dalla metafora.
Ma tant’è: è il protettore dei cavalieri e rappresenta da secoli la nobile lotta del bene contro il male, e nonostante nel 1969 la Chiesa Cattolica abbia declassato la sua festa al livello di memoria facoltativa, continua a rimanere amatissimo presso tutte le chiese cristiane che contemplano la venerazione dei santi.
Ci piace quindi ricordarlo, fare gli auguri a tutti i cavalieri e condividere con voi questa immagine che lo rappresenta in un modo un po’ diverso dal solito, pieno di tenerezza e umanità vera, con un cavallo altrettanto realistico e dolce: e perché è la gentilezza verso i più piccoli la più nobile delle virtù.
L’autore è l’austriaco Maximilian Liebenwein, che l’ha disegnata nel 1904.
Oltre a noi cavalieri, San Giorgio è patrono anche di arcieri, soldati, alabardieri, armaioli, piumaroli (elmo), innamorati, cavalli, militari, lebbrosi, martiri inglesi, movimento scout, Esploratori/Guide; Canada, Catalogna, Etiopia, Georgia, Inghilterra, Lituania, Malta, Portogallo, Repubblica di Genova; numerose località (vedi qui in dettaglio); viene invocato poi contro malattie della pelle, peste (che potrebbe valere anche per le pandemie in genere, volendo?) e malattie veneree, ohibò.