Bologna, 14 febbraio 2025 – I dati della crisi economica ma più ancora quelli del banale bilancio domestico indicano da tempo uno stato di crescente ristrettezza. Che purtroppo arriva a intaccare anche il meraviglioso rapporto con i nostri cavalli. Che siano custoditi in un centro ippico, in agriturismo o nel recinto dietro casa, il loro mantenimento, più o meno oneroso, rappresenta un esborso. Si deve far fronte alle profende, alle cure, alle vaccinazioni, alle lettiere… Si inseguono occasioni, offerte e si cerca di ottimizzare gli acquisti. Ma quando il bilancio è stretto da qualche parte bisogna risparmiare…
Perfino in Gran Bretagna, dove il cavallo dietro casa è una sorta di tradizione molto diffusa ed esistono piccole scuderie a conduzione famigliare con costi davvero bassi, il problema rappresentato dalla crisi economica sta diventando sempre più pesante.
Con i dati prodotti da un censimento sponsorizzato da un brand leader nel settore dell’assicurazione equestre, è emerso che il 64% di chi possiede un cavallo fa fatica a mantenerlo. Otto proprietari su 10 ammettono che seppur con tutto l’amore del mondo, tenere un cavallo così come va tenuto, è sempre più difficile. Un dato che, al di là dei numeri in sé, getta un’ombra grigia su un intero settore che è anche lavorativo.
Dalle indagini condotte su una platea di 3.343 ‘equestri’ negli UK, quasi un quarto dei proprietari di cavalli sta riducendo il consumo energetico delle proprie case per dare priorità alla cura dei cavalli, mentre l’88% ha rinunciato del tutto alle vacanze. Un terzo dei proprietari di cavalli sta riducendo le proprie spese alimentari per far fronte a quelle destinate alla cura del cavallo.
Anche il National Equine Welfare Council (NEWC) ha prodotto un dato molto rilevante che parla di crisi e va nella stessa direzione… Su un campione di 6mila proprietari di cavalli, sempre in Gran Bretagna, per motivi di ristrettezza economica, oltre il 7% ha temporaneamente smesso di vaccinare i propri animali. Correndo di fatto il rischio di dover affrontare spese veterinarie maggiori nel caso il cavallo si ammali perché non protetto dalle vaccinazioni. Un rischio necessario però, perché per molti oramai la coperta è davvero troppo corta…
Cavallo o non cavallo: dipende dal salvadanaio
Per chi vede il nostro mondo dal di fuori, in caso di crisi e ristrettezze la soluzione più lineare è non avere un cavallo.
Per molti versi, toccando un tema molto delicato con spietato pragmatismo, piuttosto che tenerlo male, fargli provare ristrettezze o arrivare all’abbandono come sempre più spesso accade, se ci si dovesse accorgere di non avere più i mezzi per poter far fronte a una conduzione dell’animale adeguata al suo benessere, meglio cercargli dei nuovi bravi proprietari. O, magari, provare a cercare qualcuno che possa condividerne il mantenimento almeno con una mezza fida.
Ci sono anche altri modi per fronteggiare la crisi e trovare una gestione più economica del cavallo, ma la prima cosa veramente necessaria da stabilire è ‘quanto’… Ovvero, qual è il nostro budget reale per non fare a meno della compagnia del nostro cavallo.
Stabilito il tetto di spesa, prendiamo in considerazione, una per una le principali voci di spesa e vediamo se è possibile determinare delle economie che ci consentano di continuare a coltivare la nostra passione.
- Valutiamo i costi di sistemazione. Magari possiamo rivolgersi a una struttura che, facendo attenzione agli standard qualitativi, ci consenta di spendere meno
- Nel caso il cavallo sia scuderizzato ‘a casa’ proviamo a organizzare l’acquisto dei profende, fieno o lettiera appoggiandoci a un centro che ha approvvigionamenti in quantità in modo da spuntare prezzi migliori
- Non sprechiamo il cibo facendo razioni ‘a occhio’. Stabilita la quantità insieme al veterinario o all’alimentarista, pesiamo le razioni e riduciamo gli sprechi
- Per risparmiare sulla lettiera, puliamola più spesso asportando solo le parti sporche e bagnate
- Non rinunciamo alle cure routinarie come vaccini, vermifughi o interventi di mascalcia. I danni che conseguirebbero sarebbero molto più costosi, in termini di spese veterinarie…
- Dedichiamo più attenzione alle attrezzature di selleria. Pulire e ingrassare il cuoio lo rende più resistente e anche questo è un bel risparmio
Se, valutando ogni forma di risparmio, riusciamo a starci dentro, facciamo un bel sospiro, incrociamo le dita e godiamoci la compagnia del nostro amico a quattro gambe. In caso contrario ricordiamoci sempre che la prima vera responsabilità del buon proprietario (e persona di cavalli) riguarda il benessere dell’animale. Non il suo possesso.