Bologna, 26 marzo 2022 – Partiamo dal presupposto sia sempre valido quel vecchio detto che recita: “Se c’è rimedio perché ti arrabbi? E se non c’è rimedio, perché ti arrabbi?”.
Ma è comunque inevitabile che a volte, per un motivo o per l’altro, la pazienza ci scappi anche quando siamo nel microcosmo di serenità che è (o dovrebbe essere) di solito quello che gravita attorno ai nostri amati cavalli.
Il proprietario del vicino di box che dà la razione fuori orario al suo cavallo e causa una sommossa degli affamati, il ‘prestito’ non esplicitato di brusche, striglie e grasso per gli zoccoli.
Oppure cose più gravi: furberie sportive di piccolo cabotaggio o più pesanti scorciatoie che non tengono conto del benessere dell’animale…insomma, ci sono tante cose che possono farci arrabbiare, anche quando siamo in mezzo ai cavalli.
E a te cosa fa perdere veramente la pazienza, quando sei con il tuo cavallo?
Facciamo terapia di gruppo, dai: tirare fuori i problemi è sempre il primo passo per risolverli – possibilmente in modo costruttivo, positivo e non violento!
Il cavallo arrabbiato della fotografia è un graffito sui muri perimetrali dell’Ippodromo di San Siro, a Milano.
E per terminare come abbiamo iniziato, con una citazione: “State buoni, se potete” di San Filippo Neri.
Che amava moltissimo gli animali: aveva un cagnolino che si chiamava Capriccio, e una gattina che quando c’era troppo freddo teneva sotto il mantello, per riscaldarla.
Da notare che con Capriccio don Filippo Neri faceva pet-therapy: giocare con lui lo aiutava a riprendersi dalle emozioni forti che provava ogni volta che diceva Messa.