Perugia, 10 marzo 2020 – Quasi primavera e in qualche maneggio meno lavoro del solito, ché l’epidemia di Coronavirus rende difficile anche andare a montare a cavallo.
Quindi, per un motivo o per l’altro, è ora di controllare la piena efficienza dei recinti elettrici prima di lasciare i cavalli al prato dopo la stagione più fredda e piovosa – o di predisporne di nuovi, per più consistenti esigenze di movimento e ore d’aria degli amati quadrupedi.
Qualche suggerimento utile in merito, se come chi scrive ancora non ci avete capito un granché in quella cosa palesemente magggica (sic) che è l’elettricità, ce lo facciamo dare da Andrea Possieri: elettricista, cavaliere e responsabile del centro ippico de Il Cavacchione, a Città della Pieve (provincia di Perugia).
Ecco quindi la compilation dei problemi più comuni ai quali prestare attenzione:
- Mettere il filo più basso troppo vicino all’erba: che in pochi giorni, specialmente in questa stagione, cresce e fa scaricare a terra l’elettricità che dovrebbe contenere i primaverili ardori degli equini da contenere
- Il filo positivo che non tocca bene o nella benda o nel filo, perché spesso e volentieri il coccodrillo si ossida: quindi controllate il morsetto (n.d.a.: il filo positivo esce dall’alimentatore, ed è quello di colore rosso…)
- Per quelli alimentati direttamente dalla rete: verificate che nell’alimentatore sia sempre accesa la luce rossa. Ebbene sì, dice il signor Possieri: già successo di essere chiamato varie volte perché “il recinto non funziona” e semplicemente la corrente era staccata.
- Per ricongiungere i fili rotti bisogna fare in modo che specialmente i nastri si tocchino bene, poi ripassare un filo di rame rigido dove ci sono le giunzioni in modo che diventi un giunto solidale. Col semplice nodo c’è il problema che magari lì per lì funziona, ma poi ci va l’umidità, si ossida e fa il famoso tic – che poi brucia il nastro, alla lunga, e voilà i cavalli se ne scappano allegramente di qua e di là.
- Sui picchetti che non sono in materiale isolante come legno, plastica o pvc fare attenzione a che ci sia il supporto che tiene corda e benda montato bene, in modo che nastro e filo non vadano a massa – se no, idem come sopra.
- Se avete un cavallo giovane che non conosce il recinto, evitare come la peste l’errore di metterlo fuori in una area delimitata da questo dispositivo al quale, per qualsiasi motivo, non sia collegata l’energia elettrica: niente di più facile che, più volte al giorno, vi troviate il suddetto puledro nastrato come un regalo di Natale (provato di persona: e va anche di lusso quando avete un cavallo che, nelle difficoltà evidenti, sta fermo e aspetta di essere liberato…ma non succede spesso).
Bene, tutto chiaro? buon pascolo a tutti! e se proprio non c’è alternativa, rimane sempre la giostra…ma il prato è meglio.