Bologna, 20 ottobre 2023 – La magia dell’ippodromo milanese, unita a quella del più grande di tutti i cavalli, Ribot, tornano a fare capolino sulla scena della musica d’autore italiana.
Dopo i ‘sapori’ ippici evocati dal prof. Roberto Vecchioni in Luci a San Siro, dopo Ribot di Lucio Dalla, ora a ‘scomodare’ location e campionissimo ci pensa Roberto Benatti nel suo album dal titolo che reclama una ‘quasi cittazione’ beckettiana: Aspettanto Ribot.
«Ho vissuto, per tre anni, a fianco dell’Ippodromo di San Siro. Eppure, non so per quale ragione, dalla mia finestra al primo piano, che permetteva di superare con lo sguardo il muro che si alza tra via Diomede e le piste, non si è mai visto un cavallo. Ciò nonostante, ogni giorno, una squadra di operai si dedicava alla cura dell’erba, dei percorsi, degli ostacoli. E pensavo a quanto sia giusto provare a fare le cose bene. Pur sapendo che forse il migliore di tutti i cavalli, il cavallo superlativo, non tornerà mai più». Il pensiero di Benatti prosegue sul filo logico di J.D. Salinger che a sua volta diceva che “…il cavallo superlativo – quello che non solleva polvere e non lascia tracce – è qualcosa di evanescente e fuggevole, elusivo come l’aria impalpabile”.
Eppure, la vita milanese di San Siro e del Quartiere Gallaratese che si respira attraverso il brano di Benatti è tutt’altro che impalpabile. Per chi conosce i luoghi, se ne sentoni perfino i rumori quotidiani del traffico… In una altalenanza vertiginosa, si passa dall’apice colto alla consuetudine piatta dell’ultima cintura urbana. Con un accenno, in copertina, anche alle barriere del parco ostacoli del Cil, il centro ippico a fianco dell’ippodromo. E se il brano non è di facilissima comprensione al primo ascolto – la musica d’autore difficilmente lo è – le rievocazioni invitano all’approfondimento…
“Aspettando Ribot“, è su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Artist First).
Per scoprire il disco:
https://open.spotify.com/album/4FjAuA7t8UWvtNZgDVbs2N?si=_znYQQXvS0iylwyc13ShzA