Bologna, 10 novembre 2021 – In una epoca in cui i palii hanno risentito di forti alternanze e favori altalenanti, solo il suo proverbiale carattere e la caparbietà – che in molti conoscono – sono stati gli strumenti che hanno consentito a Sandro Centinaio di tenere la barra a dritta verso i suoi obiettivi.
Obiettivi che, in 30 anni alla testa della commissione veterinaria del palio di Legnano, non sono certo stati pochi. E hanno consentito a una tradizione sentita e radicata di traghettare verso un futuro più sostenibile e rispettoso di benessere e sicurezza.
E così, pochi giorni fa, a fronte della professionalità espressa in un arco di tempo tanto lungo e per il suo esemplare impegno, la contrada rossobiancorossa di Legnano, la Nobile Contrada San Magno lo ha insignito del premio San Magno 2021, giunto quest’anno alla 45esima edizione.
Durante la cerimonia dell’investitura religiosa della nuova reggenza tenutasi presso la basilica della cittadina lombarda, il dottor Centinaio ha espresso la propria intenzione di passare il testimone. E ha indicato nei ragazzi di contrada che l’hanno seguito nei corsi di formazione chi potrà continuare un percorso di crescita per il Palio di Legnano.
«Continuiamo a sognare…»
Sandro Centinaio è stato il presidente della commissione veterinaria del Palio di Legnano dal 1992. E ha costituito un vero pilastro del movimento equestre del palio legnanese per il quale ha costruito progetti fondamentali per la sicurezza di fantini e cavalli. Sue le sollecitazioni e indicazioni per arrivare all’attuale pista in sabbia con uno steccato di protezione sicuro. Sua la messa a regime delle procedure di antidoping, della presenza nelle gare di una ambulanza per i cavalli. Sua la spinta verso un approccio in cui la priorità è sempre e comunque l’incolumità dei protagonisti al canapo.
«Il mio è stato un cammino di 30 anni in cui i sogni hanno dato forma alla realtà» ha commentato Centinaio. «Oggi, voglio condividere questa esperienza con tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite e con il Collegio dei capitani e delle contrade. Tutti loro hanno contribuito a realizzare questo sogno. Oggi, sono convinto che si possa fare ancora molto. Continuiamo quindi a sognare e vorrei farlo soprattutto con i ragazzi di contrada, con quelli che hanno seguito i corsi di formazione, con i barbareschi. In un Palio così difficile come quello di quest’anno, hanno dimostrato che si può fare gruppo, lavorare nell’emergenza. Sono sicuro che posso lasciare in mano a loro tutto questo bagaglio di esperienze e competenze. Adesso, voglio coltivare un sogno privato. Andare con mio fratello Alberto a coltivare il nostro orto. Sono stato molto latitante in questo e devo rimediare».