Roma, 30 marzo 2020 – Le botticelle e i loro cavalli, simbolo discusso ma incontrovertibile della Capitale, sono ferme da settimane a causa dell’emergenza Coronavirus.
Come a Vienna per i cavalli dei fiaker anche per questi professionisti delle redini lunghe, spesso provenienti e riciclati dal mondo del trotto, sarà un periodo di riposo forzato ma, come potete capire dalle immagini, il luogo in cui i cavalli romani sono ricoverati è ben diverso dalle moderne scuderie dei colleghi austriaci.
Anche se, ci teniamo a dire, non crediamo verrà posta meno attenzione o cura nei loro confronti: chi lavora con i cavalli (a parte una percentuale statistica di mala gente, presente ahinoi in tutti gli insiemi umani e quindi anche in tutte le discipline equestri) non può non instaurare con loro un rapporto che va bene al di là di quello meramente “professionale”.
Detto questo, al di là delle infinite ed evidentemente inutili diatribe su botticelle sì/botticelle no, i vetturini della capitale utilizzano ancora le vecchie e fatiscenti strutture dell’ex mattatoio del Testaccio.
Al parco di Villa Borghese, intanto, rimangono sequestrati gli impianti delle nuove scuderie a loro destinate.
Costate 1.4 milioni di Euro, terminate nel 2015 e mai utilizzate.
Perché? mah.
Qui un servizio d’archivio sull’argomento de Il Fatto Quotidiano