Windsor, 12 maggio 2018 – Niente da fare, alle fiere di cavalli ci comportiamo tutti allo stesso modo: ci tuffiamo nella corrente di centinaia di altre persone come noi, piacevolmente annullati nella consapevolezza di essere come tutti gli altri.
Tutti vestiti in modo simile, tutti resi praticamente neutri dalla ragionevole scelta di un abbigliamento che sia solo comodo e piacevolmente privo di inutili fronzoli, che basta un foulard di buona famiglia a metterci in salvo dal rischio esagerare con l’understatement (se mai si possa commettere un delitto del genere).
Perché l’unica cosa che ci interessa è vederli, tutti: puledri, giumente, castroni, fattrici, stalloni, pony in tutte le declinazioni.
Osservarli scrutarli e valutarli, e lasciare che gli occhi corrano su di loro e rimangano impigliati su una groppa, in mezzo a quattro piedi, lungo l’incollatura di qualcuno che ci colpisce al cuore.
Che poi non è che ne abbiamo realmente, bisogno, no: non è proprio fame di cavalli, è più voglia di qualcosa di ulteriore (vi ricorda qualcosa? sssssht, zitti e scartate).
Che poi corriamo dal marito (o dalla moglie) per un consulto veloce, ma pensi che dovremmo? sì è vero la mia pony sta ancora benissimo ma insomma i nipotini crescono, mica li può portare tutti lei…e poi insomma anche io avrò diritto alle mie passeggiate e che ne dici, la prendiamo? “Cara, fai quello che vuoi….tanto si può anche attaccare, per me va bene!”.
E felici e soddisfatti torniamo a bordo ring, controlliamo con gli amici le carte, la genealogia, chiediamo il loro parere ma ascoltiamo solo quello che vogliamo sentire, che possiamo fare tutti gli sforzi di ragionevolezza possibili, ma se siamo finiti dentro a due occhi ingenui e dolci da puledro non c’è Santo che possa salvarci – sempre che desideriamo essere salvati, ovviamente.
E’ così per tutti, lo abbiamo provato tutti: e non cambia niente nemmeno se ti chiami Elisabetta II del Regno Unito, e la fiera dei cavalli è il Royal Windsor Horse Show e te la fanno nel giardino di casa.
Siamo tutti uguali di fronte ai cavalli, tutti uguali.
O quasi, che trovare una signora di 92 anni che monta ancora in sella come Elizabeth Alexandra Mary Windsor non è mica facile: God save the Queen!