Bologna, 16 giugno 2021 – Apprendiamo della scomparsa di un collega di sempre. Rudy Galdi ci ha lasciato oggi. Uomo di cavalli e giornalista vero, sapevamo che stava male da tempo. Che in una certa misura il suo percorso era segnato…
Nonostante questo, è proprio vero: a certe partenze non ci si abitua. E così oggi Cavallo Magazine si stringe intorno ai famigliari di Rudy e ai colleghi di Cavallo2000 nel ricordo affettuoso di un bravo direttore, di un giornalista con la schiena dritta e di un vero conoscitore del mondo dei cavalli.
Per ricordarlo, riportiamo le parole pubblicate proprio su Cavallo2000 a firma Marialucia Galli
Il nostro direttore Rodolfo Galdi si è spento questa mattina. Chi scrive sapeva che il suo tempo stava volgendo al termine, purtuttavia quando ciò che temevi ti si concretizza davanti agli occhi le parole vengono a mancare. Ci mancherà. Mancherà a questa testata che aveva voluto fortemente, mancherà agli amici, mancherà a chi scrive che con lui ha condiviso l’avventura di Cavallo2000 e non solo.
Rudy Galdi è stato un giornalista di razza. Uno di quelli, per intenderci che con un rapido colpo d’occhio arrivava ad individuare il centro dell’evento ed a raccontarlo.
Aveva cominciato a praticare il “mestiere”, come ironicamente era solito chiamarlo, quasi da ragazzino seguendo suo padre Vincenzo, nelle trasferte al seguito dei grandi cavalli dell’ippica e dell’equitazione. Poi le olimpiadi del 1960 e da lì un lunghissimo percorso durato ininterrottamente fino ad oggi. Totale la sua fedeltà al Corriere dello Sport, nel quale è entrato giovanissimo e che non ha mai voluto lasciare anche di fronte ad allettanti proposte di altri quotidiani.
Insieme a suo padre prima e in solitaria poi, ha diretto agli inizi degli anni ’80 la versione cartacea di Cavallo2000, divenuto palestra per una serie di giovani colleghi preparatissimi ed agguerriti che ancora ricordano quegli anni con entusiasmo e forse un pizzico di nostalgia.
Dopo la sua andata in pensione quattordici anni fa ha deciso di dare vita al nuovo Cavallo 2000 nella versione di agenzia di stampa on line, al quale ha trasmesso la stessa grinta e lo stesso bisogno di autonomia e di rispetto per la verità della notizia che sono state le linee portanti della sua carriera professionale.
Continuare il suo lavoro è impegno di quanti collaborano con la testata e mio in particolare. Sappiamo che ci mancheranno i suoi rabbuffi e che una parte delle competenze e conoscenze ippiche se ne sono andate con lui. Ci mancherà la sua aria tra l’ironico ed il sornione che cercava di mascherare con una spolverata di finto cinismo una bontà di fondo ed una totale disponibilità nei confronti di amici e collaboratori.
Ci mancherà, e per tenerne vivo il suo ricordo ci impegniamo a restare fedeli al suo spirito continuando a raccontare quel mondo dei cavalli che tanta parte ha avuto nella sua vita. Una vita che da oggi ha cominciato a vivere in un altro modo.