Firenze, 2 febbraio 2023 – Il 17 gennaio è la festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici, e nel corso del mese in molti paesi della Toscana è ormai un’antica tradizione celebrare le Benedizioni degli Animali.
La Società Toscana Caccia alla Volpe (STCV), oltre a promuovere le Cacce Simulate, partecipa anche a molti eventi sul territorio che vedono protagonista il cavallo.
Quest’anno i soci sono stati presenti a due benedizioni, siti nei luoghi tra i più belli della regione: l’Impruneta, a due passi da Firenze, e Massa Marittima in provincia di Grosseto.
La tradizione di benedire gli animali nacque nel corso del Medioevo dopo che una pestilenza aveva colpito molte zone in Europa.
In realtà si trattava di Herpes Zooster, noto come il Fuoco di Sant’Antonio.
All’epoca era consuetudine di lenire il dolore, causato dalla malattia, con il grasso ricavato dai maiali che a questo scopo furono allevati proprio dai monaci ospedalieri di sant’Antonio.
Se inizialmente erano soprattutto i suini ad essere benedetti, con il tempo tale rito si estendeva su tutti gli animali da lavoro che per l’occasione beneficiarono di un giorno di riposo.
Si narra che non soltanto i contadini ma perfino i signori raggiungevano i luoghi di benedizione a piedi, portando i loro animali a mano per rispettare la loro festa.
Il paese dell’Impruneta, situato nel ameno territorio del Chianti, è famoso in tutto il mondo per la produzione di terrecotte.
Durante il Rinascimento, le sue fornaci realizzarono le embrici della Cupola del Brunelleschi per il Duomo di Firenze.
Inoltre, fin dal anno 1000 vi si svolge ogni anno a ottobre la Fiera di San Luca, uno dei più antichi mercati del bestiame.
Ma anche la Benedizione degli Animali fa ormai parte degli appuntamenti storici essendo quest’anno arrivata alla sua 39sima edizione.
Per assistere all’evento la mattina di domenica 15 gennaio, davanti al Santuario di Santa Maria dell’Impruneta, si sono radunati una cinquantina di cavalli provenienti anche da lontano.
Insieme a cani, gatti, conigli, polli, piccioni e asinelli erano in attesa di ricevere nella storica piazza Buondelmonti dal proposto della Basilica, il monsignor Luigi Oropallo, la tradizionale benedizione.
A rappresentare la STCV non mancava il consigliere Gregorio Savio, titolare del noto allevamento fiorentino Fattoria dei Settemerli, insieme al suo staff in sella alle fattrici Maremmane.
Organizzata magistralmente dall’associazione “Gli Amici di Dino Bonaiuti“, sono intervenuti il sindaco Alessio Calamandrei e la Polizia di Stato e la Municipale a cavallo.
Durante la manifestazione è stato ricordato il cavaliere e istruttore federale di II grado, Vieri Mugnaini, tragicamente scomparso l’anno scorso in un incidente stradale.
La mattinata si è conclusa con il pranzo offerto a tutti i partecipanti nel vicino “Piattello Green“.
Domenica scorsa, 29 gennaio, è stata la volta di Massa Marittima.
La città, antico centro del bacino minerario delle Colline Metallifere della Toscana ricca di monumenti artistici e di musei, è famosa per la sua rievocazione medievale di gara di tiro al bersaglio, il Balestro del Girofalco che vi si svolge ogni anno a maggio e in agosto.
Gli animali da sempre vi occuparono un ruolo fondamentale nell’estrazione e nel trasporto dei prodotti metalliferi.
All’inizio del ‘900 nasce la Fiera della Ghirlanda che traeva l’origine dell’antica usanza del mercato del bestiame.
Accogliendo l’invito del socio ivi residente, Marco Giambalvo, hanno partecipato alla Benedizione degli Animali il consigliere Nello Raffi, insieme ad altri cavalieri amici della STCV.
Organizzata dalla Proloco, si partiva dalla vicina frazione della Ghirlanda.
Qui un punto di ristoro offriva la colazione per chi si incamminava a cavallo o a piedi con il proprio animale per i boschi, lungo la vecchia strada dei Chiassarelli.
Arrivato nel Piazzale della Piscina, il corteo ha proseguito verso Piazza Garibaldi per ricevere la benedizione impartita da Don Filippo davanti alla maestosa Cattedrale di San Cerbone.
Eretta nel XI secolo ed elevata a Basilica minore, è considerata capolavoro dello stile romanico-pisano.
Al termine non è mancato il consueto pranzo con le tipiche pietanze della cucina locale offerta dall’organizzatore.
Comunicato stampa STCV