Siviglia, 3 dicembre 2022 – Continua la nostra corrispondenza con Paolo Destefanis.
Che questa volta ci scrive dal Sicab, il Salón Internacional del Caballo de Pura Raza Española per raccontarci le tante persone incontrate, ‘che porta avanti con dedizione, orgoglio e tradizione la cultura equestre spagnola’.
‘Questa volta mi piace intitolare questo breve diario dal Sicab di Siviglia prendendo spunto dal giornale di Rafael Lemos, fotografo di cavalli e grande amante della cultura equestre spagnola che esporta in tutto il mondo.
Ed è proprio questo sentimento equestre che ogni anno viene celebrato al SICAB e condiviso tra tutti i partecipanti, qualsiasi sia il loro ruolo: cavalieri, allevatori, presentatori, commercianti, giudici e semplici appassionati.
Trascorrere un pomeriggio con campioni mondiali, come Juan Jose Verdugo, o con profondi conoscitori della cultura equestre e taurina spagnola, come Roberto Bruno, ed essere ospiti de la tienda El Molino o dello stesso Rafael Lemos, brindare con il presidente dell’ANCEE José Juan Morales Fernandez, sono occasioni uniche che sorprendono per la semplicità con la quale accadono. Questa familiarità viene proprio dal sentimento equestre che tutti condividono e che ha quale scopo quello di celebrare il cavallo, unico vero protagonista, di fronte al quale i personalismi vengono meno.
Il cavallo suscita in tutti un grande rispetto, anche per la sua nobile natura animale che rimane intatta; nessun tentativo di renderlo simile all’uomo o di trattarlo come un cagnolino da salotto.
Verrebbe proprio da dire “ognuno al suo posto” che non è un voler tenere le distanze o sminuire le diverse posizioni. Anzi, è il rispetto ed anche l’orgoglio del ruolo che ognuno occupa all’interno del mondo equestre.
Ho notato con piacere che in Spagna ognuno ha un suo ruolo definito, questo ha due vantaggi: non ci sono interessi trasversali ed ognuno (cavaliere, allevatore, presentatore, giudice, istruttore) è interessato a coltivare la crescita professionale nel proprio ambito, generando così una complessiva evoluzione della cultura equestre.
La speranza è che anche in Italia sia così, magari un giorno….
IL SICAB è terminato domenica 20 novembre, la sua 32a edizione è già storia!
Per tutta la settimana vi è stata un’ intensa attività equestre nei padiglioni Fibes, che ogni anno accolgono migliaia di persone grazie alla Pura Raza Española (PRE).
I visitatori sono aumentati del 7% nei sei giorni, in cui hanno trovato posto gare sportive, giornate tecniche ed eventi sociali ed istituzionali.
La kermesse che ha riunito quasi 900 cavalli provenienti da 324 allevamenti nazionali ed internazionali (Francia, Svizzera, Belgio, Nicaragua, Messico e Stati Uniti), è stata ancora una volta un successo e ha incoronato i migliori cavalli con la consegna dei premi.
La fine delle restrizioni dovute alla pandemia ha fatto sì che la presenza internazionale sia stata notevole.
Durante la settimana si sono svolte le competizioni di Morfologia, Doma Clasica, Alta Escuela, Doma Vaquera, Equitacion de Trabajo, Enganches, Amazonas e per la prima volta un Exhibition Contest.
Quest’anno inoltre la ANCEE, associazione che da sempre organizza il SICAB, ha ricevuto da Re Filippo VI di Spagna la denominazione, nel suo cinquantesimo anniversario, di REAL, così divenendo Real Associacion National de Criadores de Caballo de Pura Raza Espanola.
Ogni sera lo spettacolo equestre “Mezzo secolo con il cavallo Spagnolo”, ha entusiasmato gli spettatori con la presenza di rinomati artisti tra cui Rafael Arcos e Santi Serra, nonché con il magnifico carosello della Real Escluela di Jerez de la Frontera.
Tra i momenti più suggestivi spicca il saluto a Rafael Soto, cavaliere olimpionico, che conclusa la sua carriera all’interno della Real Escluela de l’Arte equestre, si è esibito insieme al figlio Rafael Soto Jr.