Trapani, 25 marzo 2020 – L’artista equestre Giuseppe Cimarosa è la dimostrazione pratica che talento e passione ti salvano: proveniente da una famiglia in cui alcuni membri erano legati alla mafia, ha sempre rinnegato la tacita condanna a seguire la stessa strada.
Ha studiato scienze archeologiche a Roma, approfondito la pratica dell’arte equestre portandola in spettacoli estremamente riconoscibili per tasso culturale e poetico che in tanti avrete visto anche a FieraCavalli Verona, dove è stato varie volte uno dei protagonisti del Galà d’Oro.
E ha creato a Castelvetrano Equus, un centro equestre dove i suoi cavalli, per lo più salvati dal macello, danno la possibilità ad altri ragazzi del suo stesso paese di imparare dai cavalli e sognare in grande, proprio come ha fatto lui.
Ma i cavalli a pensione sono pochissimi, e in questo momento in cui il lavoro della scuola di equitazione e le attività assistite con i cavalli sono ferme a causa delle restrizioni dovute alla lotta al Coronavirus per lui è davvero molto dura.
Così alcuni amici di Giuseppe hanno pensato a creare una raccolta fondi dedicata ad Equus, in modo da poter dare qualche mese di respiro ad una realtà che già da anni è in prima linea su un altro fronte di guerra: quello della lotta alle mafie.
Siamo perfettamente consapevoli del fatto che in questo momento molti centri ippici e tantissime persone hanno bisogno di aiuto, o prevedono di averne presto la necessità: siamo a disposizione per dare spazio a tutti, lasciando a ciascuno dei nostri lettori la libertà di scegliere le proprie priorità.
L’importante in questo momento sono sempre e comunque la solidarietà e l’attenzione verso le iniziative che si sceglie di sostenere.
Quindi leggete, controllate, scegliete.
La generosità è sempre una dote, mai un difetto.
La testimonianza personale di un ragazzo siciliano che del teatro equestre ha fatto la sua professione
«Sono parente di un mafioso ma mi fa schifo la mafia, e la rinnego in ogni sua forma e manifestazione. Io sono e voglio essere Giuseppe Cimarosa. Vivo dei miei sogni, e per loro sto resistendo alle intemperie cui la società espone coloro che si ribellano ad equilibri che fanno comodo a molti». Questo ho detto alla Leopolda siciliana del PD a Palermo, disconoscendo pubblicamente Matteo Messina Denaro e il suo clan davanti ad un migliaio di persone. Non voglio raccontare ancora della mia storia personale e familiare, mi ripeterei e rischierei di perdere la sostanza che questa storia custodisce. Quello di cui voglio parlare è del talento, inteso come saper fare una cosa e studiare per migliorarla, sudare per ottenerla e farla diventare ragione di vita, arma di riscatto, nutrimento per il miglioramento di ciò che ci sta intorno. Questa è stata la mia forza. I parenti non si scelgono, ma si può scegliere di rinnegarli. Il fatto che io abbia rinnegato pubblicamente uno dei boss mafiosi più ricercati mi ha fatto considerare un eroe da alcuni, osteggiato o maledetto da altri ancora. Mi hanno detto ma chi te lo fa fare? non hai paura? Io rispondo dicendo che non c’è nulla di eroico nel volere essere se stessi, nel volere difendere la propria dignità di uomo, stringere con i denti i sogni che ti hanno fatto sentire vivo e ti permettono ancora di respirare. Avere costruito qualcosa di mio e difenderlo, non volere pagare con questi sogni i debiti fatti da altri: cosa c’è di eroico in questo, di strano o di impossibile? io lo trovo soltanto umano».
Giuseppe è nato, vive e lavora a Castelvetrano, provincia di Trapani: lì c’è il suo centro equestre, lì ha preso forma il Teatro Equestre Cimarosa con cui porta per tutta Italia la sua arte e i suoi spettacoli.