Messina, 27 settembre 2023 – Un appuntamento che rinnova la tradizione.
E’ quello della 63° Mostra mercato del cavallo Sanfratellano che si terrà domenica 8 ottobre 2023 nel territorio che gli ha dato origine e nome.
Un’isola nell’isola, San Fratello: dove si parla una lingua diversa da tutto il resto della Sicilia che risente ancora delle influenze italo-galliche delle genti venute dal nord sin dal 1087, l’anno in cui Adelasia del Vasto sposò il conte Ruggero di Altavilla.
Adelasia veniva dalla stirpe aleramica, di origine franca: arrivò con il suo seguito su diverse navi.
Che trasportavano non solo la sua dote e il suo ricco bagaglio di nobile sposa ma anche artigiani, soldati, famigli, operai.
E cavalli, molti cavalli: e molto diversi da quelli che c’erano allora lì, in quella terra che erano i soggetti orientali che i Mori amavano così tanto.
I cavalli venuti dal nord si mischiarono con quelli ormai divenuti autoctoni, esattamente come la lingua franca si mischiò a quella siciliana.
E ancora oggi i cavalli di San Fratello sono diversi dagli altri cavalli siciliani, esattamente come è diverso il dialetto sanfratellano dagli altri parlati in Sicilia.
I Sanfratellani sono più alti, più imponenti, più robusti: e la loro gente li ama e custodisce da secoli, non costituiscono una voce importante nell’economia delle aziende agricole (votate all’allevamento bovino) ma sono stati l’orgoglio di ogni famiglia.
Spesso era una cavalla ad essere tenuta a casa, vicina: e diventava compagna di lavoro e di festa, capace di portare ‘u bardoun, il basto tradizionale come la sella.
Succede ancora oggi, perché da queste parti gli affetti durano secoli.
Forti e belli, capaci di vivere sui colli dei Nebrodi duri, sassosi e difficili ma comunque eleganti: i Sanfratellani sono così, speriamo si riesca a proteggere la razza che al momento, con poco più di mille soggetti, è a rischio di estinzione.
Il fatto che per questa edizione della Mostra Mercato del Sanfratellano si siano uniti il comune di San Fratello, gli assessorati regionali dell’agricoltura e dei beni culturali, l’ANAREAI, l’Associazione Nazionale Allevatori delle razze equine e asinine, l’UNPLI, Unione Nazionale Pro Loco, la locale Pro Loco e del Parco dei Nebrodi ci fa ben sperare.
E chissà che il Sanfratellano, come altri cavalli in altri territori, non possa diventare il filo che unisce ambiente e agricoltura, turismo e cultura: un compagno prezioso da tenersi vicino per la vita e per il lavoro, come è sempre stato.