Siena, 3 luglio 2022 – Un cavallo magnifico.
Dopo una corsa tirata fino all’ultimo Zio Frac è rientrato nella stalla del Drago e si è messo subito a mangiare, mentre davanti a lui Tittia faceva interviste.
Come a dire: ho fame, voi fate pure.
Era il più giovane nel lotto, 7 anni, insieme a Zentile della Chiocciola, il baio che era stato tirato su da Giuseppe Angioi, dimostrando subito grandi doti da Piazza.
E che da tempo è allenato da Enrico Bruschelli.
“Un cavallo che sembrava un veterano. E’ arrivato nella stalla sereno, senza aver mai dato segni di subire lo stress. Ci ha consentito di lavorare bene. Mangiare? Tutto. La notte ci ha fatto anche dormire! E’ stato molto piacevole lavorare sia con Giovanni che con Zio Frac”, racconta il barbaresco Tommaso Giuntini, due Palii vinti da vice barbaresco e adesso da ’titolare’ della stalla.
Che non si dica che è un cavallo manifestamente superiore.
“Penso che sia l’ora di finirla di scartare cavalli per manifesta superiorità e non hanno nemmeno vinto un Palio”.
Come sono stati questi quattro giorni?
“Molto intensi. Abbiamo tutta la stalla inglese con un italiano. E’ stato un po’ problematico perché non so l’inglese, meno male che c’era Alvise che faceva il veterinario traduttore. Sono stati molto intensi, ci godiamo questa vittoria. Ringrazio Jacopo Gotti, Giovanni Atzeni ed Emiliano che mi ha lasciato il posto, facendomi entrare nel 2014″.
L’ingrediente fondamentale nella stalla del Drago in questo Palio?
“Proprio Zio Frac. Un cavallo eccezionale, molto tranquillo”.
E’ alla scuderia Bruschelli.
“Gigi ed Enrico lo hanno preparato al meglio. E’ arrivato sanissimo. In perfette condizioni”.
Uno staff tutto inglese, veterinario e maniscalco, che hanno vinto dal 2014 ad oggi ben tre Carriere.
Tutti i fantini li conoscono. Dopo la ferratura Tittia ha riconosciuto che il maniscalco è un fenomeno. Bravissimi tutti.
Un accenno infine, inevitabile, al Drappellone di Emma Sergeant.
E’ stato lo stesso capitano Jacopo Gotti a mostrare in Provenzano al fantino vittorioso che il cavallo protagonista del Drappellone baciava proprio lo stemma di Camporegio (dove ha sede la Contrada del Drago, n.d.r.) .
di Laura Valdesi, da La Nazione