Bologna, 30 aprile 2020 – Gli Avvocati Stefania Cappa e Marianna Garrone, due specialiste del diritto del mondo del cavallo e dello sport, hanno risposto alle domande di diversi lettori di Cavallo Magazine sui temi movimentazione dei cavalli, trasporto cavalli, centri ippici a seguito del Dpcm del 22 marzo 2020 e del DPCM del 26 aprile in vigore dal 4 maggio 2020. Ci teniamo a sottolineare che le risposte sono in in accordo con due Dpcm, quello in vigore dal 4 maggio potrebbe subire modifiche governative nelle prossime ore e giorni.
Infine i nostri lettori hanno rivolto delle domande su quali atleti possono prendere parte, con tutte le cautele del caso, alle sessioni di allenamento a partire dal 4 maggio. La situazione é in continua evoluzione – vedi articolo DPCM 26 aprile 2020: chiarimenti per la ripresa delle sessioni di allenamento – attendiamo ulteriori specifiche per risposte chiare e dettagliate.
– Avrei gentilmente piacere di approfondire i seguenti temi. Esiste un documento vincolante che prescrive il tempo minimo di movimentazione attiva di un cavallo che sta in box?
Il maneggio in questione non è dotato di giostra ed i cavalli, condizioni meteo permettendo, vengono messo solamente in dei paddock piccolissimi (5×10) dove ovviamente per mancanza di spazio stanno fermi. Ci sono grandissime divergenze sulla gestione dei cavalli durante il periodo di assenza forzata dei proprietari, causata dall’attuale situazione. Al momento purtroppo non è ammesso lo spostamento dei cavalli e comuqnue vista la situazione generale di insicurezza non è considerata una soluzione a breve. Purtroppo il gestore del maneggio non segue nessun ragionamento razionale, gestisce il tutto in maniere disorganizzata, elusiva, arrogante ed inequa, dando completa preferenza ai propri cavalli che costituiscono gran parte dei cavalli presenti.
I proprietari possono imporre la loro presenza, o richiedere almeno a qualcuno di competente di effettuare dei controlli e imporre degli standard minimi di movimentazione attiva il cui rispetto va necessariamente documentato e trasmesso ai proprietari? Purtroppo non tutti i gestori dei maneggi sono dei professionisti a cui preme il benessere dei cavalli.
Non esiste un documento vincolante che prescriva il tempo minimo di movimentazione di un cavallo. Tuttavia, prescrizioni importanti a questo riguardo sono contenute nel Codice per la tutela e la gestione degli equidi, emanato dal Ministero della Salute, che fissa i parametri essenziali per una corretta gestione degli animali nell’ambito delle strutture in cui vengono detenuti e delle attività in cui sono impiegati, nel rispetto delle esigenze etologiche e di benessere degli stessi.
In ogni caso, Lei dovrebbe concordare con i gestori del centro la durata della movimentazione.
Al momento lo spostamento degli equini è ammesso solo per ragioni di salute, quindi urgenze veterinarie ovvero per il settore zootecnico e riproduttivo è consentito lo spostamento verso le stazioni di monta, centri di inseminazione e produzioni di embrioni. Il Ministero della Salute ha così deciso, per il momento, al fine di contenere l’emergenza covid19.
– Vorrei porre questa domanda che può sembrare personale ma ci sono molti piccoli circoli in queste condizioni e se da una parte i tesserati FISE hanno alcune risposte dalla loro federazione, i “non tesserati” che montano in modo amatoriale in Aziende Agricole (non fise e non sef italia) brancolano nel buio! La domanda è questa: in una azienda agricola con soli cavalli privati (niente scuola) dove il titolare richiede l’accesso dei proprietari per la movimentazione, il proprietario può decidere autonomamente quale tipo di movimentazione è adeguata al suo cavallo (sella o corda)? I centri che proibiscono di montare e non hanno nè paddock nè giostra (quindi i cavalli possono essere movimentati solo a corda) sono in linea col benessere del cavallo? L’esclusiva movimentazione a corda mezz’ora al giorno è ritenuta benessere del cavallo? Grazie molte se vorrete rispondere a questi quesiti perchè sono certa ci siano molte persone nella mia situazione.
Un’azienda agricola non affiliata o aggregata che scuderizza cavalli di privati può autonomamente decidere come gestirli, unitamente ai proprietari. I centri devono proibire di montare (se trattasi di maneggi affiliati o aggregati) fino al 4 maggio prossimo. Si è appreso da un comunicato FISE che a partire dalla data menzionata, coloro che sono in possesso di patenti quali brevetto, primo e secondo grado potranno tornare in sella. Tuttavia, se parliamo ancora una volta di un centro privato, ritengo che il proprietario abbia il diritto di movimentare il suo cavallo.
– Sono un appassionato di cavalli di Bari. Vivo in una villetta dove detengo il mio cavallino, pertanto vorrei chiedere: sarà possibile dal 4 maggio poter uscire in passeggiata da soli con il proprio cavallo visto che qualche regione lo sta già facendo?
Il suggerimento è quello di verificare l’ordinanza della Sua Regione. In linea teorica non potrebbe andare in passeggiata.
– Come mai non si possono spostare i cavalli? Come mai un privato non può portare un cavallo presso la propria abitazione avendo il codice di stalla e avendo tutto in regola?
Il Ministero della Salute ha deciso, per il momento e al fine di contenere l’emergenza covid19, che lo spostamento degli equini è ammesso solo per ragioni di salute, quindi urgenze veterinarie e, relativamente al settore zootecnico e riproduttivo, è consentito lo spostamento verso le stazioni di monta, centri di inseminazione e produzioni di embrioni.
– Nella Vs intervista dell’altro giorno il Presidente Fise ha detto: chi ha il cavallo a casa puó montare come se andasse in bici purché mantenga le regole della distanza. Quindi essendo tutto di proprietà, scuderia e cavalli, ed essendo soli si può montare in un rettangolo all’aperto o nel prato all’interno della proprietà stessa?
Assolutamente sí. A casa Sua può fare ciò che ritiene utile per il Suo cavallo.
– Vorrei proporvi una questione particolare sulla Fase 2. Io ho domicilio e residenza in Emilia Romagna, particolarmente in confine con la Lombardia (attraversando la strada ho già cambiato regione). Sono proprietaria di un cavallo, che al momento si trova in un maneggio, quindi con una persona che si occupa degli essenziali dei suoi bisogni. La mia abitazione dal maneggio dista non più di 15 minuti, ma devo uscire dalla mia regione. In seguito alla dichiarazione della Fase 2, e forse anche la decisione di riaprire a porte chiuse, con le dovute precauzioni gli sport equestri, potrei ottenere una specie di permesso speciale che mi permetta di andare ad accudire il mio cavallo? Se si, come?
Il DPCM del 26 aprile 2020 vieta gli spostamenti al di fuori della propria regione. Considerata la Sua particolare situazione potrebbe far domanda al prefetto di entrambe le Regione facendo presente la distanza dei km dalla sua abitazione al maneggio e i giorni in cui si sposta per andare al centro ippico.
La mia bimba diversamente abile, da anni fa ippoterapia a cavallo, le sue lezioni sono sempre state individuali, e sono sempre state istruttore cavallo allievo. Non capisco, cosa adesso possa essere diventato pericoloso per la salute, da bloccare la terapia,essenziale per il benessere fisico e mentale del minore.
Dal 1 marzo non fa più attività fisica motoria, e le sue condizioni di salute sono peggiorate. I dolori articolari sono aumentati e la circolazione del sangue ,soprattutto agli arti inferiore ci preoccupa. Tutto questo per aver bloccato la “medicina” dell’ippoterapia.
Il suggerimento è, comunque, quello di contattare il centro dove svolge ippoterapia sua figlia e far presente la situazione per trovare un accordo che le consenta di riprendere l’attività per motivi urgenti legati allo stato di salute; circostanza che legittimerebbe anche, secondo il DPCM del 26 aprile 2020, i relativi spostamenti.