La Namibian Equestrian Federation (NAMEF), l’omologa della Fise nel Paese nell’Africa Sud-occidentale, ha recentemente messo a terra un progetto che ha ottenuto il plauso internazionale tanto da meritarsi il FEI Inspire award.
Si tratta di “Enabling Through the Horse”, un progetto di terapia assistita con gli animali.
Quando si pensa all’Africa, spesso ci si concentra sui bisogni primari: acqua, cibo. Il che è sacrosanto però… Tanto per citare qualcuno che da quelle parti ha fatto parecchio… «Non è sufficiente mandare là qualche antibiotico. Serve la stessa eccellenza che c’è da noi. Quando va bene un ospedale? Un ospedale va bene quando sei disposto a farci curare tuo figlio». Lo diceva Gino Strada. Parafrasando, quando va bene una terapia? Quando può andare bene anche per tuo nipote o per tuo figlio… Anche se si tratta della terapia assistita con i cavalli. Quasi una banalità dalle nostre parti. Una cosa eccezionale in Africa.
Il progetto originario della Federazione Equestre della Namibia aveva nel mirino il segmento paralimpico. Però, nel momento in cui le terapie assistite hanno mostrato il proprio valore sul campo, c’è stato un deciso ampliamento di prospettive.
«Abbiamo avuto la sorpresa della nostra vita – racconta Richard Frankle, presidente NAMEF. – Ci siamo resi conto di quanto i cavalli potessero davvero avere un impatto sulla vita dei bambini in difficoltà. Soprattutto con bambini che non erano capaci di verbalizzare. Cosa c’è di più scontato: aprire la bocca, parlare e comunicare. Eppure avevamo di fronte bambini che non avevano mai detto una parola. Poi hanno iniziato a parlare con il cavallo ed è così che hanno imparato a verbalizzare. Hanno iniziato a parlare con il cavallo e una o due settimane dopo hanno pronunciato le loro prime parole all’insegnante dicendo “buongiorno”. Un periodo di tempo molto breve con i cavalli ha avuto un impatto enorme su questi bambini e sulle loro vite. Ci sono bambini che non avrebbero mai sorriso né parlato e ora invece sorridono quando sono in groppa a un cavallo».
Un bilancio straordinario
Il progetto “Enabling Through the Horse” ha preso il via nel gennaio del 2024 e a oggi ne hanno beneficiato circa una trentina di bambini e bambine con diverse tipologie di fragilità, sia fisiche sia psicologiche. Secondo quanto hanno raccontato istruttori e responsabili della Federazione, la trasformazione che hanno avuto è qualche cosa di davvero straordinario. Le lezioni sono state fin qui su base settimanale per ciascun bambino ma non è escluso che il progetto possa ora essere potenziato. E perfino esteso ad altri paesi africani, ben oltre i confini della Namibia.
Per scoprire dalle appassionate parole del presdiente della Federazione Equestre della Namibia, Richard Frankle, il progetto Enabling Through the Horse CLICCA QUI