Parma, 23 dicembre 2019 – Che Natale sarebbe, senza una favola nuova da raccontare? ce la racconta Irene Obertelli, è un regalo che arriva dalla pagina Facebook di BardigianoPower.
E’ il 24 dicembre e come ogni anno la magica slitta di Babbo Natale attraversa il cielo per portare doni a tutti i bimbi del mondo.
Cometa, la renna sempre attenta, ha passato gli ultimi mesi a sfrecciare velocissima nell’aria per acchiappare al volo i desideri espressi dai bimbi buoni, così da poterli riferire a Babbo Natale.
Cupido, la renna con gli occhiali a forma di cuore, ha invece letto tutte le letterine per scegliere quella scritta dal bimbo più buono dell’anno, che insieme ai giocattoli riceverà un dono speciale: una manciata di pelo setoso e dorato della renna Freccia, che gli porterà fortuna un anno intero.
E’ Babbo Natale in persona a pettinare il manto di Freccia con una spazzola di agrifoglio; mentre raccoglie i crini dorati fischietta e si rallegra perché sa che il fanciullo che li riceverà saprà ricordarsi di essere generoso e regalerà un crine ad ognuno dei bambini meno fortunati che incontrerà.
Le ore della notte luminosa di stelle trascorrono gioiose mentre la slitta vola da un paese all’altro, finché Babbo Natale e le renne decidono di fermarsi a riposare un po’: hanno viaggiato e lavorato molto, manca infatti solo un paesino in cui distribuire i doni e poi potranno intraprendere il viaggio di ritorno verso le nevi del Nord.
Il paese che vedono a valle e nel quale devono recarsi è davvero meraviglioso: incastonato tra fitti boschi e rocce di diaspro rosso, con un’altura su cui si erge un imponente castello, che sembra vegliare sul borgo, osservando campi e boschi ricoperti di neve.
Fulmine, la renna guardiano, non vorrebbe fermarsi perché gli sembra di avere un brutto presentimento, ma Babbo Natale, sgranchendosi le gambe, dice:
– Questa notte nessun malintenzionato si è avvicinato alla slitta per rubare i doni e così tu non hai dovuto difenderla con i tuoi bei dentoni a suon di morsi sul sedere, forse è per questo che ti sembra di non essere stanco, ma hai lavorato quanto le altre renne! Un po’ di riposo e il ristoro delle fatate pigne di Lapponia farà bene a tutti noi.
Dovete infatti sapere che in Lapponia c’è un abete speciale: un piccolo alberello che si nasconde tra i grandi abeti delle foreste, un piccolo abete che nessun botanico ha ancora classificato, semplicemente perché…nessun botanico è in grado di vederlo. Solo le renne di Babbo Natale possono vedere questi piccoli e magici sempreverdi e raccogliere le pigne fatate.
A cosa servono le pigne fatate? Ad aiutare le renne a mantenere forte la magia che consente loro di volare: quando sono stanche aprono un bel sacco di pigne e, saltellando e ridendo, le agitano in aria facendo depositare il magico polline sul loro manto, sulla slitta e perfino sulla bianca barba di Babbo Natale.
In questo modo tutto diventa più luminoso, la stanchezza svanisce e le renne possono tornare a volare velocissime per completare il giro del mondo. Ecco quindi che il sacco con le pigne magiche viene scaricato dalla slitta, quando all’improvviso…grandi nuvoloni oscurano la luce della luna e un brusco colpo di vento solleva il sacco facendolo rotolare lontano, fino a cadere in un ampio crepaccio, scavato forse da un antico torrente ora in secca.
Babbo Natale e le renne si guardano attoniti, nessuno ha il coraggio di parlare perché tutti sanno che senza le magiche pigne non saranno in grado di ripartire…da quando il mondo esiste non è mai successo che il giro dei doni di Natale non sia stato completato prima del sorgere del sole, non può succedere proprio ora!
Rudolph, la renna dal naso luminoso, sa che le ore che precedono l’alba sono sempre le più buie e quindi fa appello a tutte le sue forze per rischiarare la notte: il suo grosso naso rosso si accende e mostra il sacco, laggiù, sul fondo del burrone.
Babbo Natale allora si sistema giacca e pantaloni, stringe bene la fibbia della cintura, controlla gli stivali e inizia a scendere cautamente tra le rocce e i pochi alberi che crescono lungo il dirupo, rassicurando le sue amate aiutanti:
– Non disperate renne mie, non possiamo arrenderci! Non dobbiamo dimenticare lo spirito del Natale, abbiate fiducia e vedrete che ce la faremo anche stavolta!
La discesa per raggiungere il sacco, però, è lunga e tortuosa e quando Babbo Natale è appena a metà strada…la luce si spegne. Rudolph è troppo affaticato e, per quanto ci provi, non riesce più ad accendere il suo naso. Il buio torna ad avvolgere tutto e i nostri amici non sanno più che fare.
Nel silenzio della notte si sentono solo i respiri affannosi e preoccupati delle renne, quando ad un tratto Rudolph esclama:
– Avete sentito anche voi?
Nessuno ha udito niente, ma ascoltando meglio tutti capiscono cosa Rudolph intendesse dire: il suono argentino di un gioioso campanello si sta infatti avvicinando.
In men che non si dica un’incantevole cavalla baia, dagli occhi grandi e dalla folta criniera, cammina tra le renne osservando tutto con aria curiosa.
A farsi avanti è Donnola: sì, proprio lei, la renna più timida di tutte. Mentre si avvicina il suo bel musetto arrossisce, ma si rivolge speranzosa alla nuova arrivata:
– Ciao! Come ti chiami? Noi siamo le renne di Babbo Natale, che in questo momento ha bisogno di aiuto…forse puoi aiutarci tu!
La cavalla baia scuote l’abbondante ciuffo mostrando gli occhi e risponde:
– Salute a voi, viaggiatori. Il mio nome è Fortezza e sono una cavalla Bardigiana. Sarò felice di aiutarvi, spiegatemi cosa è successo.
Le renne le si fanno intorno e raccontano la disavventura, mentre Babbo Natale rimane in ascolto, appoggiandosi al tronco di un faggio per riprendere fiato. Mentre Fortezza e le renne decidono il da farsi, sul volto di Babbo Natale appare un bel sorriso perché ha capito che questa dolce e forte cavalla conosce perfettamente la zona e sa orientarsi anche al buio.
Con piede sicuro Fortezza raggiunge il sacco con le pigne magiche in fondo al burrone e inizia a risalire, senza dimenticarsi di dare un passaggio a Babbo Natale, che ritorna alla slitta comodamente seduto sul suo dorso.
Il sacco con le pigne magiche è stato abilmente recuperato, la magia del polline dorato si è compiuta e i viaggiatori non sentono più la stanchezza: le renne possono di nuovo volare!
Babbo Natale abbraccia la cavalla baia, dicendo:
– Grazie Fortezza, senza la tua generosità nell’aiutarci la magia del Natale non avrebbe potuto compiersi. E’ merito tuo se anche quest’anno i bambini di Bardi potranno ricevere i loro doni!
Fortezza nitrisce contenta ed esclama:
– Sono così felice di avervi incontrati, felice di aver fatto qualcosa di buono per il mio paese!
Non salutiamoci subito, vi prego, non potete lasciare Bardi senza prima aver visitato il suo imponente e meraviglioso castello, il mio stesso nome è stato ispirato proprio dal castello che vedete all’orizzonte: sono infatti la cavalla Bardigiana del custode della Fortezza dei Landi, grande amico dei cavalli e sicuramente anche delle renne, mi sento di garantirlo! Promettete che quando avrete finito di distribuire i doni ci incontreremo là.
Babbo Natale e le sue renne lo promettono, la slitta si solleva veloce verso il cielo e raggiunge le case addormentate.
Una volta terminato il percorso e consegnato anche l’ultimo dono, i nostri amici vengono accolti all’interno del Castello di Bardi dalla cavalla bardigiana Fortezza e dall’amichevole custode Mario, che le renne prendono subito in simpatia perché ha il sorriso sincero e barba e capelli bianchi, proprio come Babbo Natale.
Al castello si fa festa: la renna Ballerina insegna a tutti divertenti passi di danza, mentre la renna Saltarello improvvisa uno spettacolo cantando e facendo buffe imitazioni di tutti i presenti, anche del “OH OH OH!” di Babbo Natale!
E’ ormai giorno. Nelle case riscaldate dal fuoco del camino le famiglie scartano i regali e ai bambini sembra di sentire il suono di tanti campanelli provenire dal castello. Si affacciano alla finestra e riconoscono subito il suono della campanella di Fortezza, che conoscono bene. Non hanno bisogno di chiedere a nessuno a chi appartengano gli altri campanelli: i bambini sanno benissimo che sono quelli delle renne di Babbo Natale, così sorridono e corrono fuori a giocare e saltare al ritmo di quella musica.
Al castello, intanto, è giunto il tempo dei saluti, ma le renne si sono consultate tra loro: prima di partire vogliono lasciare un dono a Fortezza, così che possa ricordarsi per sempre della magica notte appena trascorsa.
Sarà la renna Donato a consegnare il regalo. Questa renna, infatti, non ha il naso sempre raffreddato e gocciolante solo a causa dell’inverno: le goccioline che scendono dal suo dolce musetto sono fatate e cadendo a terra si trasformano in bellissimi fiorellini.
Donato stampa un bacione in fronte a Fortezza e in quel punto il suo pelo diventa magicamente bianco, come una piccola stella, come una piccola palla di neve, come un fiore…come il ricordo di una magia.
E’ il 25 dicembre e come ogni anno nel mondo ci saranno bambini che sapranno ringraziare un cavallo dal cuore grande per aver salvato il Natale.
Nell’antico borgo di Bardi, nelle valli e sulle montagne vicine, i bambini abbracceranno i loro cavalli Bardigiani pensando alla storia dell’incontro tra Babbo Natale con le sue magiche renne e la cavalla Fortezza.