Bologna, 14 febbraio 2021 – Centri ippici e scuole di equitazione stanno vivendo un momneto difficilissimo. Alcuni però se la passono decisamente peggio di altri. Come per esempio i gestori di Equinia, che oltre a fronteggiare il Covid, ora devono pensare ancge a trovare una nuova sede per la propria attività. Ecco cosa raccontano.
«Siamo una scuola di equitazione come non ne esistono ma dopo otto anni di attività rischiamo di chiudere. Il proprietario del terreno dove siamo ha deciso di costruire. Per questo stiamo cercando un’altra ‘casa’ nel Faentino e chiediamo aiuto».
Il centro è nato nel 2012 da un’idea di Michela, istruttrice in altre realtà ippiche, e Fabrizio, guida equestre e addestratore, che assieme ad altri hanno trovato il terreno per realizzare il loro sogno. «A Equinia – spiega Lucia Casadio, una delle socie – tutti, uomini, donne, bambini abili o diversamente abili, sono partecipi nella relazione con il cavallo, che imparano a rispettare e con il quale comunicano. Ad esempio, Judy, 33 anni e da 8 a Equinia, come tutti gli altri vive in branco».
Negli anni il progetto si è allargato, diventando una realtà condivisa da molti che impiegano parte del loro tempo aiutando la scuola. Oggi, oltre a Michela e Fabrizio, collaborano a vario titolo altre otto persone, compresa Lucia.
Equinia, che si occupa anche di ippoterapia, permette a tutti, di approcciarsi al cavallo, imparare l’arte dell’equitazione e, più in generale, a gestire l’animale.
Cavalli liberi e tanta collaborazione
«La bontà dell’idea – dice ancora Lucia – sta nel fatto che i cavalli vivono quanto più possibile in maniera naturale; ad esempio rimanendo in branco durante l’intero arco della giornata. A Equinia ciascun allievo entra in relazione con l’animale dal momento in cui mette piede nel recinto, nel momento in cui si avvicina al cavallo e gli fa indossare la capezza. Alcuni esemplari, come Fabiola o Musone, sono arrivati completamente sfiduciati dall’uomo, inavvicinabili, definiti da alcuni irrecuperabili. Con Fabrizio e Michela molti di noi hanno collaborato per addestrarli e renderli sereni, in modo da diventare cavalli adatti alle prime cavalcate. Altri sono animali con un passato di corse e concorsi ippici, sfruttati allo stremo, quasi denaturati dell’istinto, che non sanno riconoscere l’erba del prato e che non sanno rotolarsi o vivere in branco. Altri ancora, come Judy, sono così vecchi che la loro età non ci è nota ma insegnano agli altri il ruolo nel branco».
Gli allievi hanno età e bisogni diversi ed Equinia sviluppa percorsi personali per ognuno di loro, rendendo ogni lezione un momento di crescita personale. «A dicembre – spiega Lucia – il proprietario del terreno, circa un ettaro e mezzo, ha deciso che, dopo 8 anni di attività, in quell’area realizzerà una costruzione residenziale e quindi saremo costretti ad andarcene tra giugno e luglio. È per questo che ci stiamo guardando intorno puntando a trovare un terreno nel Faentino che possa far continuare il sogno, il nostro e quello di tanti appassionati che negli anni hanno scelto Equinia. Vorremmo quindi lanciare un appello a chi ha a cuore i cavalli ma anche il futuro della nostra attività e il lavoro di dieci persone».
Chiunque voglia contribuire può contattare il 340.9120800.
Fonte: Il Resto del Carlino/Ravenna