Bologna, 5 maggio 2021 – Nel 2019, Luca Zaia dichiarava: «Il Veneto ha un cuore equestre». E da uomo di cavalli qual è non sbagliava. Sono 32.186 gli equidi in Veneto, di cui 24.277 cavalli e 7.739 asini. Un ambito quindi in grande sviluppo, legato al settore agricolo ma anche importantissimo per un tempo libero sempre più green, oltre che per lo sport. Passeggiate lungo le ippovie, agriturismi, ippoterapia, fattorie didattiche… Un vero e proprio comparto economico di sicuro valore e con grandi prospettive di crescita.
Un trend che in Vento, appunto, è stato ben letto e interpretato e che ha portato alla nascita della Sezione allevamenti equini di Confagricoltura Veneto. La prima, nella storia dell’organizzazione agricola regionale, che riunirà gli allevatori di equidi di tutta la regione.
Nel ruolo di presidente è stato eletto Roberto Toniatti Giacometti, noto allevatore di trottatori e titolare dell’azienda Allevamenti Toniatti di San Michele al Tagliamento. Al suo fianco è stato nominato vicepresidente Agostino Vignaga, titolare dell’agriturismo Il Bosco a Rovigo.
Le prime dichiarazioni
«Abbiamo sentito l’esigenza di dar vita a una sezione di allevamenti equini perché non siamo mai stati considerati parte del mondo agricolo» spiega Toniatti. «Secondo me è stato un grande errore escluderci, perché quello dei cavalli è l’allevamento di animali più agricolo che ci sia. I cavalli, per crescere sani, hanno bisogno di pascolo e quindi di foraggio, cioè di fieno. E poi di orzo, frumento, avena e mais. Tutti elementi necessari per la rotazione delle colture e per il greening. Quindi fondamentali per le aziende agricole. Inoltre c’è una grande riscoperta del cavallo in ambiti come quelli dell`agriturismo, dell`ippoterapia e del turismo equestre. Non dimentichiamo, infine, che il Veneto ha un habitat ideale per l’allevamento equestre. Basti ricordare che i cavalli dell’esercito di Alessandro Magno venivano piazzati nella pianura veneta proprio perché c’erano le condizioni ideali per farli crescere e diventare forti».
Il Veneto ha una vocazione storica nell’allevamento di cavalli da trotto, ma c’è spazio per tutti: dai soggetti da sella a quelli per la monta western. Oltre naturalmente a quelli per i concorsi ippici.
«La nostra regione ha avuto trascorsi illustri per cavalli da sport e divertimento» sottolinea Toniatti. «Il rapporto tra uomo e cavallo è ancestrale e noi vogliamo seminare cultura ippica, perché è un mondo variegato e affascinante che consiglierei a tutti di conoscere. Inoltre vogliamo far sapere che esistiamo, soprattutto agli occhi di chi legifera. Anche noi vogliamo accedere alle attenzioni e alle agevolazioni riservate agli altri settori agricoli. Compresi i bandi del Psr. Dobbiamo imparare dai nostri cugini francesi, che hanno una considerazione altissima dell’allevamento del cavallo e lo trattano come un importante settore. La capacità allevatoriale italiana è riconosciuta anche all’estero: nelle esportazioni un terzo del valore è dato da cavalli riproduttori di razza pura».
Numeri&Cavalli
In Veneto, i proprietari di cavalli sono 17.050, le aziende che hanno in qualche modo a che fare con il mondo equino sono oltre 9.000.In Italia, secondo i dati aggiornati dell`Anagrafe degli Equidi, ci sono circa 499.000 equidi, di cui 391.000 cavalli. Il cavallo dà lavoro a una schiera che oscilla tra le 40.000 e le 50.000 persone, suddivise in realtà poliedriche ma con una linea ascendente soprattutto nelle attività legate all’agricoltura.
Di questi, tra 8.000 e 10.000 sono artieri, stallieri e addetti all’allevamento. Le aziende agricole dedicate prevalentemente all’allevamento di cavalli e altri equidi sono circa 2.900.
Nell’ultimo decennio il Nordest ha vissuto un’impennata nella crescita di equidi, con un +88,8% del Friuli Venezia Giulia e un +51,4% del Veneto.
Il primato regionale spetta alla provincia di Padova, con 7.899 equidi, seguita da Verona (6.242), Treviso (6.097), Vicenza (5.899), Venezia (2.980) e Belluno (3.069).
Sono 32.186 gli equidi in Veneto, di cui 24.277 cavalli e 7.739 asini, un settore in grande sviluppo sempre più legato al settore agricolo anche per l`importanza che l`animale riveste nel tempo libero, oltre che nello sport: passeggiate nelle ippovie, agriturismi, ippoterapia, fattorie didattiche.
Un trend in crescita che ha portato alla nascita della Sezione allevamenti equini di Confagricoltura Veneto. La prima, nella storia dell`organizzazione agricola regionale, che riunirà gli allevatori di equidi di tutta la regione.
Fonte Askanews