Roma, 8 maggio 2023 – Una prima edizione che meglio di così non poteva andare, a detta di tutti.
Parliamo della 1° Vetrina del cavallo Tolfetano svolta sotto l’egida Anareai, ospitata dalla storica manifestazione del Riarto dei Butteri di Canale Monterano, quest’anno forte dalla sua 43° edizione.
Fortemente voluta da Mariangela D’Amora, pasionaria del Tolfetano since 1995, la vetrina del Tolfetano è stata un successo indiscusso.
“La location si è rivelata perfetta, gli organizzatori affiatati e capaci: speriamo che questo del Riarto diventi un appuntamento fisso per il Tolfetano”, ci ha detto D’Amora.
Innanzitutto per la capacità della associazione dei Butteri di Canale Monterano di creare un ambiente piacevole, composto. Ideale per accogliere cavalli e pubblico in una cornice naturale che viene voglia di rubare e portarla via.
Ma anche per la risposta degli allevatori del cavallo della Tolfa, che hanno portato tanti soggetti di ottimo livello e li hanno presentati bene.
In tutto la razza è stata rappresentata da una trentina tra puledri, fattrici e stalloni suddivisi in otto categorie. A dare il proprio giudizio e stilare gli attestati di partecipazione gli esperti di razza Mellini e De Santis.
Anche Matteo Vasini, direttore di Anareai ha commenti più che positivi per questo esordio: “Dobbiamo ringraziare l’asd Butteri di Canale Monterano, che ha svolto un lavoro egregio”, ha detto Vasini. Che continua: “E ci ha permesso di stilare le graduatorie di rispondenza agli standard di razza nel modo migliore. Ed è un servizio molto importante, che ci teniamo a dare. Perché anche se per le popolazioni equine extra-registro come il Tolfetano non si possono fare manifestazioni competitive, è importante riuscire a dare indirizzi selettivi agli allevatori, perché l’attività di conservazione di una razza la si fa anche andando nella direzione che il mercato richiede”.
E quale è la direzione che sta richiedendo il mercato per il Tolfetano?
“Vuole soggetti tipici, distinti e con una buona attitudine alla sella. Quindi bisogna prima mantenere la biodiversità di razza, poi fissare i caratteri attitudinali. E qui alla Vetrina del Tolfetano ho visto soggetti molto belli, molto tipici e qualitativi. D’altra parte gli allevatori storici quando si muovono, come qui a Canale Monterano, portano il meglio del loro allevamento”.
Dottor Vasini, cosa la colpisce di più del cavallo Tolfetano?
“Il fatto che pur essendo allevati una una zona che è un vero crocevia di razze equine – dalla Maremma a Roma son passati milioni di cavalli di ogni tipo – ha mantenuto i suoi caratteri distintivi nettamente distinguibili. La sua tipicità, una grandissima rusticità e forza di adattamento all’ambiente difficile dove viene allevato, buone proporzioni morfologiche e sicuramente una grande attitudine al lavoro a sella e in campagna”.