Bologna, 30 luglio 2023 – A riprova che il problema della West Nile è cosa molto seria, arriva purtroppo la notizia del primo decesso di quest’anno. Si tratterebbe di un uomo di 70 anni della provincia di Cremona. Il virus trasportato da una zanzara avrebbe aggredito l’organismo dell’uomo che soffriva già di patologie pregresse, determinandone la morte.
Sono sei a oggi i casi di West Nile nell’uomo segnalati e confermati in Italia secondo l’Istituto superiore di Sanità.
Di questi, tre si sarebbero manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Lombardia, 1 Emilia-Romagna), 2 casi identificati in donatori di sangue (1 Emilia-Romagna, 1 Piemonte), 1 caso di febbre (1 Lombardia).
L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica. Nel restante 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nello 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può portare anche alla morte. Il primo caso umano di infezione da West Nile virus della stagione è stato segnalato nella provincia di Parma, qualche settimana fa.
Complici le condizioni climatiche che determinano anche da noi un contesto particolarmente favorevole alla diffusione delle zanzare, come dichiarato dall’Oms, la presenza dell’odioso virus è oramai assai diffusa nel nostro paese.
Sempre secondo l’Istituto superiore di Sanità sarebbero 27 le province con dimostrata circolazione di WNV appartenenti a 6 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Sicilia e Sardegna.
Ora, cosa ci azzecca un tema di ordine sanitario (e climatico) così serio con i cavalli? Parecchio… Il virus West Nile infatti ha come vettore zanzare e uccelli, ma trova nel cavallo e nell’uomo i propri ospiti accidentali ideali.
Va da sé che controllare la popolazione delle zanzare non è propriamente una cosa semplicissima…
Nel controllo del territorio, il cavallo assume quindi il ruolo di animale “sentinella”. Una sua positività al virus fa suonare l’allarme sulla presenza della malattia, innescando una serie di misure precauzionali per la salute pubblica.
Per l’uomo al momento non esisterebbe alcun vaccino contro la West Nile. Per il cavallo invece sì. E nonostante uomo e cavallo vengano considerati ‘fondo cieco’ per il virus, è importantissimo avvalersi di ogni mezzo per salvaguardare la salute dei nostri anici in scuderia. Che, a pensarci bene, nella condivisione degli stessi spazi, alla fine è anche la nostra.