Roma, marzo 2015 – Nel salone d’onore del CONI è stato presentato oggi, venerdì 6 marzo, da CONI, Ministero della Salute, Comitato Paralimpico Italiano e dalla Federazione Italiana Sport Equestri, il progetto “Principi di tutela e di gestione degli equidi”. Una pubblicazione che trova nel titolo stesso la sua ragion d’essere e la sua spiegazione: il cavallo è un essere vivente e senziente e come tale ha diritto ad avere l’identico trattamento che deve essere riservato all’essere umano.
Del quale tra l’altro è da sempre compagno di vita, avventura, lavoro e sport. Una guida semplice che parte dalla cultura e dalla conoscenza del cavallo, delle sue abitudini, delle sue necessità e dallo studio del corretto rapporto tra uomo ed animale.
In queste direzioni sono andati tutti gli interventi dei relatori del convegno che ha introdotto il progetto. A cominciare da quello del presidente del CONI, Giovanni Malagò: “Io non vado a cavallo e non ho un interesse specifico per l’equitazione più che per un’altra disciplina. Il cavallo però è un animale che mi piace e mi affascina. Trovo che certe regole non andrebbero neanche scritte, che certi comportamenti non andrebbero nemmeno codificati: è evidente che un cavallo vada trattato con rispetto e dignità come un essere umano. Ma se serve a creare una cultura dei rapporti tra uomo ed animale, ben venga questa pubblicazione e noi saremo sempre in prima fila nel combattere fenomeni di malcostume o di violenza”.
“Gli animali sono esseri senzienti – ha sottolineato il Sottosegretario di Stato alla Salute l’On. Vito De Filippo – e come tali devono essere rispettati, trattati. Sono nella gerarchia del creato alla stessa stregua di tutti gli esseri viventi. Per questo io credo, che questa pubblicazione sia un salto di comunicazione straordinario: per la prima volta quattro istituzioni di questa forza si mettono insieme per creare un corpus di regole forti, ma agili allo stesso tempo per un civile trattamento dei cavalli. In un momento nel quale tra l’altro nel nostro paese siamo alla vigilia di importanti decisioni sull’utilizzo terapeutico di questi animali così importanti per la storia dell’uomo”.
“Quello equestre è l’unico sport che utilizza oltre all’atleta anche un’altra figura vivente che è quella del cavallo” sono state le parole del presidente di CONI Servizi, Franco Chimenti. Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano ha sottolineato come il cavallo sia: “Un animale che rapisce e che va preso in considerazione in assoluto così come un essere umano. Molti dei nostri atleti passano per la riabilitazione con l’ippoterapia. Un aspetto che mostra ancor più questo percorso virtuoso, non solo per l’integrazione uomo-cavallo, ma anche culturale che noi dobbiamo favorire e sostenere nel nostro paese”.
Per chiudere, il commissario straordinario della Fise, Giafranco Ravà, che ha commentato: “In questo manuale vengono raccolti tutti gli indirizzi più attuali della Federazione internazionale e del CIO per una migliore gestione del rapporto con l’animale”.
La pubblicazione “Principi di tutela e di gestione degli equidi” sarà a breve a disposizione degli interessati sul sito web della FISE.
E visto che il 30 marzo la FISE dopo 21 mesi di commissariamento tornerà ad avere un governo eletto dalla base – con l’Assemblea straordinaria elettiva ad Ostia – si è parlato anche di questo. In particolare il Presidente del CONI, Malagò ha voluto ricordare alcuni passaggi importanti e lanciare un invito a tutto il mondo equestre italiano: “La FISE veniva da 3 anni di bilanci non approvati e un deficit che resta il record della storia di tutti i tempi e di tutte le federazioni in 100 anni di Coni. La FISE era ‘fallita’, oggi restituiamo una federazione a posto sotto tutti i punti di vista e con un piano di ristrutturazione importante. Ho rispetto della vostra storia e della vostra passione. Tutto quello che è successo deve insegnare una cosa: ci sono sei candidati presidenti e questo dimostra che il vostro mondo è lacerato e diviso. Partite anche in 66, ma fatemi una cortesia: un secondo dopo che qualcuno vince, fate in modo di trovare insieme nel vostro mondo la massima condivisione e fare un metro indietro, per far fare un chilometro in più al vostro sport”.
Infine un momento di grande emozione: “Mi sono molto adoperato grazie alla segnalazione di un semplice appassionato di equitazione e vi garantisco che una zona vicina a Piazza di Siena verrà intitolata a Piero e Raimondo D’Inzeo” – ha detto sempre il presidente Malagò – “C’è un regolamento comunale – ha chiarito il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale – che prevede che devono passare almeno dieci anni dalla morte di una persona per intitolargli un luogo. Ho mosso tutte le pedine burocratiche possibili e ho fatto presente che forse era il caso di prevedere una deroga”.
6 marzo 2015