Bologna, 21 aprile 2023 – C’è tanta Italia nella nuova Accessibility Guide for Event Organisers promossa dalla Fei. In primo luogo perché quando si è cominciato a parlarne eravamo ai Pratoni, per il Campionato del Mondo di Completo e Attacchi. E poi perché il seme di tutto quanto è seguito ha contribuito a ‘coltivarlo’ Ferdinando Acerbi. Che con la sua idea sostenuta dalla Fise, di rendere i Pratoni fruibili per tutti (Fise4All) ha fatto suonare un campanellino per il quale la Fei, in coda alla Guide, non ha mancato di ringraziare.
«Il problema non è per gli atleti diversamente abili. Per loro c’è tutta l’attenzione dovuta in eventi ‘dedicati’. Il problema sono le persone con problemi di mobilità che assistono agli eventi. Per loro, c’è tutto ancora da pensare e costruire» diceva Acerbi mentre con le macchinine elettriche portava le persone avanti e indietro ai Mondiali.
Da lì in poi, grazie all’attenzione della Federazione internazionale, si è aperto un tavolo di lavoro che, forte di consultazioni e collaborazioni con esperti di accessibilità, persone con disabilità e professionisti del settore equestre, in breve tempo ha prodotto l’Accessibility Guide for Event Organisers.
Una vera e propria guida progettata per aiutare gli organizzatori di eventi a migliorare l’accessibilità per gli atleti, il personale e gli spettatori con disabilità. Così da assicurare che tutti possano godere degli eventi equestri indipendentemente dai livelli di mobilità.
Il punto della Fei
«Lo sport equestre ha il potere di creare strutture inclusive che consentano l’accesso a tutti gli individui, indipendentemente dalle loro abilità fisiche», ha dichiarato il Segretario Generale della FEI e Presidente dell’Associazione per le Organizzazioni Sportive Paralimpiche (APSO) Sabrina Ibáñez.
«Cambiare la prospettiva nei confronti della disabilità è un passo fondamentale nel percorso dell’accessibilità. Siamo convinti che apportare anche piccoli cambiamenti ai nostri metodi di lavoro e alle nostre pratiche organizzative contribuirà a spostare l’ago della conversazione sull’inclusione, l’uguaglianza e l’equità della disabilità».
In un’ottica di applicazione più allargata del principio di inclusione, Sabrina Ibáñez ha parlato anche della struttura stessa della Fei. «Sebbene questa sia principalmente una guida per gli organizzatori di eventi, anche noi, il personale della sede centrale della Federazione Internazionale a Losanna abbiamo dovuto esaminare attentamente le nostre pratiche e procedure interne per capire dove possiamo eliminare le barriere architettoniche e più in generale di ingresso per le persone con disabilità. E come possiamo fornire un ambiente fisico e organizzativo più inclusivo».
«Speriamo – ha concluso la Ibáñez – che, grazie Accessibility Guide – lavorando con gli organizzatori per incorporare l’accessibilità in tutti gli aspetti della pianificazione e della realizzazione degli eventi, questo tipo di pensiero inizierà a permeare le nostre strutture organizzative e a diventare una parte integrante di ciò che tutti noi facciamo quotidianamente in questo sport».
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