Perugia, 21 luglio 2018 – L’oobiettivo dichiarato era quello di partecipare ad Eima Show Umbria 2018 proponendo, in termini moderni e strettamente economici, la nicchia del lavoro con cavalli e mettendo in evidenza il CAITPR.
Come scritto nella presentazione della manifestazione, c’era la precisa volontà di non cadere nel museale o nella solita simpatia per il lavoro di una volta. Tutto ciò reso ancor più complicato dal fatto di presentarci come neofiti in un ambiente abituato a parlare di cifre con tanti zeri, e dove tutto è evoluzione e tecnologia.
Eppure adesso possiamo dire: missione riuscita al primo colpo!
In merito al lavoro, tutte le nostre presentazioni sono state strettamente tenute sul tema della fattibilità tecnica ed economica del lavoro con cavalli, spiegando peraltro bene e molto chiaramente che si tratta di una nicchia interessante per alcune realtà produttive ed agronomiche e non generalizzabile tout court.
Si sono illustrate, alle volte con un certa ma voluta aridità, le caratteristiche tecniche degli attrezzi disponibili ed il loro contenuto di evoluzione tecnologica che non li rendono, talvolta, nemmeno lontani parenti dell’aratro a mano o di altre attrezzature ippotrainate del passato.
Evoluzione che, onore al merito, è dovuta all’esperienza applicata di un ‘azienda come quella di Roberto Di Filippo, azienda dedita completamente alla produzione biologica e che sta orientando i suoi vigneti almeno per la metà al lavoro animale con un’ottica legata al risultato economico.
Ad esempio, non è mai stato negato che certe lavorazioni ed interventi non possono ancora prescindere dal trattore meccanico.
Quindi nulla di romantico ma vero calcolo economico e business come si dice. Questo ha creato da subito piena sintonia con il proprietario e con i suoi validissimi operatori: Daniele Cardullo e Chiara Chiucchiù.
Un’impostazione rischiosa da realizzare alla prima uscita assemblando diverse esperienze di uomini e cavalli.
Sarebbe stato indubbiamente più facile fare del romanticismo storico o parlare di vocazione culturale al ritorno dei cavalli in agricoltura, invece, il mettere in evidenza gli aspetti tecnici ed economici è certamente l’unica impostazione concreta e proiettata nel futuro.
Si parla di obbiettivo raggiunto per questa parte della partecipazione perché gli stessi tecnici di FederUnacoma ci hanno fatto visita per capire e valutare gli attrezzi in presentazione.
E li hanno guardati da ingegneri con quella freddezza ed attenzione che si addice alla loro professione al fine di valutarne le possibilità di industrializzazione. Un altro particolare interessante, ed anche simpatico, è stato notare che l’attrezzo principale di preparazione del letto di semina avesse i medesimi pezzi rotanti di un enorme erpice a dischi che ci è passato accanto durante una delle presentazioni.
In tutto ciò si è inserita la promozione della razza.
E’ noto a tutti, o forse si spera almeno ai più, che il CAITPR nasce come razza da lavoro agricolo (oltre che militare per i servizi di artiglieria da campagna), ma non in senso lato.
Un ceppo selezionato e voluto per i lavori complementari di preparazione del letto di semina, per la semina stessa, per i cantieri di fienagione e per i trasporti aziendali o commerciali.
Tutti impieghi, compreso quello militare, che richiedono un modello da tiro medio/pesante nell’insieme morfologico, ma anche dotato di naturale brillantezza dinamica, il che, ad esempio, non fa rientrare di primo acchito nelle sue corde il lavoro lento tipo l’aratura cui però può adattarsi grazie alla sua generosità di carattere.
Terminato l’allestimento del campo, le prove del venerdì sono state condotte sotto la guida degli operatori dell’Azienda Di Filippo, il che ha permesso di desensibilizzare i cavalli al nuovo ambiente ed ai diversi attrezzi da lavoro.
Dopo questa breve fase di approccio i nostri cavalli hanno risposto molto bene fruttandoci complimenti degli esperti operatori dell’azienda che, peraltro, sembra avere alle viste, guarda caso, una pariglia di CAITPR.
Un complimento che, in realtà, oltre alle nostre donne e uomini sul campo (come non citare Arcangelo Cavezza, un vero ventenne nell’animo) è il più grande complimento al lavoro di selezione dei nostri nonni: disponibilità , facilità di apprendimento, generosità nel lavoro.
E, così,il sabato e la domenica testa bassa e lavoro sodo ed anche preciso, finito il quale, l’ultimo giorno, si sono attaccati i cavalli alla carrozza (pur ancora con i finimenti da lavoro perché il tempo è sempre tiranno) e bella trottata in scioltezza di un chilometro alla trascurabile temperatura di 34 gradi per arrivare alla Segretaria di mostra per le foto di rito di fine mostra con lo Staff FederUnacoma e UmbriaFiere.
Beh, niente male come razza il CAITPR! no? Non citiamo poi i fuori programma dei due giorni precedenti con vari passaggi lungo il “chilometro EIMA” sempre ad un bel trotto sostenuto, un po’ tra lo stupore generale ma anche con tanto consenso.
Al di là dell’immediato risultato di aver riscosso simpatia ed attenzione da tutti, con il pubblico che si spostava lungo il chilometro della manifestazione non appena si parlava dei cavalli al lavoro e le tante domande sulla razza, è stato il contatto con numerosi giornalisti (forse un po’ stanchi di parlare di centinaia di cavalli vapore, chilometri orari, superfici di lavoro, tonnellate di prodotto raccolto per ora ecc…) che ha dato soddisfazione.
Si sono tutti avvicinanti a noi con la solita idea del passato e della rievocazione e invece hanno poi capito cosa ci proponevamo e l’hanno anche condiviso comprendendo messaggio rigorosamente tecnico ed economico e si sono molto interessati alla nostra razza, alla sua realtà, alla sua storia e alla sua vocazione come soggetto da lavoro; gli sviluppi maggiori si vedranno, quindi, nel tempo grazie ai diversi contatti intessuti. Intanto abbiamo in tasca, a quanto pare, già l’invito per l’anno prossimo.
I ringraziamenti vanno a tutto lo Staff FederUnacoma e UmbriaFiere che hanno creduto nella proposta e ci hanno accolto veramente benissimo e con efficienza organizzativa rara.
Altrettanto possiamo dire della Cantina Di Filippo che ci ha messo a disposizione le sue attrezzature ed il personale credendo nell’idea.
Ma il maggior ringraziamento va ai nostri in campo: Arcangelo Cavezza, Mario Rosati e Laura Fiorani e Giacomo Franzoni , un mix di persone che si è affiatato mirabilmente e che ha lavorato altrettanto bene e molto come i nostri cavalli.
Ma sempre con quel tocco di simpatia e di entusiasmo che rende tutto un po’ più facile.
Un ringraziamento anche alla famiglia Teverini che avrebbe dovuto essere dei nostri ma che motivi imprevisti hanno costretto a defezionare la manifestazione.
Comunicato stampa Anacaitpr