Verona, 28 febbraio 2018 – Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Anacaitpr, come si dice in questi casi: ma lo facciamo davvero volentieri perché quello che segue è un documento solo apparentemente burocratico, in realtà si tratta di una pietra miliare nella storia del Cavallo Agricolo Italiano da tiro pesante rapido.
Perché questo progetto, approvato nella misura 10.2 del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, porta dentro di sè i crismi per una vera e propria rivoluzione: perché grazie a lui sono stati inseriti nuovi indici nel criterio di selezione dei nostri giganti buoni, che ricercheranno in modo deciso una morfologia indirizzata a permettere migliori andature e quindi un utilizzo multifunzionale, orientato agli attacchi e al lavoro e non soltanto alla produzione di carne.
Di seguito riportiamo tutto il documento relativo alla presentazione del progetto EquinBio, e complimenti ad Anacrai per il lavoro svolto.
E’ arrivato a conclusione l’iter di valutazione del Progetto PSR Nazionale EQUINBIO.
Si tratta dell’ormai noto Progetto di Salvaguardia della Biodiversità che le Associazioni Nazionali equine hanno presentato congiuntamente nel 2017. Un iter di valutazione lungo e minuzioso che comunque ha decretato l’approvazione del Programma.
Al di là della soddisfazione di aver presentato un Progetto meritevole di riscontro positivo, questa approvazione è un passo importante per il futuro assetto operativo ed economico di ANACAITPR. EQUINBIO assicurerà, infatti, le risorse sino a tutto il 2019 ed è la prima tranche di un ulteriore secondo progetto che coprirà il periodo 2020/2023.
Sono circa 600.000 € i fondi approvati di questa prima parte assegnati ad ANACAITPR, e che vanno a coprire le attività a partire dal maggio 2017 e sino al 31 dicembre 2019.
Sotto l’aspetto più strettamente tecnico, EQUINBIO è un programma molto articolato e che prevede tutto un insieme di attività mirate allo studio ed alla tutela della razza.
Più precisamente le azioni preventivate sono:
– Studio e rilevamento sperimentale di nuovi parametri morfologici sia su puledri sotto madre che su soggetti di 30 mesi.
– Messa a disposizione degli allevatori di piani d’accoppiamento orientati non solo alla ricerca della qualità genetica ma anche della minor consanguineità.
– Studio di nuovi indici ed indicatori sulla consanguineità, sulla durata in carriera dei soggetti e sulla capacità materna.
– Realizzazione di analisi avanzate di tipo genomico sui soggetti CAITPR che potranno essere utili in particolare allo studio della consanguineità genomica.
– Azioni di promozione che vanno dalla realizzazione di materiale promozionale al finanziamento delle Vetrina biodiversità/Mostra nazionale di razza.
– Studio e rilevamento sperimentale nuovi parametri morfologici
Questa parte del Programma PSRN è già partita nel 2017 e gli allevatori hanno già potuto constatarlo nelle visite aziendali e Raduni del 2017.
Gli Esperti di razza, infatti, hanno rilevato, oltre ai dati consueti, anche alcuni parametri sui puledri; vale a dire: lo stato di mantenimento, la lunghezza e sortitura del collo, la lunghezza e inclinazione della groppa.
Per i 30 mesi, invece, si è previsto il rilevamento dello stato di mantenimento, la misura della lunghezza della spalla e l’inclinazione della stessa.
Le motivazioni dell’introduzione di questi nuove informazioni morfologiche sono varie:
– Integrare il quadro morfologico generale del soggetto con questi caratteri assieme ai rilevamenti, diciamo, più storici;
– determinare in maniera più precisa la tipicità fenotipica dei soggetti;
– avere un più preciso riscontro sulla managerialità dell’allevamento (attraverso gli stati di mantenimento dei soggetti sotto madre, sulle madri e sui 30 mesi);
– avere la possibilità di sondare quanto questi dati possano essere utili allo studio degli indici ed indicatori di durata in carriera (solidità strutturale dei soggetti);
– avere dati che sono legati ad un migliore inquadramento del soggetto circa le potenzialità di movimento per far sì che il CAITPR da semplice razza da carne, come intesa in passato, possa sempre più proporsi come razza multifunzionale anche per il lavoro. Infatti, le caratteristiche del collo, ma certamente ancor più quelle della groppa e della spalla, sono notoriamente legate alle capacità di movimento a trotto, che è l’andatura tipica del CAITPR.
Un insieme di scopi tutti orientati a meglio definire il tipo morfologico della razza come ceppo autonomo e distinto da altre razze da tiro e a contribuire ad un suo futuro più versatile.
Certamente il primo anno di raccolta dati non produrrà grandi risultati anche perché, sulla base delle esperienze del primo anno, dovremo precisare meglio assieme agli Esperti le metodiche e gli approcci di rilevamento. Comunque già alcuni primi studi ed approfondimenti saranno fatti a livello scientifico dall’Università di Padova che è coinvolta nel Progetto quale Supporto scientifico.
In futuro, al termine del progetto, sarà anche possibile valutare se integrare la scheda di rilevamento attualmente in uso, con questi (tutti o alcuni) nuovi fenotipi. Inoltre, potremo senza dubbio disporre di indici genetici sui nuovi caratteri che saranno utili per le scelte d’accoppiamento degli allevatori.
Messa a disposizione degli allevatori di piani d’accoppiamento orientati non solo alla ricerca della qualità genetica ma anche della minor consanguineità.
Anche questa parte del Progetto ha già preso avvio nel 2017 anche se, ovviamente, la cosa è meno evidente agli occhi esterni.
Con il Prof. Mantovani dell’Università di Padova (e che da poco è anche il nuovo Presidente della Commissione Tecnica Centrale del Libro Genealogico), si è studiata ed è pressoché terminata, la messa a punto di un software che per ogni fattrice fornisce una serie di 3-4 stalloni per il possibile accoppiamento, scelti tra quelli eventualmente disponibili in fecondazione artificiale e in fecondazione naturale sul territorio più vicino all’allevamento, comprendendo anche, tra le scelte, lo stallone aziendale se presente. Questo software sceglie uniformemente gli stalloni che, oltre a garantire una previsione di valore genetico di buon livello nell’accoppiamento, garantisce anche il minor tasso di consanguineità nei puledri nati, così da ottenere soggetti miglioratori con la minor consanguineità possibile.
Tutti sappiamo l’importanza di tenere basso questo fattore nella razza, tanto più che il CAITPR è un ceppo equino formato da un numero di soggetti limitato.
Questa politica del “fuori linea” è ormai molto nota agli allevatori perché questo orientamento è stato diffuso da ANACAITPR già alcuni anni fa. Del resto, la politica tecnica che prevede di fare del CAITPR un ceppo completamente autonomo e distinto, è iniziata già da oltre 10 anni, slegando la razza italiana dal ceppo Bretone. Una scelta da ritenersi ormai irreversibile fatti salvi programmi sperimentali.
Pertanto, l’avere un sistema informatico che consenta di fornire agli allevatori informazioni ed orientamenti riproduttivi (ma anche di acquisto dei nuovi stalloni) che siano attenti anche alla consanguineità è una novità di fondamentale importanza.
Il software sarà disponibile a brevissimo e gli allevatori possono già richiedere le consulenze di accoppiamento per il 2018.
Studio di nuovi indici ed indicatori sulla consanguineità e sulla durata in carriera dei soggetti e sulla capacità materna.
Questa parte è certamente il cuore scientifico e tecnico del Progetto. Tutto parte però dal lavoro di campo. Infatti, i nuovi caratteri morfologici assieme a quelli rilevati sulle madri dei puledri e a tutto il censimento sulla situazione aziendale che effettuano gli Esperti di razza, sarà la base di informazioni su cui lavorerà l’Università di Padova per cercare nuovi indici sulla resistenza del CAITPR e sulla capacità materna. Dati, questi, molto importanti per avere animali più profittevoli.
Ogni allevatore sa quanto importante è avere fattrici facili nella gestione riproduttiva e di buona durata. I costi di allevamento ne beneficiano notevolmente. Anche se sembra una materia riservata ai tecnici, la ricerca di indici di questo tipo è, quindi, una materia molto importante proprio per gli allevatori e per le loro attività in senso economico. Difficile ora dire quali risultati si otterranno. Si tratta di caratteri e capacità dei nostri soggetti che sono stati approcciati in qualche studio anche pregevole ma non esaustivo. Stavolta, invece, abbiamo la possibilità di arrivare a risultati più conclusivi e di poter mettere a disposizione degli allevatori informazioni importanti.
Altro settore di ricerca è quello sulla Consanguineità. Dell’importanza di questo fattore si è già detto prima, ed altrettanto si è detto sulla politica tecnica della razza in merito alla fondamentale scelta di rendersi geneticamente autonoma. Pertanto, lo studio approfondito dell’andamento della consanguineità è di fondamentale rilevanza. Il Progetto prevede di avere dati e informazioni non solo per la media di razza, ma anche riscontri circoscritti per generazione e per area di allevamento. Il 2017 è servito per una prima analisi sul problema ed i primi dati saranno disponibili dal 2018. Però qualche effetto di queste prime ricerche lo si è già visto con la pubblicazione della raccolta giovani stalloni generazione 2015, dove accanto ai dati classici, fa il suo esordio anche il riscontro tecnico sul tasso individuale di consanguineità.
In sostanza, comunque, il progetto punta, anche in questo caso, a fornire agli allevatori informazioni ed un servizio tecnico sempre migliore anche sulla consanguineità, allo scopo di permettere le scelte riproduttive e di acquisto degli stalloni più oculate.
Realizzazione di analisi avanzate sul genoma sui soggetti CAITPR che potranno essere utili in particolare allo studio della consanguineità genomica.
Certamente meno appariscente nell’immediatezza questa parte del PSRN ha però un’importanza scientifica di prim’ordine con l’acquisizione dei profili genomici che si renderanno disponibili nei prossimi anni. Le risorse del Progetto sono, infatti, impegnate anche per eseguire, per la prima volta, una serie di approfondimenti sul genoma dei soggetti di razzaCAITPR. In sostanza, ed in “soldoni”, si tratta di analisi di laboratorio che vanno a definire una serie di marcatori legati ai singoli geni. Da qui potranno scaturire tutta una serie di nuovi accertamenti sulla consanguineità di tipo genomico, collateralmente a quella legata alla parentela attualmente in uso e sulla quale saranno comunque affrontati nuovi studi. La genomica permetterà inoltre, ma su un arco temporale molto più lungo, di definire possibili legami tra caratteristiche fenotipiche o attitudinali e corredo genetico. Una passo, quindi, di grande rilevanza per la razza che entrerà così nel novero di quelle specie e razze “studiate” in profondità nel loro patrimonio genetico. Questo primo triennio/biennio di programma servirà soprattutto ad un primo approccio e a gettare le basi per valutare, nel secondo step (2020/2023), l’estensione di questo tipo di accertamenti su più ampia scala. In futuro è quindi pensabile, come accade già peraltro in altre razze/specie, di avere una sorta di accertamento preventivo delle caratteristiche dei futuri puledri conoscendo il corredo genetico dei genitori. Una cosa, come si diceva, non immediata ma che apre interessanti potenzialità di applicazione anche per gli allevatori e per la salvaguardia genetica della razza.
Azioni di promozione che vanno dalla realizzazione di materiale promozionale al finanziamento delle Vetrina biodiversità/Mostra nazionale di razza
Questo è senza dubbio la parte di Progetto più visibile. Già dal 2017 nelle Mostre e in diversi documenti, dai più banali quali i depliants a quelli a contenuto tecnico più importante, è apparso il Logo del Progetto proprio perché un’importante parte dello stesso è dedicata alla promozione del lavoro di salvaguardia della biodiversità che si è avviata col PSRN ma anche per certificare l’importante investimento che il Ministero e la Comunità europea hanno fatto finanziandolo.
Forse una delle parti che maggiormente hanno toccato già con mano gli allevatori è la Mostra di Fieracavalli Verona che non è più solo Mostra nazionale ma anche (e soprattutto) una vetrina della biodiversità di razza. Grazie alle risorse del Progetto, anche se con qualche rischio, considerando che l’approvazione ufficiale ancora non c’era, il Comitato direttivo ha potuto abbassare le quote di adesione già dalla Mostra 2017 rispetto al 2016. E questo potrà continuare anche nel 2018 e nel 2019 dando finalmente una certezza di mantenimento pluriennale di un appuntamento storico per la razza che, pur trasformatosi nel tempo, rimane ancora oggi punto fisso dal 1934. Una scommessa vinta questo contenimento dei costi che gli allevatori hanno potuto toccare con mano e che avranno senza dubbio apprezzato.
La divulgazione non sarà solo questo però. Perché si è prevista anche la revisione del sito di ANACAITPR per renderlo più moderno; da quest’anno, inoltre, potranno probabilmente riprendere le pubblicazioni del TPRNOTIZIE che diverrà una sorta di organo ufficiale di promozione/informazione del Progetto PSRN.
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Questo breve riassunto, anche se redatto in forma semplice e divulgativa, rende l’idea della complessità in cui sia articola il Progetto PSRN EQUINBIO di ANACAITPR ed il fatto che il Progetto europeo sarà l’asse portante del lavoro nel futuro e sino al 2023 almeno. Si va infatti da aspetti tecnico-scientifici, di cui alcuni molto innovativi anche se da definire nella loro portata, alla parte di rilevamenti morfologici di campo con nuove informazioni su cui lavorare, sino alla divulgazione e diffusione di conoscenza sulla razza e sul PSRN.
Un lavoro di studio e di elaborazione che ha impegnato a fondo tutto il personale e gli Esperti di razza di una piccola realtà come ANACAITPR, dal settore più dedicato al lavoro tecnico ma anche e in certi momenti soprattutto, al settore amministrativo e gestionale che ha lavorato moltissimo per mettere a punto tutto il Progetto. Questo lavoro che ha visto ANACAITPR impegnata da oltre un anno e mezzo, però, ci ha riservato la soddisfazione di vedere ripagato lo sforzo con un risultato positivo che ci mette finalmente a disposizione un strumento che dà nuovo slancio all’attività sulla razza. Adesso la sfida è di trarre il meglio dal Programma a favore degli allevatori: nuovi servizi tecnici, possibilità di conoscere più approfonditamente la razza e di promuoverne il lavoro di miglioramento e di tutela che gli allevatori realizzano ogni giorno con i propri cavalli.