Cuneo, 19 gennaio 2019 – E’ una cavalla di 9 anni, Valado de Val Mairo, il nostro campione Mérens: morfologicamente un modello ideale della razza con le sue forme raccolte e robuste ingentilite dalla grazia di una testa piccola ed espressiva, due orecchie piccole e curiose sempre fiduciosamente puntate in avanti.
Ed è proprio la fiducia a caratterizzare questa prova: ho montato Valado in una allegra ed energica uscita in montagna, tre ore di assoluto divertimento assicurato dalla sua prontezza e disponibilità senza la minima ombra di opposizioni, insensibilità o testardaggini. Bocca attenta, piedi sicurissimi che nemmeno un sentiero col fondo roccioso preso ad un galoppo di sfida riesce a diminuire la sensazione di sicurezza che trasmette questa cavalla, piccola come dimensioni ma con un cuore grande così, coraggioso e pieno di buona volontà.
A testimoniare la discendenza di Valado da una stirpe di cavalli a duplice uso, sia da lavoro che da sella è la sua versatilità: dopo aver smontato l’abbiamo attaccata in pariglia ad una maratona e guidata in una escursione per le strade di Roccabruna.
Anche qui la cavalla si è dimostrata impeccabile, passando con la massima disinvoltura alle redini lunghe.
Pensate che lavorare in pariglia dopotutto sia troppo facile? Bene, il giorno dopo l’abbiamo attaccata ancora: prima in tandem con il suo compagno di scuderia, Omero, e poi da sola. Ma niente è cambiato, anche per una assoluta debuttante degli attacchi come me è stato facile e divertente guidarla dalla maratona.
Quello che ci ha innamorati di Valado sono la sua disponibilità, il suo coraggio e la sua calma. Oltre al suo aspetto veramente accattivante: come si fa a resistere ad un ciuffo come quello?
I Mérens mi ricordano sempre gli Hobbit, in fondo: piccoli e robusti, piedi pelosi e teste lanose, allegri e infaticabili e capaci di fare cose così grandi che non lo diresti mai.
Piccoli cavalli in grado di portare serenamente pesi medio/massimi, con tutta la voglia di collaborare con l’uomo che ogni razza da lavoro si porta dentro: compagni ideali per trekking e attacchi, ci metto la firma.
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Carattere – Tranquillo, docile, coraggioso e profondamente equilibrato: il fatto di nascere e crescere sui pascoli di alta montagna influenza molto positivamente la sua capacità di affrontare con calma ogni situazione
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Agilità – Dimensioni contenute, notevole forza muscolare e allenamento precoce ai terreni più difficili e pericolosi che esistano, quelli d’alta quota, generano una capacità atletica ed una scioltezza sorprendente in questi piccoli cavalli. Per dirla in modo tecnico: dimostrano ottima sensibilità propriocettiva
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Resistenza – A tutta prova: in montagna si allenano dal primo giorno in cui nascono, la selezione naturale di un ambiente così difficile evidenzia immediatamente i soggetti più deboli che gli allevatori non hanno nessun interesse a far riprodurre. Solo animali sani e vigorosi possono essere lasciati pascolare in malga senza che ne risentano salute e stato fisico: e solo quelli si riproducono
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Andature – Passo energico e ampio, trotto corto e rapido, galoppo rotondo ed equilibrato: gradevolissimi da montare perché li senti sempre perfettamente nel loro baricentro, corti e compatti come sono
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Versatilità – Da 10 e lode: Valado de Val Mairo è passata con assoluta disinvoltura dalla sella alle redini lunghe, dimostrandosi eccellente sia come monta che come compagna di pariglia del suo collega Omero, oltre che come solista tra le stanghe della maratona. Il tutto agli ordini di una debuttante agli attacchi che, nonostante tutto, non ha avuto alcuna difficoltà a guidarla lungo un percorso complicato. Esaltante
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Frugalità – Proverbiale quella dei Mérens, a buona ragione considerati ottimi pascolatori che riescono a trovarsi l’erba anche sotto la neve e a prosperare di quella soltanto: prova ne sia che Valado, la cui dieta è composta solo da ottimo fieno e qualche carota di ringraziamento, ha comunque bisogno di stare un po’ attenta alla linea…da mettere a dieta anche lei
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Affidabilità – Totale: in passeggiata abbiamo incrociato gru, taglialegna con le motoseghe in azione, decespugliatori accesi proditoriamente dietro i garretti, cani isterici e trattori da parcheggiare a bordo strada – neanche un fremito ha scosso il ciuffo sontuoso di Valado. Sembra che abbia già visto tutto, tout simplement
Carta di Identità
Razza: Mérens
Altezza: da 1,45 a 1,55 mt.
Mantello: esclusivamente morello, alcuni puledri nascono con un mantello grigio argento o caffelatte ma lo perdono crescendo. Ammessi piccoli segni bianchi, e una leggera rabicanatura ai fianchi
Testa: Espressiva, distinta e ben attaccata
Incollatura: Lunga e ben orientata
Garrese: abbastanza pronunciato, muscoloso e prolungato
Spalla: lunga e molto inclinata
Petto: largo e possente, muscoloso
Linea dorsale: larga e ben sostenuta, reni corte e muscolose
Groppa: larga, lunga e ben inclinata
Arti: forti e robusti, stinchi brevi, articolazioni solide e piedi dall’unghia nera e dura
Crini: molto abbondanti e fluenti, spesso la criniera è doppia
Valado de Val Mairo
Il dialetto occitano che si parla in Val Maira declina le finali di molti nomi femminili in “o”, quindi non fatevi ingannare: Valado è una gentile giumenta di 9 anni, già mamma di una splendida puledra di 3 e perfettamente adatta ad interpretare il ruolo di Miss Mérens.
Dolce, affidabile, generosa e coraggiosa è nata da Fok del Cel nell’allevamento di Fortunato Bonelli di Prazzo, in Val Maira: la sua proprietaria è Elisa Margaria, che con il marito Davide Bianco abita a Roccabruna in provincia di Cuneo.
Tutti i Mérens di Elisa e Davide sono regolarmente attaccati e montati, abituati a fare della versatilità il loro pane quotidiano.
Il Mérens è originario dell’Ariège e la razza prende il nome da un piccolo comune di questo dipartimento francese ai confini con l’Andorra, sui Pirenei. Rustico, frugale e molto resistente il Mérens è ancora simile ai cavalli raffigurati nelle pitture rupestri preistoriche di Niaux, in Francia. Cesare nel De Bello gallico scrive di aver avuto difficoltà a passare per quella zona a causa dei montanari che la abitavano, montati su piccoli cavallini neri.
In Valle Maira sin dagli anni ’80 c’è una forte concentrazione di allevatori del cavallo di Mérens, che si adatta benissimo a questo ambiente del tutto simile a quello originario della razza: i soggetti nati in Piemonte hanno successo anche in Francia, tanto che diversi Mérens italiani sono stati richiesti come stalloni dallo Sherpa France, dagli Haras Nationaux e dai migliori allevamenti francesi.
Dal 2010 il Mérens è riconosciuto tra le razze equine a limitata diffusione in Italia, la gestione del Libri Genealogico del cavallo di Merens italiano è demandata all’Arap.
L’Associazione Allevatori Cavalli di Mérens è nata nel 1984, conta una cinquantina di soci in tutta Italia e circa 400 cavalli iscritti al libro genealogico di razza: il presidente è Fabrizio Bagnis, la mostra nazionale di razza si svolge ogni anno verso la fine di settembre a Dronero, in provincia di Cuneo.
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