Bologna, 19 novembre 2018 – Maria Assunta Gagliani per tutti è Titty: una piccola, elegante signora dagli occhi azzurri acuti e gentili e con un sorriso indimenticabile.
Chi scrive per voi l’ha visto la prima volta tanti anni fa nella sede di quello che era allora l’allevamento più importante di Purosangue Arabi in Italia, The Sheba Arabians: assieme ad una amica eravamo andate a trovarla sulle colline bolognesi per ammirare dal vivo Doping, il suo impareggiabile stallone arabo grigio di linea polacca.
Doping era affascinante come un attore bello degli anni ’50, quelli che dietro l’eleganza sentivi che c’era altro: era esteticamente perfetto, sì, ma anche pieno di carisma e piacevole da montare, un fuoco d’artificio però galante.
E lei, Titty, che non sapeva nemmeno chi ero con un sorriso mi ha proposto subito di montarlo e uscire a farci una passeggiata. Così, come se niente fosse, un cavallo che era un patriarca da esposizione e un tesoro con la criniera.
Facile capire come da quel momento per me la signora Gagliani divenne un mito: di cortesia, disponibilità e competenza.
Tanto competente da diventare non solo una allevatrice di grande successo ma anche un giudice internazionale di morfologia molto apprezzato negli show dedicati ai PSA, i Figli del Vento.
E quando pochi giorni fa un amico comune, Andrea Veronesi, mi ha detto che sta montando i suoi cavalli subito ho ricordato il suo sorriso e sono tornata a trovarla.
Altre colline bolognesi, però: quelle di Castiglione dei Pepoli, dove Titty con il marito Willy Luder ha dato vita ad una altro allevamento, quello di Ca’ di Fatino.
Altro affisso ma la stessa professionalità e cura, e ovviamente gli stessi cavalli: sempre Purosangue Arabi e con lei c’è ancora Bandolina, nata nel 1981 dalla prima fattrice da lei acquistata assieme a Doping, Fisza. Andrea lavora puledri, stalloni e fattrici ognuno secondo le sue esigenze: inizia alle arie di scuola i più maturi, porta in passeggiata puledri e cavalli fatti sui sentieri che ricamano le colline verdissime qua attorno sempre con il garbo e la mano leggera che lo contraddistinguono.
Ca’ di Fatino è un angolino fiorito di Svizzera incastrato sulle colline emiliane: Willy è di Zurigo e spira cortesia elvetica dalla punta dei baffi alla pioggia della frusta, che lui ama anche attaccare.
La casa dove Titty e Willy vivono è lì da 300 anni, con i suoi muri in sasso spaccato e l’aria solida delle costruzioni di qua: ma ingentilita dai fiori, dai ricordi e dall’abitudine alle cose belle di chi la abita.
Attorno la bella valle aperta che sta appena ad ovest dell’uscita di Pian del Voglio, sulla Autostrada del Sole: «Siamo in una posizione ideale, facilissima da raggiungere per chi percorre l’A1» ci spiega Willy, «e questo favorisce chi vuole venire a trascorre un po’ di tempo con noi. Oltre all’attività di allevamento qui a Ca’ di fatino abbiamo aperto un B&B che accoglie molti turisti, specialmente stranieri che hanno voglia di una sosta nel verde tra un città d’arte e l’altra».
I paddock dei cavalli scendono verso valle, i puledri si fanno ammirare cercando tutte le scuse possibili per volare ad un trotto che sembra una danza e le fattrici più anziane se ne stanno pacificamente al pascolo nella macchia giù in fondo, dove gli alberi diventano più alti e l’ombra offre una pausa fresca al sole estivo. La piccola bassotta di Willy non lo abbandona di un passo, lo segue strenuamente anche fuori in passeggiata scomparendo tra un salto e l’altro nell’erba alta. L’altro cane di casa, un Grande Bovaro Svizzero, se ne sta tranquillo vicino alla porta della cucina mentre Titty ci prepara uno squisito pranzo.
A tavola ci saranno anche Paolo Papini, il maniscalco dei cavalli di Titty e una ospite del B&B: chiacchiere di cavalli tra una lasagnetta agli asparagi e un bicchiere di ottimo vino rosso, i ricordi di tutti si mescolano agli altri, legati dal filo sottile e forte fatto di crini e passione.
Al pomeriggio una uscita in maratona attaccando le due ragazze di Willy, le Franches-Montagnes Belin e Nevia: su e giù per le colline, strada o sentiero per loro non fa differenza e ci hanno portati a passeggio tra antiche pievi e borghi quasi dimenticati, tutti sonnacchiosi in questo pomeriggio infrasettimanale di prima estate. Sicure, affidabili, forti e gentili: un piacere vederle trottare lì davanti, le criniere tagliate corte accarezzate così spesso dalla frusta di Willy.
Al ritorno il sole sta già tingendo tutto di una calda luce arancione, si svestono i cavalli e si fanno gli ultimi lavoro di scuderia della giornata in un clima sereno e riposato, non si vorrebbe mai andare via da un posto così pieno di pace. Un posto dove è facile sognare, sarà per questo che domandiamo a Titty quale sia il cavallo dei suoi sogni.
«Ma io lo sogno davvero, in modo ricorrente» ci racconta. «Monto un Purosangue Arabo baio, magnifico, con movimenti da 20 (il giudizio massimo possibile!), una lunga ed elegante incollatura. Galoppiamo insieme, leggeri e in armonia…poi mi sveglio, e torno alla vita di tutti i giorni».
E sarà difficile a volte distinguere la vita vera dai sogni, se quel puledro baio che sfoggia le sue andature così brillanti nel paddock dietro Ca’ di Fatino non la smette di farsi rimirare.
Chi è Titty Gagliani
Nata a Milano da ottima famiglia, collegio in Svizzera fino a 18 anni e poi subito lanciata dal papà nel business di famiglia: i telai per tessitura. Il padre attaccava, ma la passione sportiva di Titty da ragazza erano il salto ostacoli e la sua cavalla Anglo-Araba, Diana XIII: nel 1980 fondò The Sheba Arabians, sicuramente uno dei più importanti allevamenti italiani di Purosangue Arabi con preziosi soggetti di linea egiziana e polacca. Dal 1996 nel consiglio della Associazione Nazionale Italiana Cavallo Arabo di cui poi è stata vice-presidente, la signora Gagliani è anche giudice ECAHO (European Conference of Arab Horse Organizations). In questo ruolo è stata presente ai più importanti show europei e mondiali in Europa, Medio Oriente, Australia e Sud Africa.
Chi è Willy Luder
Pilota dell’aviazione civile svizzera in pensione, come Titty è giudice e allevatore di PSA, oltre ad essere stato presidente di ECAHO. E’ nato vicino Zurigo, la sua famiglia aveva una azienda vitivinicola dove lavoravano anche alcune persone di origine italiana che in lui avevano lasciato un ottimo ricordo. Pensa che sia per questo che, una volta andato in pensione, ha scelto di acquistare una azienda agricola in Toscana dove ha vissuto ed allevato cavalli per 18 anni: ora però è qui con Titty, e a vederli insieme si capisce bene che per loro non c’è altro posto più bello di quello che li vede uno vicino all’altra.
B&B Ca’ di Fatino si trova in Via Nazionale Sud, 112 – 40035 Castiglione Dei Pepoli (BO) tel. 0534 91 801 – cell. 334 907 82 35
Qui il sito dell’allevamento e qui il B&B
Dove mangiare
Per farvi viziare dal punto di vista gastronomico affidatevi a Michele Scatigna del ristorante Il Bruschino, in via Nazionale Sud 85 (Castiglione dei Pepoli): ottima cucina tradizionale (solo con gli antipasti potete passarci una serata!), pizza in tutte le paste, pasta fatta a mano e un ambiente piacevole, rilassato, molto lontano da qualsiasi montatura da food-chiacchieroni.
Tel.0534/92353, cell. 3402451938