Bologna, 8 aprile 2020 – Danni per 12 milioni di euro, più un altro milione e mezzo andati in fumo con i grandi eventi. La Fise fa i conti e cerca di organizzare un pronto soccorso immediato per l’attività di base, seriamente minacciata nel suo futuro dalla crisi legata alla pandemia.
Un primo importante intervento è stato approvato martedì dal consiglio federale della Federazione sport equestri.
Simone Perillo, segretario generale della Fise, come vi siete mossi in questi giorni?
«Il ragionamento che abbiamo fatto è questo: il blocco delle attività sportive, giusto e sacrosanto, nella maggior parte degli sport determina una perdita di introiti mentre al nostro movimento aggiunge un danno supplementare. Per chiarirci, la palestra chiusa ha costi fissi minimali rispetto a quelli di un maneggio che continua ad accudire i nostri cavalli, a far fronte a spese ingenti di gestione mentre le entrate sono azzerate per istruttori, accompagnamento e servizi accessori, tranne i casi delle pensioni dei cavalli di proprietà. Ricordiamo che molti maneggi hanno solo cavalli di scuola e non di terzi e questa emergenza è iniziata a fine febbraio in Lombardia e Veneto».
Qual è la stima del danno?
«Secondo le nostre stime i 1700 affiliati hanno complessivamente avuto 12 milioni di entrate in meno; si tratta di un dato stimato in via molto cautelativa, dopo la consultazione su tutti gli affiliati,alla quale ha risposto oltre il 40%. Poi ci sono i danni dei comitati organizzatori per gli eventi annullati, che valutiamo in 800-900 mila euro di mancate entrate solo per completo e salto ostacoli, forse 1 milione e mezzo per l’intero programma».
Quale il danno per i singoli invece?
«Su oltre 3500 istruttori che abbiamo sondato hanno risposto in mille: calcoliamo perdite a livello individuale tra 500 e 2000 euro in media a testa al mese. L’indennità di 600 euro per le indennità sportive potrà aiutare ma è evidente che non sarà sufficiente».
Come far fronte a questo disastro?
«Noi potevamo percorrere due strade: bussare a Coni e Governo da una parte e dall’altra chiederci cosa possiamo fare, direttamente come Federazione visto che adesso tutti i settori dell’economia italiana stanno chiedendo aiuto al governo e avere risposte in tempi brevissimi è difficile. Insomma, il nostro principio è stato: giusto chiedere ma bisogna anche capire le difficoltà dell’intero paese».
Come partire allora subito?
«I provvedimenti economici sono di tre tipi. Uno stanziamento di 400 mila euro a fondo perduto destinato ai 20 comitati regionali (21 considerando Trento e Bolzano che sono separate)».
Soldi disponibili quando?
«Subito, in alcuni casi già stanziati e riscossi. Ogni regione sceglie come riscuotere: alcune hanno comprato mangimi e fieno e distribuiscono prodotti per i cavalli; in questo modo abbiamo potuto fare economia di scala sui fornitori».
Come si è arrivati a 400 mila euro?
«In pratica sui bilanci regionali è stato liberato il 25%. Alcuni contributi sono già arrivati, la regione più veloce è stata la Campania, poi Toscana e Liguria. Da qui a Pasqua stanno partendo i versamenti».
Avete seguito l’esempio di altre federazioni?
«Siamo la prima e unica federazione ad oggi che abbia messo mano al proprio portafoglio per dare una mano ai propri tesserati».
Passiamo al secondo intervento…
«Il secondo intervento è parecchio doloroso: 100 mila euro restituiti in termini di quote per l’inserimento in calendario degli eventi da parte dei comitati organizzatori».
In totale quindi 500 mila euro su un bilancio della Federazione di …
«Il bilancio Fise in anni normali è di 20 milioni: quest’anno sarà più ridotto per il venir meno di una parte importante dell’attività».
La terza parte infine?
«Questa riguarda il credito: normalmente per le pratiche amministrative il credito era di 200 euro, ora diventa di 500 euro per iscrizioni, registrazioni, tesseramenti, eccetera».
Dove trovate i soldi per finanziare questi aiuti?
«Abbiamo lavorato sul costo del lavoro in maniera equilibrata e attenta, i dipendenti stanno collaborando; inoltre, studiamo risparmi sui contratti di collaborazione, tecnici e istruttori hanno accettato volentieri di ridursi parzialmente i propri ingaggi. Purtroppo ci sono risparmi importanti per le attività degli atleti internazionali, come Olimpiadi e Campionati europei».
Ultima domanda: ci saranno ripercussioni per i Weg 2022, visto che in questo periodo doveva partire la prima parte dell’organizzazione?
«No, a marzo pensavano di essere già in programmazione, ma stiamo cercando di mantenere i programmi: è tutto rallentato, non riusciamo per esempio a fare sopralluoghi, non puoi definire contratti. Ma recupereremo».