Parigi, 9 settembre 2019 – Il mondo dell’equitazione francese, e non solo, ha ricevuto un durissimo colpo sabato scorso con la morte di Thaïs Meheust: la giovane amazzone è rimasta coinvolta con il suo Chaman Domontceau in una caduta sull’ostacolo nr. 2 del percorso di cross del Grand National riservato ai soggetti di 7 anni, rimanendo schiacciata dal suo cavallo.
L’organizzazione del percorso ha provveduto subito dopo l’incidente a fermare la competizione, per rispetto alla morte dell’atleta: e già questo è un gesto importante, non sempre durante le manifestazioni sportive (di qualsiasi discipina, non parliamo solo di equitazione) si ha il coraggio e la forza di dire basta, adesso fermiamoci un attimo a rendere omaggio a chi è caduto.
Ma è decisamente ammirevole che la federazione francese e gli organizzatori della Grande Semaine di Pompadour abbiano deciso di posticipare la manifestazione di un giorno, facendone slittare l’apertura al 12 settembre invece dell’11: questo per permettere agli amici e ai compagni di squadra di Thais di partecipare alla commemorazione organizzata in memoria della giovane promessa del completo francese a Irreville, mercoledì 11 settembre 2019 alle ore 14.30.
I genitori di Thaïs hanno invitato i suoi amici e compagni di sport all’Haras de La Coudraie: pregano chi vorrà essere con loro di non vestirsi di nero, di non recare fiori ma contribuire piuttosto ad una causa che la loro figlia aveva a cuore , di portare qualche foto di Thais e intervenire con un ricordo che racconti a tutti lei, il suo sorriso, la sua vita.
Dalle poche parole scritte sul sito della Federazione francese sembra che il grigio Chaman Domontceau non abbia riportato danni gravi nella caduta, risultata invece fatale per la sua amazzone.
Nel nostro piccolo vogliamo contribuire anche noi di Cavallo Magazine a partecipare all’invito della famiglia Meheust, ricordando Thaïs grazie alla fotografia di cui il nostro collega Massimo Argenziano ci ha cortesemente concesso l’utilizzo: è stata scattata agli europei giovanili di Completo di Montelibretti del 2016, e vi basta guardare dentro quegli occhi per capire chi era, cosa provava, come viveva questa ragazza.