Bologna, 9 maggio 2020 – Dopo il viaggio di ieri lungo lo Stivale per vedere le realtà regionali della riapertura del mondo equestre Fise, oggi con l’aiuto di Umberto Martuscelli, andiamo a vedere cosa sta succedendo oltre i nostri confini, in quell’Europa che il virus l’ha incontrato dopo di noi. Anche in questo caso, facciamo presente che la situazione è estremamente fluida (anche se non quanto in Italia…) e che l’evoluzione degli eventi potrebbe superare in corsa quanto scritto.
L’aggiornamento di questa ‘fotografia’ è di sabato 9 maggio, ore 16,25.
SPAGNA
A partire dall’inizio dell’emergenza – in Spagna il 16 marzo – è stato possibile avvicinare i cavalli solo per la cura della loro salute e del loro benessere. Non per allenarsi, men che meno per gareggiare. Centro ippici e scuole di equitazione chiuse al pubblico: funzionanti solo per garantire ai cavalli una minima attività di movimento. La federazione spagnola ha continuamente cercato di ottenere delle facilitazioni, o quanto meno un alleggerimento delle regole, visto che di per sé lo sport equestre offre facilmente la possibilità di distanziamento tra le persone: ma invano. Il 3 maggio è il giorno fissato per la ripresa della possibilità di montare individualmente, osservando tuttavia una serie di regole molto precise e indifferibili.
IRLANDA
Ovviamente tutte le forme di competizione agonistica si sono immediatamente arrestate, ma è stato possibile montare i cavalli a casa senza alcuna distinzione tra cavalieri amatori e cavalieri professionisti. A partire dal 27 marzo il Governo ha stabilito restrizioni agli spostamenti: non più di due chilometri da casa a meno che lo spostamento non fosse determinato da necessità lavorative essenziali. Stop alle lezioni di equitazione nei centri ippici e nelle scuole. Permessi gli spostamenti per il benessere degli animali, per esempio per esigenze veterinarie o per distribuire cibo. Permessi anche gli spostamenti legati alle attività agricole: l’allevamento dei cavalli rientra in questa fattispecie, quindi l’allevamento non si è fermato; fattorie e centri di allevamento hanno ovviamente posto in essere misure molto rigide per impedire i contatti ravvicinati tra persone. Il Governo ha previsto la revisione delle restrizioni per il giorno 4 maggio.
BELGIO
L’obiettivo è quello di ripartire il 4 maggio con la fine della quarantena obbligatoria. Fino a quel momento le gare sono state sospese, le lezioni vietate: i cavalli potevano essere montati solo presso impianti privati. I trasporti permessi solo per motivi veterinari. Vietate anche le passeggiate a cavallo. I proprietari che hanno cavalli a pensione presso centri ippici hanno potuto vederli secondo piani di accesso molto rigidi e diradati nel tempo, e solo per motivi legati al benessere dei cavalli stessi. Gli sport all’aria aperta sono stati tuttavia inseriti tra quelli che hanno potuto riprendere al termine della quarantena. Quindi da quel momento le passeggiate sono state nuovamente possibili ma limitatamente a un massimo di due cavalieri, mentre i cavalieri professionisti hanno potuto cominciare a spostare i propri cavalli per recarsi presso i centri ippici o le strutture di allenamento. Per quanto riguarda invece l’attività agonistica non è stato ancora determinato nulla di preciso alla data del 4 maggio: è stato istituito un gruppo di lavoro che sta studiando le modalità per poter riprendere al più presto possibile, naturalmente con l’esclusione del pubblico dagli eventi. Gli eventi in grado di richiamare un gran numero di spettatori sono vietati fino al 31 agosto, ma in questa categoria non rientrano i concorsi ippici.
OLANDA
L’Olanda non è andata in un lockdown totale. E’ sempre stato possibile montare i cavalli a casa e nei centri ippici (dove comunque sono state vietate le lezioni) e anche andare in passeggiata mantenendo però il distanziamento sociale secondo le regole imposte dall’emergenza Covid-19. Alla fine di aprile il Comitato Olimpico Nazionale ha stabilito alcune possibilità per i cavalieri di alto livello agonistico di spostarsi per lavorare seguiti dai tecnici federali. Inoltre adottando misure di estrema sicurezza sono state permesse anche lezioni private. Tuttavia le scuole di equitazione sono chiuse per chi non ha un cavallo di proprietà: a partire dal 4 maggio riaprono per gli allievi fino ai 18 anni, solo per sessioni di lavoro all’aperto e con alcune limitazioni di sicurezza. Sul fronte agonistico, tutti i grandi eventi sportivi sono cancellati fino al giorno 1 settembre, mentre quelli di importanza minore fino alla fine di maggio.
GERMANIA
Tutti i centri sportivi sono chiusi e – a far data alla fine di aprile – non è ancora chiaro quando potranno riaprire. I proprietari dei cavalli possono comunque recarsi presso il centro ippico per questioni relative al benessere dei loro stessi cavalli e quindi anche montarli ma solo nell’ottica di mantenere al meglio la loro salute, quindi riducendo al minimo la permanenza in scuderia e osservando tutte le norme relative all’igiene al distanziamento sociale. Nella maggioranza degli stati federali i cavalieri professionisti e componenti le squadre nazionali possono montare continuando l’allenamento personale e dei propri cavalli, mentre le lezioni con i cavalli della scuola sono vietate. Più di 1.300 eventi equestri amministrati dalla Federazione Equestre Tedesca sono stati cancellati a causa della pandemia del virus Covid-19, per una perdita di circa cinque milioni di euro; ci sono diversi programmi varati dal governo dei quali trainer liberi professionisti, club sportivi e aziende del settore equestre possono beneficiare, ma si tratta comunque di un aiuto che può servire per una quantità di tempo limitato. Alcuni atleti di massimo livello hanno avviato delle campagne di raccolta fondi per aiutare le scuole di equitazione, come ad esempio Isabell Werth con il suo “Pony For Future”.
Facciamo inoltre presente che in Germania, a far data dal 1° maggio, si è iniziata una sorta di sperimentazione sullo svolgimento di concorsi ‘a porte chiuse’ ovvero senza pubblico. Questo esperimento ha interessato una competizione di salto ostacoli a Luhmühlen. Sempre in Germania e anche in Olanda, non si è mai fermato invece il comparto allevatoriale, con lo svolgimento di aste che hanno visto gli operatori e cavalli ‘on site’ mentre il pubblico ha partecipato online. Una tradizione che, al di là della piacevolezza di presenziare a bordocampo, anche attraverso il canale web ha già una discreta tradizione e seguito.