Amsterdam, 31 gennaio 2020 – Lui è Carletto, stallone Murgese approvato di 11 anni dal mantello grigio ferro testa di moro; lei è Jolanda, terapeuta comportamentale equino oltre che amazzone e addestratrice.
Ma qual è la notizia? che Jolanda Ruocco-Adelaar porterà, per la prima volta nella storia dei soggetti della razza pugliese, un cavallo delle Murge a competere in un Grand Prix di Dressage: lo scorso fine settimana infatti il binomio apulo-olandese (e speriamo che si possa dire così) si è qualificato a parteciparvi con un bel 61,25% nella Intermediate 2 .
Un grandissimo successo: perché Jolanda ha preso Carletto quando lui era solo un puledrone di 4 anni, perché è andata avanti nel progetto di portare un cavallo barocco italiano a competere in Dressage quando in molti ridevano (più o meno apertamente) sotto i baffi di questo suo sogno, perché non si è arresa di fronte alle difficoltà, perché Carletto in fondo ha solo 11 anni e viene da una schiatta di cavalli selezionati per tutt’altro che il lavoro in piano portato a livelli professionali.
Eppure lei ci è riuscita: perché ha sempre avuto fiducia nel suo cavallo.
“Abbiamo appena iniziato il Grand Tour e Carletto ha solo 11 anni” spiega Jolanda, che ha papà olandese e mamma di origini napoletane, “quindi è ancora giovane per questo livello. Abbiamo un sacco di cose da migliorare per arrivare a punteggi più alti, i suoi movimenti più belli sono il piaffe e il passagge, per adesso: ma i cavalli Murgesi come è noto maturano lentamente, quindi il meglio per noi deve ancora venire”.
Jolanda Ruocco-Adelaar ha cominciato a montare in Olanda grazie a un pony Fjiord diventato poi una star dell’equitazione olandese, Guus, che con il tempo è diventato il protagonista di un vero e proprio brand.
Con Guus Jolanda è passata dai primi passi alle gare di Dressage e ha consolidato una passione per il lavoro etologico e rispettoso dei suoi compagni di sport; attualmente ha scuderia all’Academy Bartels
Programmi futuri? “Il mio obiettivo è quello di competere in un Gran Premio internazionale con il mio stallone italiano che gareggia per l’Italia”.
Il soprannome di Carletto è Rocky Balboa: “Perché è un combattente, e ha un cuore coraggioso”.