Tortona, 28 settembre 2020 – Un cavaliere figlio e nipote di allevatori: nato e cresciuto in mezzo ai cavalli delle Murge, è l’esempio perfetto della migliore evoluzione di questo particolare microcosmo.
E’ Domenico D’Onghia, che lo scorso fine settimana con il suo stallone Fuser si è classificato al quarto posto nel Prix St. Georges ai Campionati italiani assoluti di Dressage appena svolti al C.I. Il Torrione di Tortona.
Perché questo risultato ci sembra così notevole se dopotutto prima di lui si sono piazzati altri tre cavalli, per la precisione un Mecklemburg e due Hannoveraner?
Il motivo è che Fuser, nato nell’allevamento di casa D’Onghia Angelo, è figlio di Visente, anche lui nato in casa.
Da un altro cavallo, Po’, sempre targato D’Onghia e a sua volta figlio di Vigonza, fattrice di casa.
Quattro generazioni di cavalli di famiglia, e tutti cavalli delle Murge: è questo che ci piace, al di là del risultato in se stesso.
Domenico, sembra che abbia fatto un buon lavoro con Fuser.
“Con qualche sacrificio, dato che insegno e lavoro nell’azienda agricola di famiglia: ma stiamo cercando di raccogliere risutlati che fanno bene non solo alla nostra immagine, ma a tutta quella della razza. Era presente a Tortona anche Roberta Inama con il suo Brunorinaldi, un altro Murgese, seppure in una categoria superiore: è stato bello essere lì insieme, a prescindere da qualsiasi risultato”.
Come si è comportato Fuser?
“Devo dire che ha una capacità di adattamento eccezionale rispetto all’altro mio cavallo, un tedesco, perché lui riesce ad adattarsi a ogni ambiente. Box che cambiano, lunghi viaggi non lo smuovono minimamente. Lui dà sempre le stesse garanzie, ha un caratteriale eccezionale. Certo deve ancora terminare il processo di costruzione anche fisica, è ancora giovane e dopotutto ha solo 8 anni. Le nostre ambizioni sono tante, ma spero di essere sulla strada giusta. Ma certamente credo che l’idea del cavallo Murgese sia leggermente cambiata adesso, e che venga visto come un cavallo più sportivo, più versatile nelle discipline equestri”.
“Fuser ha dimostrato di essere un cavallo molto freddo e obbediente. Abbiamo ancora molto bisogno di crescere anche tecnicamente per poter cercare di arrivare a competere anche livelli più alti. Ma più di qualcuno che ci ha visti a Tortona si è assolutamente ricreduto, ammettendo di vedere in lui un cavallo da dressage: e questa è una grande soddisfazione per me”.
Chi la aiuta nel lavoro?
“La mia istruttrice è Elena Trius: è lei che mi segue costantemente nel lavoro con i cavalli. Fuser è casa è da lei a Gioia del Colle, è lì che svolgo tutta la preparazione. Anche perché casa è un allevamento, ci sono le fattrici e i puledri e questo non lo aiuta: meglio che stia lontano da lì, se vogliamo dedicarci seriamente al rettangolo. In gara c’è sempre moltissima serietà da parte di Fuser, si concentra moltissimo e è capace di darti tutto. Poi non potrei mai a fare a meno della mia famiglia: loro sono la mia squadra, non finirò mai di ringraziarli”.
Un difetto di Fuser?
“Con lui bisogna approcciarsi all’esercizio nella maniera più tranquilla possibile, è molto generoso e se non riesce bene si agita un po’ . Bisogna quindi riuscire a tenerlo molto sereno: è unico, mi sta dando veramente tanto”.
Noi continuiamo a osservarli da lontano, Domenico D’Onghia e Fuser: ma già così hanno regalato una bellissima soddisfazione a chi ama i cavalli delle Murge.