Milano, 8 ottobre 2016 – Riceviamo e pubblichiamo la risposta del dottor Vincenzo Truppa al comunicato FISE di ieri:
“Deciderò nei prossimi giorni con i miei legali se replicare o meno, ed eventualmente rendere finalmente pubblico il contratto in questione che prevedeva una ben più ampia serie di obbiettivi/obbligazioni di quelle esplicitate nel comunicato Fise tutte adempiute con successo, come dimostreremo.
Peraltro ho accettato la mia sospensione, che e’ in corso, con cristiana rassegnazione a seguito di un deferimento sportivo dopo oltre 35 anni di carriera sportiva ai vertici in Fise e sopratutto in Fei, dopo aver contribuito a innumerevoli medaglie e successi del dressage italiano, per una questione civilistica in corso, sia chiaro – e non per aver dopato o usato violenza a persone o animali.
Ma con una domanda ancora rimasta inevasa: perche’ tale deferimento, se proprio lo si voleva fare per ragioni che la mia famiglia ancor oggi stenta a comprendere non trovando altre spiegazioni, non si e’ atteso settembre.
La mia prima reazione era di non replicare ulteriormente e lasciare che la giustizia civile faccia il suo corso, visto che la “sezione sportiva” mi vede sospeso per 4 mesi con riflessi negativi non tanto sulla mia persona ma sopratutto su Valentina ( ad esempio , oltre alle Olimpiadi, decisione di non partecipare ai recenti Campionati Italiani senza assistenza tecnica).
Infine lasciatemi fare, tra tanti aspetti legulei che la Fise ha inteso intentare, una considerazione prettamente sportiva che ritengo doveva prevalere su tutto:vengo accreditato, forse immeritatamente, di essere non solo un buon tecnico ma anche un ottimo manager.
Nel 2012 fu rifiutata una notevole offerta (documentata) per Eremo, oggi grazie alla sua cessione in tempi meno propizi, Valentina dispone di un invidiabile parco cavalli giovani di grande prospettiva che ci danno grandi speranze e aspettative per le prossime due Olimpiadi.
Parlo, per gli appassionati di dressage, di Sauvignon, Devalero, Hayley’s Comet, Smile (vincitore campionato 4 anni), Dolcetto e Zeus e anche di piu’ giovani gia’ prenotati a seguire.
Una Fise che dichiara di voler investire e dare priorità ai cavalli giovani di talento per assicurare un futuro sportivo di successo (in questo caso alla più titolata amazzone di dressage italiana di tutti i tempi), avrebbe dovuto farmi i complimenti invece di sottopormi a questa autentica persecuzione che continuo,ancor oggi, francamente a non comprendere”.
A quanto sopra riportato, Vincenzo Truppa aggiunge:
Il comunicato pubblicato il 7 ottobre 2016 sul sito ufficiale della Federazione italiana sport equestri rende necessarie alcune precisazioni che espongo nel prosieguo chiarendo che non rilascero ‘ più alcun commento su tale triste vicenda
Sono tesserato alla federazione da circa quaranta anni e ho sempre avuto un comportamento conforme ai principi di correttezza e lealtà, operando al meglio delle mie capacità per la crescita del dressage nel nostro Paese (non solo di Valentina, si pensi a Micol Rustignoli e alle altre amazzoni da noi seguite: Federica Scolari, Ester Soldi, Eva Rosenthal etc.) e anche dopo la decisione del collegio di garanzia dello sport del Coni continuo a ritenere di non essere responsabile di alcun illecito disciplinare pur rispettando le decisioni adottate nei tre gradi del giudizio, ma essere sanzionato per un asserito inadempimento contrattuale senza che nessuno dei giudici sportivi si sia preoccupato di verificare gli effettivi obblighi previsti nel contratto sottoscritto con la federazione è una situazione paradossale che non può essere da me accettata .
Il comunicato non ha riferito che tutti gli altri gravosi impegni previsti in tale contratto, che non si limitavano certo solo a tenere a disposizione della amazzone Valentina Truppa i cavalli Eremo del Castegno e Chablis, sono stati tutti rispettati. Il contributo annuo di euro 70.000 erogato dalla federazione era finalizzato in particolare alla creazione di una scuderia di interesse federale e alla formazione di una squadra nazionale in grado di gareggiare a livello sia nazionale sia internazionale, con obiettivo, raggiunto, di presentare una prima squadra ad Europei e Mondiali, addestrando cavalli da gran premio (notoriamente cosa semplicissima… ) e cavalieri da Grand Prix.
I risultati conseguiti dalle amazzoni del Centro Equestre Monferrato sono noti a tutti e sembra superfluo elencarli, come sono note le partecipazioni alle ultime due Olimpiadi conquistate da Valentina Truppa.
Gli obiettivi che precedono sono stati raggiunti utilizzando non solo il contributo della federazione (grazie al quale tutte le amazzoni del Centro Federale hanno potuto conseguire tali risultati pagando una pensione ridotta di 400 euro) ma anche gli introiti derivanti da sponsor pubblicitari di Valentina sono stati impiegati nel conseguimento di detti obiettivi canalizzandoli nell’asd Cem
Dopo tanta dedizione e tanti sacrifici economici, essere additato come sperperatore di pubblico denaro costituisce una accusa, oltre che ingiusta e infondata, assolutamente inaccettabile.
Vorrei chiarire in termini definitivi che la decisione di non utilizzare Eremo del Castegno alle Olimpiadi di Rio de Janeiro è stata una scelta tecnica operata da me in qualità di team manager e dalla amazzone Valentina Truppa dopo aver fatto accertare dal punto di vista medico veterinario le reali condizioni di salute del cavallo.
La federazione è stata sempre tenuta aggiornata dello stato fisico del cavallo ed è stata invitata a accertarlo a sua volta tramite veterinari di sua fiducia, ma tali inviti non sono stati accettati dalla federazione che ha preferito assumere una posizione preconcetta e totalmente ingiustificata.
Tralascio ogni commento in ordine alla possibilità di recuperare Eremo del Castegno in vista delle Olimpiadi.
Infine, assolutamente fuorviante è il riferimento alla presunta necessità di avere informazioni sui passaggi di proprietà del cavallo dal Cem alla Valgan srl, in quanto l’impegno assunto consisteva nel tenere il cavallo a disposizione di Valentina Truppa, impegno che poteva essere adempiuto a prescindere dalla titolarità della proprietà.
È mia precisa volontà evitare nei limiti del possibile ogni ulteriore commento in ordine a tale vicenda, che ha amareggiato me e la mia famiglia non poco, confidando che la giustizia ordinaria ristabilisca la verità applicando principi di diritto che sono sembrati ignoti alla giustizia sportiva.