San Giovanni in Marignano (RN), 28 giugno 2019 – Sale l’attesa dell’edizione 2019 dei Campionati Europei Giovanili di dressage, organizzati presso il centro Horses Riviera Resort di San Giovanni in Marignano dal 2 al 28 di luglio. La squadra organizzativa ha come official nomi italiani noti in ambito internazionale, veri fiori all’occhiello del “made in Italy”: Enzo Truppa, Barbara Ardu, Eugenio Rovida, Walter MIleto e Massimo Buzzi.
Partiamo dal nome più stellato: Enzo Truppa, O’Judge, fra i più conosciuti con valenza Olimpica, senza contare le presenze in leg e finali di Coppa del Mondo, ingaggi continentali e internazionali sempre “pluristellati”.
La sua veste ai campionati Europei giovanili è quella di Presidente di Giuria della categoria Young Riders. La domanda sorge spontanea a Enzo Truppa, chi è il giudice di dressage?
«Il giudice? È quello che al mattino tutti salutano e alla fine della giornata viene salutato solo da chi ha vinto… In ogni caso, è un singolo che fa parte di un collegio giudicante, in questo caso composto da cinque membri, chiamato a verificare il grado di preparazione dei binomi», ha così risposto Enzo Truppa –.
Il “lavoro” di giudice è solo una delle competenze di Enzo Truppa, da principio cavaliere ai massimi livelli con due titoli di Campione Italiano nel palmares, primo italiano che ha partecipato che ha partecipato ad un Campionato del Mondo (Losanna 1982 in sella a Scorpio). E’ anche tecnico – Master d’Eccellenza, ovvero istruttore degli istruttori – , istrionico organizzatore di concorsi internazionali in Italia ed eventi ad tema dressage (è stato l’organizzatore del primo Campionato Europeo Young Riders disputato in Italia a Cervia – 1987 -), poi Barzago 2005, fino ai Cdi 3 stelle de La Mandria e degli Europei Senior del 2007 e dell’evento Cavalli a Palazzo del 2012. Ma Enzo Truppa come si definisce? «Sono innanzitutto istruttore, di una allieva famosa – ndr la figlia Valentina è l’unica amazzone italiana entrata nella top ten (6° posizione) del ranking Mondiale di Dressage qualche anno fa –. Mi definisco un coach prestato temporaneamente ai giudici da trentacinque anni – ci racconta Enzo Truppa -. Nel mio cuore sono un tecnico: se fossi costretto a scegliere una carriera unica a partire da domani, farei solo il trainer»
Per le categorie Juniores la Presidenza della giuria è affidata a Barbara Ardu, giudice Fei a quattro stelle: «Ho un passato agonistico, continuo a montare regolarmente e possiedo cavalli da dressage. Ricordo bene quando ho iniziato il percorso come giudice nazionale era il 1987, ero incinta e non potendo andare a cavallo ne approfittai per conoscere e capire meglio quest’altra “faccia” della disciplina. Ai tempi ho fatto corsi da giudice sia per il completo sia per il dressage, mi piaceva di più il completo ma alla fine mi sono focalizzata sul dressage. Questo sarà il mio sesto Europeo giovanile». ha dichiarato Barbara Ardu, oltre che giudice internazionale ricopre da diversi decenni cariche della Federazione Italiana Sport Equestri in ambito formazione.
Barbara, ci racconta in breve il percorso di formazione di un giudice? «Può essere intrapreso con requisiti minimi di età, 25 anni, e agonistici. Il dressage non è una disciplina a diffusione particolare come il salto ostacoli, quindi i numeri sono contenuti anche per quel che riguarda la formazione dei giudici: una realtà non solo italiana, questa, abbastanza comune alle altre nazioni. Oltretutto il percorso tecnico è più impegnativo rispetto a quello delle altre discipline equestri: anche la fase di affiancamento, quella dello “shadow judging”, è difficile da superare».
Fondamentale anche la presenza agli Europei giovanili di dressage di Eugenio Rovida, giudice Fei 4 stelle, presente nel collegio giudicante delle categorie Under 25 e Children. «Da sempre ho la passione per gli animali, in particolare cavalli e cani. Quando avevo sei, sette anni avevo già la passione per i cavalli. A 12 anni ho iniziato sul serio in un circolo ippico di Lodi, ho partecipato a concorsi di salto ostacoli e completo». Prosegue poi Eugenio Rovida: «Invece mia sorella si dedicava al dressage ed è stata lei a innescare la mia curiosità. Ho cominciato a partecipare agli stage della sua trainer tedesca, poi con il portoghese Daniel Pinto. Il vero punto di traslazione per diventare giudice c’è stato quando tra i miei coach avevo Ferdinando Acerbi, che mi seguiva per il cross del completo, grazie a lui seguii i Mondiali 1994 a L’Aja – ndr Den Haag, Ned – seguii tutte le gare e in particolare il dressage, individuando i migliori cavalli pur senza alcuna nozione tecnica per valutarli, né gli strumenti adeguati per giudicarli, ma solo il mio feeling di cavaliere che montava in piano. In quello stesso anno decisi di iscrivermi al corso di giudice di dressage».
Fra i numerosi steward Fei targati italia designati per l’europeo di San Giovanni in Marignano, citiamo lo chief steward Walter Mileto – Fei 3 – e Massimo Buzzi.
«Sarò il coordinatore di un team di dodici steward – racconta Walter Mileto – che come compito principale avranno la salvaguardia del benessere di ogni cavallo, con controlli accurati che escludano ogni forma di maltrattamento o comunque di insufficiente rispetto dell’animale. Fra i compiti dello Chief Steward c’è quello di assicurarsi che non ci siano tempi morti o fasi di stallo nell’arco delle competizioni, come pure all’occorrenza andranno aiutati i cavalieri che abbiano altri tipi di necessità». Walter Mileto ha un passato agonistico a livello amatoriale, una carriera da giudice di salto ostacoli, dressage e completo. Infine lo stewarding a livello internazionale, partendo da un corso in Inghilterra nel 2010. «Allora ero l’unico a occuparmene e così sono stato chiamato a coordinare gli steward nazionali, organizzando corsi in Italia e tenendo i rapporti con la FEI per conto della FISE».
Massimo Buzzi, steward FEI 2, sarà membro della Commissione di Appello che la definisce così: «La commissione interviene in caso di mala interpretazione del regolamento o su reclamo dei capi equipe in merito a situazioni non conformi alle leggi sportive, e abitualmente si pronuncia subito dopo la fine della gara. L’appellante può anche ricorrere ulteriormente alla Procura della FEI, nel qual caso ci sarebbero tempi decisionali ben più lunghi, ma in quasi quarant’anni di attività questo non è mai successo». Anche per Massimo Buzzi una carriera polivalente nell’ambito del dressage: «Dall’agonismo sono passato presto all’attività giudicante, ma sono stato anche capo dipartimento federale per dodici anni, oltre che event director di internazionali organizzati in Italia». Massimo Buzzi aggiunge: «Per fare bene il giudice, si è avvantaggiati se si è andati a cavallo: ci sono colleghi anche importanti che non sono mai stati cavalieri, ma questo li pone in una situazione di maggiore difficoltà nell’interpretazione degli aiuti dei cavalieri. Trovo che sia un conto averlo fatto, un conto esserselo fatto spiegare. In ogni caso, il giudice non smette mai di imparare, anche se lo sforzo personale in termini di tempo e denaro è notevole: non è facile conciliare la propria attività lavorativa con quella di giudice, ancora meno con quella di cavaliere… Peraltro a livello internazionale non è consentita la sovrapposizione delle due attività: nella stessa annata o si gareggia o si è giudice».
Fonte Press Office & Communications Department – FEI DRESSAGE European Championship U25/YR/J/Ch 2019 https://www.europeandressagehorsesriviera.com/ – email [email protected]