Bologna, 12 settembre 2021 – La stagione in oro della tedesca Jessica von Bredow-Werndl e di Dalaera sembra non avere fine. L’amazzone tedesca, dopo l’oro a squadre e quello tecnico, ha conquistato l’ultima medaglia in palio al Campionato d’Europa di Dreassage di Hagen, mettendo tutti in riga anche nel freestyle.
E così, come si sarebbe recitato in una barzellattea degli anni ’70… C’è una tedesca, una danese e una britannica… sul podio della specialità pià artistica della disciplina.
Questo l’ultimo resoconto di questo Campionato d’Europa che ancora una volta, conferma la performance olimpica di Tokyo, a pochissime settimane di distanza. Così come conferma la consistenza tanto dei cavalli quanto delle amazzoni che regnano con ‘larga maggioranza’ sui rettangoli planetari.
«È come in una favola. È stata la migliore monta che io abbia mai percepito. Magari non è stata la percentuale più alta in assoluto ma la sensazione che mi ha regalato Dalaera è la migliore di sempre. Sarei stata super-contenta qualsiasi percenuale mi avessero riconosciuto».
Questo il commento di una amazzone che, rettangolo dopo rettangolo, oltre a fare incetta di medaglie sta affinando un insieme che pareva già molto vicino alla perfezione.
«Dalaera ama quello che fa e me lo fa capire ogni secondo, in ogni movimento. Perfino il passo riunito mi ha dato sensazioni speciali. Le migliori della mia vita in sella a un cavallo».
Con 91,012%, la von Bredow-Werndl ha chiuso la propria Kür con quasi tre punti percentuali in più rispetto a Catherine Dufour, argento in sella a Bohemian.
«Sono molto felice prima di tutto perché il nostro rettangolo è stato super. Quasi impeccabile. C’è stata una minuscola sbavatura verso la fine della ripresa ma è stato un erorre solo mio. In questo weekend di gare siamo cresciuti molto e Bohemian faceva sentire la propria gioia. Da parte mia non l’ho messo sotto pressione… Mi sono limitata a gustarmi le magnifiche sensazioni di una ballo con lui».
Questa la bella dichiarazione della ventinovenne danese, che per la sua Kür si è affidata alla colonna sonora de I Miserabili come portatrice di un messaggio che corrisponde a un momento di vita particolarmente favorevole per questa anazzone. «Io e il mio cavallo stiamo camminando insieme sulla nostra strada».
Il terzo gradino del podio continentale è andato a Charlotte Dujardin e Gio, un binomio di recente costituzione che però si era già ben messo in luce anche a Tokyo dove aveva conquistato un doppiio bronzo.
«Naturalmente sono arrivata ad Hagen con l’ambizione di una medaglia e con tutta la determinazione per conquistarla. Siamo stati i primi in rettangolo tra i 5 migliori punteggi e sapevamo che avremmo dovuto fare un ottimo lavoro. Cosa che c’è riuscita, al netto di piccoli errori. Abbiamo avuto una valutazione pari all’87,246%. Senza quelle imprecisioni, chissà come sarebbe andata…».
Così la competivissima Dujardin ha analizzato la propria performance, sottolinenado che Pumpkin – questo il nome di scudria di Gio – al suo secondo ingaggio veramente importante, alla sua seconda Kür e a soli 10 anni ha davanti un margine di miglioramento davvero significativo.
Incredibilmente fuori dal podio, seppur di pochissimo, Isabell Werth con Weihegold alla quale, secondo la giuria, è mancato quel pizzico di energia e potenza per superare l’84,896%.
E del resto… il podio ha solo tre gradini…
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