Bologna, 17 gennaio 2024 – Gli americani stanno prendendo la preparazione olimpica molto sul serio e hanno rivolto il proprio shopping verso l’Europa. In una disciplina come il dressage, nella quale per ‘costruire’ il cavallo olimpico possono volerci davvero molti anni, al momento i dressagisti a stelle e strisce sembrano preferire rivolgersi al mercato europeo dei cavalli già pronti per le gare di livello Grand Prix.
Preferenza che sottintende – ça va sans dire – portafogli a soffietto sostanziosamente forniti.
Prima del 15 gennaio, ultima data utile sotto il profilo tecnico-burocratico per ‘coniugare’ la bandiera sportiva del binomio (che deve essere la stessa e presso la medesima federazione da almeno sei mesi come previsto dai regolamenti), sono diventati americani Bohemian (ex Cathrine Dufour), Fleau de Baian (ex Adelinde Cornelissen) , Lars van de Hoenderheide (ex Charlotte Fry), Helix (ex Marina Mattsson), Haute Couture (ex Dinja van Liere, questo acquistato nel 2021) e, ultimo in ordine cronologico, Hawtins San Floriana (ex Charlotte Dujardin).
Non si conoscono i dettagli economici di queste vendite che comunque hanno carature milionarie. E sicuramente portano molta qualità nelle fila del team Us che entrerà in rettangolo a Parigi 2024.
E sempre in merito a cavalli da dressage che sono recentemente passati ‘di sella’, non si può sorvolare su Jovian e Queenparks Wendy. I due cavalli, montati da Andreas Helgstrand sono passati – rispettivamente – a Patrik Kittel (suo socio nella Global Equestrian Group) e Isabell Werth. Lo scandalo che ha investito il cavaliere e trainer danese e che ne ha sancito la sospensione dalla squadra nazionale e da qualsiasi altro incarico nell’anno olimpico, ha portato alla determinazione di dichiarare per la Svezia Jovian e per la Germania Queenparks Wendy.
«Abbiamo messo a punto un accordo con due dei migliori dressagisti al mondo – ha dichiarato Helgstrand – per far sì che questi eccellenti cavalli non perdessero l’opportunità di mostrare il proprio valore».
Dichiarazione questa che lascia facilmente intuire che, dopo la sospensione e dopo i Giochi, i due cavalli potrebbero rientrare nelle scuderie danesi e/o rendersi disponibili per la vendita. Magari proprio negli States…