Bologna, 5 gennaio 2017 – Il 23 gennaio 2017 il “popolo” dell’equitazione andrà a votare per eleggere il presidente e i componenti del consiglio della Fise per il prossimo quadriennio olimpico, ossia fino ai Giochi di Tokyo 2020. La data è stata decisa dal consiglio federale tenuto a Roma nel mese di novembre 2016.
Ricordiamo che il presidente “uscente”, Vittorio Orlandi, è in carica da due anni e non da quattro, perché prima del suo avvento la Federazione era commissariata dal Coni. Dunque l’imprenditore lombardo, ex olimpionico e dirigente sportivo è stato eletto a metà del quadriennio precedente, per l’esattezza il 30 marzo 2015 al Pala Fijlkam del Lido di Ostia, Roma, ed è rimasto in carica poco meno di due anni. Le prossime elezioni si terranno all’NH Hotel Assago Milanofiori, per capirci quello di fianco al Forum di Assago, Milano, celebre per i concerti e noto agli appassionati di equitazione per aver ospitato la finale mondiale della Fei World Cup nel 2004.
L’ASSEMBLEA ELETTIVA
Dunque l’Assemblea elettiva delle Fise è indetta dal consiglio federale e convocata dal presidente, e deve svolgersi entro e non oltre il 15 marzo dell’anno successivo a quello dello svolgimento dell’Olimpiade. Per la presidenza della Fise le candidature vanno presentate almeno 25 giorni prima della data di effettuazione dell’Assemblea elettiva. Per il consiglio federale, invece, almeno 15 giorni prima. Le candidature ufficiali sono tre: Mauro Checcoli, Marco di Paola e Vittorio Orlandi.
CHI VOTA
A votare sono chiamati i presidenti dei centri ippici affiliati alla Fise o loro delegati (consentita una sola delega), i rappresentanti dei cavalieri, dei tecnici e dei proprietari di cavalli. Tutti devono essere “in regola” con le quote di affiliazione (quest’ultima deve risalire ad almeno 12 mesi, vedi Art. 18 dello Statuto Fise e suoi paragrafi, cliccabile sul web-site federale). Ogni affiliato avente diritto al voto sono attribuiti 10 voti, suddivisi come di seguito: 7 voti al presidente della società sportiva, un voto ciascuno ai rappresentanti dei cavalieri, dei proprietari di cavalli e dei tecnici. Ovviamente queste figure devono essere elette a tale compito dai tesserati soci del centro ippico di appartenenza. Votano esclusivamente per la categoria per la quale sono stati eletti, e hanno a disposizione un voto per il presidente. I presidenti di centro ippico, invece, votano solo per il presidente federale e per il consiglio federale. Molto importante da sottolineare, come già citato prima: i presidenti dei centri ippici, solo loro, possono avere una sola delega.
QUORUM
L’Assemblea elettiva prevede un quorum in prima convocazione, che serve per poter costituire l’Assemblea stessa. Tale quorum è il 50% degli aventi diritto al voto. Di solito in prima convocazione non si raggiunge mai il quorum, dunque si va in seconda convocazione, generalmente un’ora dopo.
A questo punto, in seconda convocazione, l’Assemblea elettiva prevede che sia presente un quinto degli aventi diritto al voto. A quel punto si procede per due votazioni separate: una per eleggere il presidente della Fise, l’altra per eleggere i consiglieri. In seconda convocazione il presidente Fise viene eletto con il 50% più uno dei voti espressi, mentre per il consiglio federale vengono eletti coloro che ricevono più voti. Da sottolineare che, prima di votare, la commissione verifica poteri (nominata dal consiglio federale che determina il numero dei componenti, da 3 a 5, nominati con la delibera di indizione dell’Assemblea) controlla le certificazioni degli aventi diritto al voto. L’operazione generalmente richiede parecchio tempo, dato il numero dei votanti, dunque le elezioni federali occupano spesso l’intera giornata. Gli elettori e le persone che pur non avendo diritto al voto desiderano assistere alle elezioni (vedere le categorie sullo Statuto Fise, Art. 18), giornalisti compresi, perlomeno quelle che arrivano da lontano, di solito cominciano ad arrivare la giornata precedente negli alberghi circostanti la sede delle votazioni, e danno vita a incontri e discussioni in vista dell’elezione del giorno dopo. Insomma di solito le elezioni della Fise sono una occasione di incontro fra tesserati, personalità federali, dirigenti sportivi, addetti ai lavori e quant’altro. Dovrebbero essere una festa ma, come si sa, alle elezioni c’è chi sorride e chi meno.