Bologna, 18 gennaio 2017 – Il Comitato Italiano Paralimpico è un Ente Autonomo grazie all’approvazione della legge 124/15 del 7 agosto 2015, norma che rientra nel riordino della Pubblica Amministrazione. Il Cip ha così ottenuto il riconoscimento formale di ente pubblico per lo sport praticato da persone disabile. In altre parole il Cip è un ente sportivo ufficiale come il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, non dipendente più da esso.
La tempistica
Dall’approvazione della legge è iniziato anche l’iter di autonomia del Cip, da gennaio a marzo 2017 terminerà l’iter burocratico del passaggio delle consegne che comprendono budget, norme antidoping, ecc… Proprio oggi, 18 gennaio 2017, la giunta nazionale del Coni ospitata a Genova, ha discusso “il distacco del Comitato paralimpico dal Coni – ha come dichiarato dal presidente del Coni Giovanni Malagò – sotto tutti i profili, comprese le erogazione dei contributi, e l’ accordo tra Nado Italia e Cip sul fronte antidoping”.
Le novità
Il riconoscimento del Cip come ente autonomo è un cambiamento di rotta ricco di novità. In primis si trasforma da movimento sportivo a ente sportivo indipendente e autosufficiente con una più semplice gestione delle attività istituzionali e della burocrazia. Inoltre può promuovere raccolte fondi mirate e efficaci per lo sport paralimpico.
Cosa cambia per l’equitazione paralimpica in seno alla Federazione Italiana Sport Equestri? Il Cip diventa l’unico interlocutore per gli obiettivi sportivi e programmatici, per le norme antidoping e per l’erogazione dei contributi agli atleti. In altre parole fino alle Paralimpiadi di Rio 2016 il Coni, supportato dal Cip, “consegnava” alla Fise regole, obiettivi, contributi sportivi, ecc…e approvava i progetti dello stesso dipartimento, per il prossimo quadriennio Olimpico 2016-2020 l’unico interlocutore della Fise per il dipartimento paralimpico è il Cip.