Kreuth, 13 settembre 2016 – Ottimo risultato per i giovani cavalieri azzurri che hanno preso parte al Youth World Game 2016 svoltosi a Kreuth, in Germania all’interno di Europaint 2016, dove il team italiano composto da Alessia Smania, Alice dal Pio Luogo, Luca Cozzo e Simone Spadotto ha conquistato l’argento a squadre alle spalle del team americano, leader mondiale nelle specialità corpo di questo evento: il Trail Horse, l’Horsemanship, lo Showmanship e la Hunt Seat Equitation.
I quattro cavalieri italiani, tutti tesserati Fitetrec Ante, sono stati preparati e seguiti da Moira Gazzola e Ivan Simeoni, entrambi istruttori di monta western, con la supervisione del coach pluricampione in gare AQHA e APHA, Matteo Sala.
I cavalli utilizzati dai nostri atleti sono stati messi a disposizione dal Paese ospitante ed estratti a sorte in loco poco prima dell’inizio delle gare, aspetto che certamente penalizza l’affiatamento del binomio che, come noto, è condizione fondamentale nel risultato della performance.
L’argento del team italiano, secondo quindi nella classifica finale tra 16 Nazioni al via, ha evidenziato l’alto livello di preparazione dei nostri ragazzi che, come in altri sport equestri, si sono dimostrati preparati a livello sia tecnico sia personale e capaci di competere ai più alti livelli.
Un altro segnale di successo, quello agli Youth World Game 2016, che fa ben sperare per il futuro dell’equitazione azzurra e che mette in risalto i giovani cavalieri e le amazzoni Fitetrec Ante: grandi giovani crescono!
LE QUATTRO SPECIALITÀ AL YOUTH WORLD GAME
Il Trail Horse consiste nella simulazione di un percorso di campagna con un minimo di
sei ostacoli naturali tra cui il cancello, barriere a terra da eseguire al passo, trotto o galoppo,
il passaggio su un ponte e altri ostacoli a scelta. Il punteggio assegnato considera il modo in cui il binomio affronta le difficoltà, apprezzando la tranquillità del cavallo, lo stile e la risposta ai comandi.
La prova di Showmanship at Halter, invece, si svolge con il cavallo a mano, in capezza. Qui il giudice valuta la capacità della persona di condurre in cavallo in un percorso deciso dal giudice nel quale evidenziare l’affiatamento del binomio e l’armonia tra i due.
Il Western Horsemanship, poi, è una prova similare in cui la giuria valuta la capacità del cavaliere nell’eseguire con il proprio cavallo alcune manovre all’interno di un percorso scelto dal giudice, con facendo attenzione ad aspetti quali precisione, fluidità, assetto bilanciato e corretto.