Comunicato Fitetrec Ante
Segovia, 4 settembre 2016 – Grande soddisfazione per il Tricolore al Campionato del Mondo di Trec (Tecniche di ricognizione equestre competitive) disputatosi in Spagna, a Segovia, dall’1 al 3 settembre scorsi dove la squadra azzurra juniores ha trionfato conquistando l’oro a squadre – con Simone Magagnini, Luca Fabbri, Jonathan Rambaldi ed Erica Laghi – e l’argento individuale di Fabbri. I giovani cavalieri e amazzoni di questa affascinante disciplina sotto l’egida della Federazione italiana turismo equestre e Trec Ante, sono stati artefici di un altro grande successo che conferma gli ottimi risultati ottenuti agli scorsi Campionati del Mondo: argento a squadre e oro individuale, sempre nella categoria juniores, in Portogallo nel 2012 e doppio oro, a squadre e individuale nella medesima categoria, a quelli successivi in Italia nel 2014.
Il successo del giovane team azzurro è arrivato con un punteggio nelle tre prove di disciplina – la POR, ossia la prova di orientamento e regolarità, la PPA, prova padronanza andature e la PTV, la prova di terreno vario – di 1140 punti, davanti alla Spagna, che ha conquistato l’argento con 1108 punti e la Francia, bronzo con 1064.
Grande successo azzurro anche nella categoria individuale juniores con l’argento di Luca Fabbri in sella a Palleri del Sinis e il bronzo di Jonathan Rambaldi su Walker, mentre l’oro è stato appannaggio dell’amazzone francese Chloe Guyon in sella a Quiddich. Palleri si è giocato il primo posto per soli 4 punti, totalizzandone 413, mentre sono 399 quelli di Rambaldi e 417 quelli della campionessa.
La categoria seniores a questi Mondiali in terra spagnola è stata invece vinta dalla Francia con 799, seguita da Spagna (795) e Svizzera (491), mentre l’Italia si è piazzata ottava con 170 punti. Nell’individuale gli azzurri non hanno brillato: la prima in classifica è l’amazzone Irina Pokar in sella a Obajan Sirokko con un 20° posto e 152 punti, mentre in vetta alla classifica c’è la Spagna con l’oro di Pau Dorca su Lucas 410 (347 punti), davanti a un argento e un bronzo francesi, con Liset Lumpp su Voila Petit Buisson (340) e Amanti Muller su Romeo (314).
“Sono davvero contento dello spirito di squadra che si è creato in questo Campionato del Mondo e del successo ottenuto dai nostri ragazzi”, ha affermato il presidente della Fitetrec Ante Alessandro Silvestri, in trasferta con il team azzurro a fianco del responsabile nazionale di disciplina Franco Fabbri, Alessio Sauroni chef d’equipe della squadra juniores e Davide Cavazzoni, chef d’equipe di quella seniores. “L’affiatamento del nostro team, sia juniores sia seniores, è qualcosa che ho respirato e che mi ha fatto capire l’importanza di sentirsi davvero un’unica squadra. Il successo che è arrivato anche quest’anno per gli atleti juniores ci conferma che questa disciplina ha un brillante futuro di crescita davanti a sé e sono certo che anche la squadra senior potrà fare meglio al prossimo Mondiale dove di certo non mancheremo”.
LE TRE PROVE DEL TREC
La parola Trec è l’acronimo di “Technique de randonnée équestre en compétition” (in italiano Tecniche di ricognizione equestre competitive). Proprio in Francia, infatti, è nata circa 30 anni fa questa difficile e appassionante disciplina, con l’obiettivo di rendere agonistiche alcune fasi del turismo equestre. Il Trec, in Italia sotto l’egida della Federazione Italiana Turismo Equestre e Trec (appunto), si svolge in campagna ed è composto da tre prove: la POR, la PPA e la PTV.
Durante la POR, ossia la prova di orientamento e regolarità, il cavaliere deve copiare finemente, e sapere leggere nel dettaglio, un percorso a lui sconosciuto sulla cartina topografica, percorrendolo successivamente con il proprio cavallo. Il binomio avrà una media oraria da mantenere lungo il percorso, durante il quale incontrerà, man mano e in luoghi sconosciuti, punti di controllo dove dovrà transitare obbligatoriamente cercando di tenere una media oraria più precisa possibile, pena la perdita di punti. Il grado di difficoltà di questa prova può variare enormemente e, in base al tipo di prova, il tracciatore di POR, (colui che disegna il percorso da seguire), può facilitare o rendere molto difficile il lavoro di orientamento.
Durante la PPA, la prova padronanza andature, il binomio deve invece percorrere un corridoio largo due metri e lungo centocinquanta a diverse andature: al galoppo più lento possibile in andata e al passo più veloce possibile al ritorno, cercando di non rompere mai le andature.
La PTV, infine, ossia la prova di terreno vario, consiste nel superare il più correttamente possibile una serie di ostacoli che si possono trovare comunemente in campagna: da aprire e chiudere un cancello restando in sella, saltare un fosso, un tronco o una siepe, fino a scendere insieme al cavallo o a mano da un talus, ossia un dislivello verticale realizzato nel terreno, attraversare un guado o un ponte, percorrere uno slalom e altre difficoltà. Il modo in cui sono superati gli ostacoli determina il punteggio del binomio in questa prova.