Arezzo, 2 settembre 2016 – La Giostra del Saracino di Arezzo è un antico giuoco cavalleresco che si corre due volte all’anno nella meravigliosa cornice di Piazza Grande il penultimo sabato di giugno (Giostra di San Donato) e la prima domenica di settembre (Giostra della Madonna del Conforto) e vi partecipano i quattro quartieri in cui è suddivisa la città: Porta Crucifera, Porta del Foro, Porta Sant’Andrea e Porta Santo Spirito.
Nonostante le antiche rivalità, i rioni cittadini sono uniti contro un “avversario” comune, Buratto Re delle Indie, un simulacro di metallo ruotante che sostiene un mazzafrusto sul braccio destro e un tabellone su braccio sinistro: è proprio qui che i giostratori devono “marcare” i loro punteggi con una lancia in legno douglas di quasi quattro metri, cercando di non essere colpiti a loro volta dal Saracino.
Ogni quartiere schiera due giostratori che disputano una carriera ciascuno, corsa secondo l’ordine di estrazione sancito la domenica precedente la Giostra di fronte al Palazzo Civico della città. Il rione che totalizza il miglior risultato viene decretato vincitore e premiato con la Lancia d’Oro, l’ambito trofeo della Giostra dedicata ogni anno a personaggi o ricorrenze che hanno un forte legame con Arezzo e la sua terra. Il Saracino è caratterizzato da un colpo d’occhio mozzafiato, grazie quasi 400 figuranti in costume d’epoca che sfilano per le strade della città accompagnati dal rullo dei tamburi e dal suono delle chiarine del Gruppo Musici “William Monci”.
Spicca nel corteo l’Associazione Signa Arretii, composta da fanti e valletti recanti le insegne del Comune di Arezzo. La sfida di Piazza Grande, inoltre, è preceduta dall’esibizione degli Sbandieratori di Arezzo, l’unico gruppo al mondo ad aver toccato i 5 continenti con più di 1500 saggi a vanto e gloria della città che rappresentano.
La festa del Saracino è un vero e proprio fenomeno sociale, tanto che i quattro Quartieri, nei giorni precedenti le sfide a Buratto, diventano punti di aggregazione per tutte le generazioni: durante le “settimane del Quartierista” vengono insegnati i valori e la vita di giostra e la sera delle “Cene Propiziatorie” le piazze si addobbano a festa in attesa di uomini, donne e bambini che portano con sé il fazzoletto del loro rione, ma soprattutto un sogno dentro al cuore: stringere tra le mani l’agognata Lancia d’Oro.
di Saverio Crestini