Fermo, 28 giugno 2023 – Le discipline della Monta da lavoro storica hanno nell’estate il loro momento clou, grazie alle numerose feste tradizionali.
E anche nelle Marche la 55° edizione del Torneo cavalleresco di Castel Clementino di Servigliano è ufficialmente iniziata.
Lunedì in municipio si è tenuta la cerimonia di consegna del Palio. Realizzato dagli alunni delle classi 3E e 3F della scuola media Vecchiotti sotto la guida dell’insegnate Alessandra Antolini, è stato affidato alla madrina del Palio che quest’anno sarà Rebecca Balducci.
Un rito fatto di passione, sport e socialità che tiene unita la comunità di Servigliano e che in sostanza condensa in circa 10 giorni il lavoro di un anno dell’intera comunità.
Alla presentazione sono intervenuti il sindaco Marco Rotoni, il presidente dell’Ente torneo Maurizio Marinozzi, il direttore artistico Gianluca Viozzi. In rappresentanza di tutti i consoli Mirko Berdini.
“Questa è una tappa di avvicinamento al torneo – spiega Marco Rotoni – perché i 42 alunni della scuola hanno realizzato quello che sarà l’oggetto del contendere. In questa maniera si crea quel legame fra le generazioni al fine di mantenere vivo il bagaglio culturale e le tradizioni. Quest’anno grazie al contributo della Fondazione Carisap abbiamo avviato il progetto ‘Anello Mancante’, che mira a creare le condizioni di legame fra giovani e adulti all’interno del torneo. Questa è una manifestazione di alta qualità sotto tutti i profili, cavalli, cavalieri, dame, cura nei dettagli nei costumi, nei rituali e negli spettacoli. Oggi il torneo è partito, il 2 luglio ci saranno le prime prove libere dei cavalieri al campo di gara”.
Emozionanti le parole della dama del palio.
“Ho 24 anni e studio medicina – racconta Rebecca Balducci – ringrazio l’Amministrazione che mi ha scelto per questo ruolo. Sono emozionata sono nata e cresciuta sotto il torneo una passione tramanda dai mie nonni e dei mie genitori, per me il Torneo di Castel Clementino significa casa”.
Qualche dettaglio sul palio 2023 è stato annunciato, ma senza rivelare troppo.
“E’ stato necessario tanto lavoro” spiega Alessandra Antolini. “I ragazzi hanno espresso le loro idee, sono state scelte quelle più significative, poi abbiamo realizzato i bozzetti. Lo stile pittorico è quello di Van Gogh, poi ci sono elementi simbolici come il cavallo, il lavoro, il confronto generazionale e la gioia”,
Agenzia di Alessio Carassai