Roma, 16 novembre 2016- Trentanove medaglie, con dieci ori, quattordici argenti e quindici bronzi: questi gli straordinari risultati della spedizione italiana ai Giochi Paralimpici di Rio 2016, che resteranno a lungo negli annali come una delle edizioni più vittoriose per lo sport paralimpico azzurro. Ci siamo emozionati percependo sulla nostra pelle come tecnica, motivazione, passione, coraggio e determinazione convivessero in un equilibrio raffinato nell’animo dei nostri atleti. È’ da queste immagini nella mente e nel cuore che vogliamo essere guidati nella realizzazione di un ambizioso progetto che già da diversi anni era nei desideri della Federazione Italiana Sport Equestri ma che oggi finalmente riesce a trovare forma e attuazione: il parareining. Una prospettiva per l’equitazione in Italia. «Cambieremo la nostra percezione del mondo!».
Queste le parole di Stephen Hawking alla Cerimonia di apertura della Paralimpiade di Londra, quattro anni fa. Una frase che colse il senso e il significato dell’investimento di tutti i presenti: lo sport cambia il modo di vedere ciò che ci sta attorno. Cambia la percezione degli atleti che possono riscoprire forma fisica, obiettivi e autostima ma cambia soprattutto la percezione del pubblico non disabile che inizia a guardare le abilità prima delle disabilità. In quest’ottica il Dipartimento di Riabilitazione Equestre della FISE si fa promotore di un progetto che interfaccia la disciplina del Reining con la riabilitazione equestre al fine di identificare, analizzare ed implementare i criteri che possano portare il reining praticato da disabili ad essere formalizzato e ufficializzato in qualità di parareining,
E’ stato scelto il centro affiliato FISE Monsereno Horses, tecnico di riferimento Massimo Villa (tecnico federale di Riabilitazione Equestre e tecnico di equitazione americana di 3° livello), come centro pilota per la realizzazione di questo progetto che intende creare un ponte tra il mondo dello sport equestre americano e mondo della disabilità. L’idea nasce in particolare dal desiderio di investire su programmi specifici di reining per cavalieri con disabilità fisiche, psichiche e cognitive così da poter dare compimento ad anni di esperienza in “campo” con persone diversamente abili, in sella a cavalli addestrati alla monta americana, attraverso una chiara cornice tecnica e metodologica che possa rendere visibile ed estendibile questa specificità della disciplina equestre anche in Italia.
L’intento della FISE è dunque quello di attivare un percorso che, partendo dall’equitazione presportiva per disabili, proceda fino all’inserimento del parareining fra le discipline già attivate e ormai ampiamente riconosciute in questo panorama – paradressage, paraendurance, volteggio integrato, paradriving-. Fase conclusiva di questo percorso sarà la declinazione e la stesura di un protocollo paralimpico da proporre alla FEI (Federazione Equestre Internazionale), auspicando che un giorno possa essere annoverato come sport paralimpico sotto l’egida della stessa, attraverso la FISE, naturalmente in sinergia con l’IRHA, Italian Reining Horse Association, che sin da subito ha mostrato il suo interesse per l’iniziativa.
Il primo step vuole proprio essere quello di informare, sensibilizzare, creare e far circolare cultura rispetto questi temi, anche raccogliendo esperienze, conoscenze, interessi, competenze o pur semplicemente desideri di chi fosse interessato in qualità di atleta, tecnico, istituzione o simpatizzante. Opportunità importante per rendere visibile il nostro progetto sarà il “Reining Futurity 2016” che si terrà a Cremona il prossimo 19 novembre. Saremo presenti con uno stand e disponibili a dare informazioni più approfondite. Durante la manifestazione sarà anche possibile assistere ad dimostrazioni di atleti con disabilità che si stanno allenando in vista della definitiva attuazione del parareining. Lo sport è patrimonio di tutti gli uomini, vogliamo condividere un’opportunità di crescita.
di Nicoletta Pirovano