Torino, 22 aprile 2022 – Un tasto dolente quello che si tocca quando parliamo di Pinerolo.
Sì, proprio la cittadina piemontese culla dell’equitazione italiana e sede della Scuola militare di Cavalleria per decenni il cui monumento più importante è certamente la Cavallerizza Caprilli, dedicata al nostro celebre capitano che ideò il Sistema Naturale di Equitazione.
E che ormai non può essere di più, dal punto di vista equestre, di un monumento: come abbiamo approfondito già in passato, la sua posizione all’interno dell’abitato non rende possibile in alcun modo il ritorno dei cavalli in carne e ossa sotto le sue magnifiche capriate.
Non ci sono gli spazi indispensabili, non ci sono le premesse igienico-sanitarie, non ci sono le condizioni strutturali per farne un luogo dove fare sport equestri con accesso al pubblico in sicurezza.
Anni di discussioni, anche molto romantiche, e un onesto pragmatismo da parte dell’amministrazione comunale attuale (rieletto pochi mesi fa il sindaco Luca Salvai) hanno portato all’evidenza dei fatti: la Cavallerizza Caprilli sarà da riprogettare come luogo di cultura equestre.
Magari anche con una biblioteca dedicata all’equitazione, sicuramente valorizzando il Museo Storico dell’Arma di Cavalleria già esistente e curato da Anac.
Ma lo sport, la pratica, i cavalli dovranno essere altrove.
Cade a fagiolo la possibilità, che adesso sembra realizzabile grazie alle misure previste dal Pnrr, di riadeguare il più moderno centro ippico di Abbadia, appena fuori dall’abitato di Pinerolo, e farne un polo di eccellenza delle discipline equestri per il nord ovest.
Per questo il Comune di Pinerolo e la Fise Piemonte hanno lavorato insieme, e i risultati di questa sinergia sembra che stiano per arrivare.
“La Federazione Italiana Sport Equestri – ha detto il Presidente federale Marco Di Paola – ha comunicato attraverso il sito istituzionale la facoltà riconosciuta dal PNRR. Sono giunte in Federazione una serie di diversi e interessanti progetti per la riqualifica degli impianti. Il Consiglio federale, anche a seguito delle valutazioni tecniche e sportive, ha ritenuto più interessante e adeguato agli scopi federali quello proposto dal Comune di Pinerolo, che potrà beneficiare dei fondi messi a disposizione dal PNRR, come previsto dalla misura all’uopo destinata. Riteniamo che quello di Pinerolo debba e possa diventare un centro di riferimento per il nord ovest. La scelta è caduta su questo impianto, sia per la validità del progetto e per le finalità che consente di perseguire, ma anche per la storia che la Scuola di Cavalleria e Pinerolo hanno rappresentato per gli sport equestri nel nostro paese”.
Spiega poi Giacomo Borlizzi, presidente della Fise Piemonte ma anche cittadino pinerolese: “Le richieste sono molte, ma speriamo che Pinerolo venga scelta . Dopo un incontro a marzo, c’è la convergenza tra presidenza nazionale e Regione per farne un centro di riferimento per il Nord Italia, collegato a quello di Roma. Anche se non arrivassero questi fondi, l’impegno è di valorizzare questa struttura. Lo dobbiamo fare anche per ricordare il generale Angelo Distaso che ha speso parte della sua vita in questo progetto”.
Luca Salvai è il Sindaco di Pinerolo, molto felice per questo risultato che oramai sembra davvero a portata di mano: “Era un po’ la cartina di tornasole di quanto stiamo perseguendo da anni, la dimostrazione che il cambiamento deve essere in chiave moderna. Perché la storia militare ha lasciato un sacco di strutture che vanno ripensate in modo nuovo. Senza mettere una pietra sopra la Cavalleria: e il rilancio riparte da Abbadia, una struttura da completare, e mira a mantenere vivo e attivo l’interesse per il cavallo e per questa disciplina sportiva in un impianto moderno, adatto a ospitare concorsi e tutto quello che ne deriva. Questo è il primo aspetto: ma poi c’è una grande soddisfazione, perché chi avrebbe detto ai tempi delle strumentali, trascorse polemiche che Salvai avrebbe chiuso con la Fise un accordo del genere? Fise che voglio personalmente ringraziare, perché così forse mettiamo la parola fine a questa storia che va avanti da decenni. Tra l’altro è mancato da pochi mesi, a 92 anni, il generale Angelo Distaso: persona con cui avevo attraversato qualche conflittualità. Se il progetto Abbadia andasse in porte mi piacerebbe istituire un concorso ippico dedicato a lui. Ma la cosa centrale, e che adesso si è concretizzata al meglio, è il fatto che un impianto così complicato, grande e bello ha bisogno assoluto dell’interesse della federazione, la città di Pinerolo da sola non ce la può fare. Non per niente questo centro nasce fin dall’inizio per essere gestito da Fise: e c’è anche il progetto di gestione con Fise Piemonte, non abbiamo ancora concretizzato l’accordo ma entrambi, comune e federazione, abbiamo manifestato l’interesse formale in questa direzione. Lo auspicavo anche prima gli investimenti, che se arriveranno bene: ma altrimenti investiremo ugualmente. Mancava un anello che ora è arrivato, stiamo dialogando bene: ne sono felice”.
Ci ha detto Christian Bachstadt, già assessore ai lavori pubblici del comune pinerolese e che ha seguito le vicende della Cavallerizza Caprilli da vicino per molto tempo: “Sta succedendo tutto così in fretta, è una cosa estremamente positiva da una parte ed estremamente complessa dall’altra: il Comune di Pinerolo ha intercettato 15.000.000 di Euro dal Pnrr, ha lavorato benissimo e il risultato ottenuto è una vittoria straordinaria. Ma gestire queste somme al meglio richiederà davvero molto lavoro, un problema di dimensioni ciclopiche – ma un ‘bel’ problema. Il bando finalizzato alla struttura di Abbadia permetterà di realizzare quello che abbiamo sempre immaginato: farla diventare a tutti gli effetti la vera struttura legata all’equitazione sportiva di Pinerolo, in alternativa alla Caprilli su cui era logisticamente impossibile progettare. Ma sembra che a forza di battere su quel chiodo l’amministrazione comunale, in collaborazione con Fise Piemonte, sia riuscita a conquistare ben 4.000.000 di Euro. Parliamo al condizionale, ancora: ma con questi fondi si potrà intervenire per completare definitivamente la struttura. Manca di box esterni, da rifare anche i campi esterni e sono necessarie molte migliorie anche dal punto di vista ambientale con la realizzazione di impianti fotovoltaici per rendere indipendente la struttura dal punto di vista energetico. Ma si potrà iniziare a dare un futuro concreto a quella struttura che era moderna sì, ma già vecchia perché soffriva di problemi di manutenzione straordinaria. Intervenire con questo nuovo progetto su di lei vuol dire salvaguardare i 15 milioni di Euro spesi nel passato per realizzarla e dare loro futuro: dovrebbe diventare il centro di riferimento per l’equitazione in questa parte d’Italia, non so cosa avremmo potuto fare di più in questi 6 anni di amministrazione. C’è la possibilità di farla diventare qualcosa di veramente bello per il mondo del cavallo: ci crediamo molto, ci speriamo molto”.
Che dire: speriamo di poter augurare presto ‘buon lavoro, Pinerolo’!