Bologna, 15 febbraio 2023 – Quell’insegna in stile retrò, Cortina, sul ponte della vecchia ferrovia, è simbolo e immagine di un luogo che ha aperto all’Italia il sogno a cinque cerchi. Un sogno che appartiene anche ai protagonisti di Italia Polo Challenge “IPC 2023 TROFEO U.S. POLO ASSN”: la prima tappa della quarta edizione è appena iniziata, ma già si guarda oltre. Cortina d’Ampezzo in fondo, è stata la prima località italiana a ospitare un’edizione dei Giochi Olimpici, anche prima di Roma e, a distanza di 70 anni, nel 2026 tornerà a farlo, in partnership con Milano.
Lo scenario
Prima del ponte, venendo da valle, si inizia a intravedere qualcosa, come le bandiere con Futura, il logo dei Giochi che fu svelato durante l’edizione del 2021 del Festival di Sanremo e votato dagli italiani. Il nome dell’emblema dice tutto: sarà un’edizione dei Giochi…futura, con Cortina sede di tre impianti. La discesa libera femminile, lo sci alpino paralimpico e il para snowboard si correranno sulla mitica pista Olimpia delle Tofane, che deve il suo nome proprio all’aver ospitato le gare nei Giochi del ’56; lo Sliding Centre intitolato alla memoria della leggenda Eugenio Monti ospiterà invece le gare di bob, slittino e skeleton. Infine lo Stadio del Ghiaccio, il “campo centrale” dell’Olimpiade già passata da queste parti, la prima trasmessa in tv e a vedere una donna, Giuliana Minuzzo, pronunciare il Giuramento olimpico.
Favola Constantini
È allo Stadio del Ghiaccio che è nato il talento di Stefania Constantini, un anno fa campionessa olimpica nel curling in squadra con Amos Mosaner. Nelle mattinate italiane del 2022 esplose la curling-mania, per uno sport poco conosciuto e che era diventato più celebre per il film “La mossa del pinguino” di Claudio Amendola con Edoardo Leo e Ricky Memphis che per i risultati sportivi. Poi con Stefania, nata e cresciuta e Cortina, è cambiato tutto, compresa la sua vita, che ora – grazie all’appartenenza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro – le permette di dedicarsi a tempo pieno agli allenamenti, mentre prima del trionfo di Pechino si divideva tra il ghiaccio e il lavoro da commessa.
La speranza
E se un giorno, nel programma olimpico, ci fosse anche il polo? La speranza c’è, le strutture già testate che ospiterebbero le gare pure: a Fiames, per esempio, a poche centinaia di metri dalle vie dello shopping si gioca la quarta edizione di Italia Polo Challenge “IPC 2023 TROFEO U.S. POLO ASSN”, circuito di arena polo realizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Equestri. Dopo la sfilata di ieri sera, nel pomeriggio di mercoledì è iniziato il programma delle partite che andranno avanti fino a sabato. Sei squadre da tre cavalieri, campioni arrivati da tutto il mondo, un villaggio ospitalità da 600 metri quadri brandizzato da Natuzzi Italia per godersi le partite sfidando le temperature. È qui che nasce un sogno a cavallo e a cinque cerchi. «Ci speriamo, e lavoriamo ogni giorno per inseguirlo – ammette il responsabile del dipartimento polo della Fise, Alessandro Giachetti, in questi giorni a Cortina -. ll progetto polo della Federazione Italiana Sport Equestri parte da lontano: dalla creazione di un settore giovanile nazionale (grazie al progetto di formazione Polo Pony, ndr), all’organizzazione di eventi di respiro internazionale in meravigliose località turistiche come Cortina. La formula dell’arena polo, con un campo di misure ridotte rispetto al polo tradizionale, permette poi di giocare anche su campi predisposti per altre discipline e riconvertiti, come quello di Fiames, con una notevole riduzione dei costi. Un tema, quello della sostenibilità, centrale nel nostro progetto di sviluppo che speriamo, un giorno, porti il polo all’Olimpiade».